“Ti aiuto a fare i compiti”: sette bambine vittime di un orco 31enne, abusi nella Sala del regno dei Testimoni di Geova
L'inchiesta è partita nel 2022, dopo che le ragazze hanno iniziato a raccontarsi quello che succedeva nella comunità
Un quarantunenne appartenente ai Testimoni di Geova è finito a processo con l'accusa di avere abusato per anni di sette bambine di origine straniera. Sarebbe prima diventato amico dei genitori, sfruttando il suo ruolo nei Testimoni di Geova e poi avrebbe abusato delle figlie. E’ successo in un Comune in provincia di Firenze, Toscana.
Abusi anche nella Sala del regno dei Testimoni di Geova
L'accusa è nei confronti di un uomo all'epoca trentunenne di aver usato violenza per quattro anni consecutivi nei confronti di sette bambine di età compresa dai 10 ai 14 anni. I fatti risalgono al 2014: proprio in uno di quei luoghi di culto i parenti delle vittime conoscono il giovane, nato e cresciuto nell'hinterland di Firenze.
Membro importante della comunità, frequenta con costanza gli incontri e pian piano, secondo quanto ricostruito dalle indagini, inizia da prima a conquistare la fiducia dei genitori, poi quella delle ragazze, offrendosi di aiutarle a fare i compiti e accompagnarle a casa.
In realtà ne approfitta per perpetrare gli abusi: contestato il reato di violenza sessuale aggravato dal fatto di averlo commesso approfittando di circostanze di luogo e tempo e soprattutto della giovanissima età delle vittime.
Proprio la sala del regno dei Testimoni di Geova, oltre alla sua abitazione e all’auto sarebbero i luoghi in cui l'uomo avrebbe commesso gli abusi.
I fatti si riferiscono al periodo compreso fra il 2014 e il 2018, ma l'inchiesta è partita nel 2022, dopo che le ragazze hanno iniziato a raccontarsi quello che succedeva nella comunità.
Due giorni fa l'udienza preliminare: i difensori dell'uomo hanno scelto il rito abbreviato, prossima udienza il 9 gennaio 2025.
Sette bambine vittime di un orco 31enne
Sette bambine, la più piccola è nata nel 2008. La più grande è del 2004. Il comune hanno il dramma che hanno passato all'interno di una comunità religiosa, quella dei testimoni di Geova a Scandicci (Firenze). Abusate, circuite, violentate da un uomo fiorentino, all'epoca dei fatti di 31 anni.
Il dramma di quelle piccole, di origini sud americane, viene ricostruito solo anni dopo, quando iniziano a parlare e a confessarsi, l'una col l'altra, l'incubo che hanno passato.
L'uomo di fiducia della comunità
I fatti risalgono agli anni 2014-2018. Prima le attenzioni del 31enne erano, apparentemente, innocue volte solo a conquistare la loro fiducia e quella dei genitori. Ora disponibile a giocare con loro negli spazi della Sala del Regno, ora pronto ad accompagnarle fino a casa.
Poi quelle attenzioni sono diventate sempre più frequenti, tanto che lui, uomo di fiducia della comunità religiosa, era sempre con loro. In un caso si sarebbe appartato in macchina.
Un'altra volta a una bambina l'avrebbe violentata sul divano di casa, facendole scivolare un coltello lungo il suo corpicino. Alcuni abusi sarebbero accaduti anche all'interno delle "Sale del Regno" (una sorta di chiese del movimento religioso).
"Non vi crederà nessuno", diceva
La raccomandazione era quella di non parlare. Tanto, a quella bambine "straniere", come lui puntualizzava, nessuno avrebbe creduto. Così gli anni sono corsi in silenzio con anni di palpeggiamenti, strofinamenti, atti sessuali.
Un incubo. I fatti sono stati ricostruiti a margine del processo aperto ieri, giovedì 31 ottobre 2024, durante l’udienza preliminare davanti al gup Gianluca Mancuso. La Procura ha chiesto per lui, oggi 41 anni, il rinvio a giudizio per violenza sessuale nei confronti di sette bambine (assistite dagli avvocati Enrico Bicci e Elisabetta Renieri).
I difensori dell’imputato, gli avvocati Carlita Del Mira e Daniele Regi, hanno chiesto il rito abbreviato, per questo è stata fissata un’altra udienza a gennaio.
La nota dei Testimoni di Geova
Di seguito una nota inviataci dai Testimoni di Geova sulla questione:
"Siamo rimasti profondamente sconvolti nel leggere degli atti di violenza a cui sono stati sottoposti alcuni membri della nostra comunità religiosa. Desideriamo informarvi che la persona sotto inchiesta non è più testimone di Geova: è stato espulso dalla congregazione nel dicembre 2018. La protezione dei bambini è della massima preoccupazione e importanza per tutti i Testimoni di Geova e siamo grati alla Procura Generale per il prezioso lavoro che sta svolgendo".