Terremoto Marche, il video che mostra come si sono propagate le onde sismiche
A più di 24 ore dalla prima scossa, la più forte di magnitudo 5.5, la terra continua a tremare con scosse di assestamento tenendo tutti in massima allerta.
Stando alle segnalazioni riportate dall'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia), l'ultima scossa avvenuta lungo la costa Marchigiana-Pesarese si sarebbe verificata alle 10,08 di questa mattina, giovedì 10 novembre 2022, con una magnitudo di 3.4. A più di ventiquattr'ore dal sisma che ha terrorizzato la popolazione delle Marche, la terra continua ancora a tremare e ad assestarsi, segno che l'attività sismica non si è ancora completamente esaurita. Sebbene il peggio sarebbe comunque passato, la situazione è tenuta costantemente sotto controllo.
Marche, continuano le scosse di assestamento
La prima scossa che ha dato il via ad un lunghissimo sciame sismico si è verificata alle prime ore di ieri, mercoledì 9 novembre 2022. Alle 7,07, infatti, la terra ha tremato al largo della costa Marchigiana-Pesarese con una magnitudo 5.5 e ad una profondità di 8 km. Un colpo veramente improvviso che ha traumatizzato il risveglio di tutta la popolazione delle Marche, scesa subito in strada per scampare al peggio. Fortuna vuole che il terremoto abbia avuto epicentro in mare e non sulla terraferma, motivo per il quale i danni fisici ad edifici e persone sono stati molto limitati, anche se da subito sono state attivate tutte le procedure di sicurezza necessarie per garantire l'incolumità della gente.
Ad esempio, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire alle 13 di ieri in via Antica Rocca ad Osimo presso la Cattedrale di San Leopardo. Qui, in seguito alle scosse di terremoto della mattina, si è verificata la caduta a terra di malte di precedenti ripristini, che hanno comportato, da parte della squadra di Osimo, la rimozione degli arredi sacri sottostanti e la conseguente indisponibilità delle aree.
Queste sono state le parole del presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, dopo la riunione pomeridiana tecnico-operativa del Cor (Centro operativo regionale) per fare il punto della situazione:
"Nessun danno grave a persone o edifici. In base agli accertamenti effettuati fino ad ora dagli organi competenti e dalla Protezione civile i danni riscontrati risultano lievi e la situazione è sotto controllo, ma sono ancora tante le verifiche in corso sia negli edifici pubblici e privati. Rimane alta l'allerta e continua il monitoraggio dell'evoluzione della situazione. Per quanto riguarda le scuole ad ora non ci risultano edifici danneggiati. In ogni caso i rilievi non sono terminati in tutti i Comuni e quindi la decisione sulle aperture degli istituti sono affidate ai sindaci in base alle singole situazioni".
Ma da quel momento in poi, tuttavia, l'apprensione è sempre rimasta ad alti livelli poiché, a seguito del sisma più consistente, si sono susseguite una lunghissima serie di scosse di assestamento che sono tutt'ora in corso. Come riportato dall'Ingv, infatti, la più recente è accaduta verso le 10,08 di questa mattina, più di ventiquattr'ore dopo l'origine dello sciame sismico. La magnitudo è stata di 3.4, relativamente bassa, ma non troppo. Il fatto che la terra stia ancora tremando continua a lasciare tutti col fiato sospeso. La situazione resta sotto costante controllo.
Il video che mostra come si sono propagate le onde sismiche
Il fenomeno sismico avvenuto nelle Marche è stato fin da subito posto all'attenzione dell'Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) che ha studiato nel dettaglio le modalità con le quali si è propagato il terremoto più forte, di magnitudo 5.5, al largo della costa Marchigiana-Pesarese. Qui di seguito, infatti vi mostriamo l'animazione proposta dall'Ingv riguardo la propagazione sulla superficie terrestre delle onde sismiche generate dal terremoto avvenuto alle 7,07.
Il colore blu indica movimenti del suolo verso il basso, mentre il colore rosso indica movimenti del suolo verso l’alto. La gradazione del colore rappresenta invece diversi valori di velocità verticale (m/s): tanto più il blu (rosso) è intenso, tanto più velocemente il suolo si muove verso il basso (l’alto). Ogni secondo dell'animazione rappresenta un secondo in tempo reale.
L’animazione mostra una distribuzione disomogenea delle velocità del suolo, ovvero punti equidistanti dall’epicentro non subiscono lo stesso tipo di sollecitazione. Ciò è dovuto alle condizioni locali (topografia, tipo di suolo, …) che posso influenzare in maniera significativa la propagazione delle onde sismiche. Per esempio, terreni incoerenti come quelli alluvionali inducono fenomeni di amplificazione delle onde sismiche molto più pronunciati rispetto alla roccia compatta.
Questa simulazione è una rappresentazione grafica della soluzione delle equazioni che descrivono la propagazione delle onde sismiche in un mezzo. La velocità verticale calcolata in un dato punto al tempo t rappresenta difatti la soluzione di equazioni che permettono di stimare la velocità del suolo attesa in quel determinato punto e ad un istante di tempo per una specifica combinazione dei seguenti input: sorgente sismica, modello 3D del sottosuolo ed effetti di sito.
Infatti la velocità e l'ampiezza delle onde sismiche dipendono dalle caratteristiche della sorgente sismica, dal tipo di suolo che attraversano e anche dalla topografia. Esse, quindi, non si propagano in maniera uniforme nello spazio e luoghi posti alla stessa distanza dall'epicentro risentono del terremoto in maniera completamente diversa