BATTAGLIA DA VINCERE

Stop femminicidi: su Palazzo Chigi i nomi delle 104 vittime per la Giornata contro la violenza sulle donne

La sede della presidenza del Consiglio ieri e oggi si illumina di rosso per ricordare chi non c'è e sensibilizzare sul tema.

Stop femminicidi: su Palazzo Chigi i nomi delle 104 vittime per la Giornata contro la violenza sulle donne
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25 novembre, una data che non può lasciare indifferenti, specie per quanto ormai da tempo riempie drammaticamente le nostre pagine di cronaca nera.

Ricorre infatti oggi la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Palazzo Chigi colorato di rosso con i nomi delle vittime

Ecco allora che da ieri sera alle 18 e sarà così anche oggi, 25 novembre 2022, Palazzo Chigi si illumina di rosso come segno dell’adesione della Presidenza del Consiglio alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Sulla facciata sono proiettati, nell’ambito dell’iniziativa "Illuminiamole", i nomi delle 104 donne vittime di femminicidio nel 2022

In occasione della relazione in Parlamento della Commissione Femminicidio sono state evidenziate nuovamente le tematiche della prevenzione, della sensibilizzazione, della formazione degli operatori, ed è stata lanciata anche un grave grido d'allarme:

"Molto spesso le donne, soprattutto nei processi, non vengono credute".


Violenza contro le donne, i numeri del fenomeno

Come detto, non passa giorno dove le cronache si aggiornano di episodi di violenza e sangue.

Senza contare il "sommerso", ovvero chi tace, chi non denuncia, chi non va al Pronto soccorso perché terrorizzata dal pericolo di altra violenza.

Perché il dato inquietante che arriva dal report Istat “Vittime di omicidio - Anno 2021” è che l’89% delle donne uccise nel 2021 conosceva il suo assassino.

Quei legami difficili da rompere e che sfociano in sangue e morte

Del resto, basti pensare a un altro dato che non può non far riflettere: tra le 303 vittime di omicidio volontario nel 2021, 139 sono state uccise all’interno di un legame di coppia o di famiglia.

Di queste 139, 100 (ovvero il 72%) sono donne.

E i dati di questo 2022 che sta per concludersi rischiano di essere ancor più drammatici perché i numeri dei femminicidi in Italia fanno davvero paura.

Le differenti situazioni e il rapporto uomo-donna

Guardando ancor più nel dettaglio, nell'analizzare i numeri del report non passa inosservata la disparità tra uomini e donne riguardo al tipo di relazione che avevano con l’autore dei delitti.

Per il 100% dei femminicidi è stato individuato il responsabile e nel 45,5% dei casi si tratta del partner della donna.

Per gli uomini avviene esattamente il contrario: è molto più frequente che il responsabile dell’omicidio sia sconosciuto alla vittima (42,9%) mentre solo nel 3,8% dei casi l’uomo è stato ucciso dalla compagna.

La posizione del Governo, il commento del premier

Nel celebrare la giornata contro la violenza sulle donne, questa mattina il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha garantito l'impegno del Governo, assicurando che sarà in prima linea in questa "battaglia":

"I dati che riguardano le violenze sulle donne continuano a rappresentare un dramma nazionale. Come Governo, abbiamo molto lavoro da fare e intendiamo portarlo avanti a 360 gradi, incentrando il nostro impegno su tre pilastri d’azione: prevenzione, protezione e certezza della pena. Questo Esecutivo rifinanzierà i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio; ci impegneremo per attuare la legge 53 del 2022 sulla raccolta dei dati statistici in merito alle violenze che le donne subiscono, che ancora necessita dei decreti attuativi e di attività tecniche".

Le nuove iniziative e quelle da rafforzare

Meloni ha sottolineato quelle che saranno le nuove iniziative e quelle da rafforzare:

"Faciliteremo l’adozione di protocolli e migliori pratiche nei Tribunali per un’applicazione sempre più efficace della normativa sul codice rosso. Lavoreremo per garantire la certezza della pena, per potenziare le misure di protezione delle vittime e rafforzare il ricorso allo strumento dei braccialetti elettronici, che spesso non vengono applicati perché semplicemente non ce ne sono. Questo Governo è in prima linea per combattere la violenza sulle donne e la terribile piaga del femminicidio. Lo dobbiamo alle tante vittime, spesso senza giustizia, e a chi ancora oggi è costretta a subire queste barbarie".

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