Satnam Singh: che cos'è l'omicidio doloso per il quale è stato arrestato Antonello Lovato
"La consulenza medico legale ha accertato che ove l'indiano fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni probabilità salvato"
Antonello Lovato è stato arrestato il 2 luglio 2024 per omicidio doloso dai carabinieri di Latina. E' dunque finito in manette il proprietario dell'azienda per la quale lavorava (senza contratti e tutele) Satnam Singh, morto dopo un grave incidente occorso proprio nell'azienda Lovato. Il bracciante indiano ha perso un braccio, rimasto incastrato in un macchinario: il titolare lo ha scaricato davanti casa senza chiamare i soccorsi.
Ora l'autopsia conferma che il 31enne poteva essere salvato se non fossero state perse addirittura due ore dall'amputazione, con relativa emorragia.
La Procura di Latina parla di "Condotta disumana".
Arrestato il titolare di Satnam Singh: accusato di omicidio doloso
“Sulla scorta delle risultanze della consulenza medico legale la Procura ha variato l'ipotesi di reato inizialmente configurata (omicidio colposo) ed ha contestato il reato di omicidio doloso con dolo eventuale”, spiega una nota della Procura.
E ancora
"La consulenza medico legale ha accertato che ove l'indiano, deceduto per la copiosa perdita di sangue, fosse stato tempestivamente soccorso, si sarebbe con ogni probabilità salvato". L'autopsia ha accertato infatti che la morte è sopraggiunta per emorragia.
A fronte di questi elementi entra in gioco l'accusa di omicidio doloso, per il 38enne Antonello Lovato.
"Prescindendo da valutazioni etiche (irrilevanti per il diritto penale) che pure si imporrebbero a fronte di una condotta disumana e lesiva dei più basilari valori di solidarietà, non può sottacersi che l'indagato si è intenzionalmente e volontariamente disinteressato delle probabili conseguenze del suo agire". Scrive il gip di Latina, Giuseppe Molfese, nell'ordinanza cautelare in carcere emessa a carico di Lovato.
Ma cosa si intende per omicidio doloso? La condotta tipica consiste in qualsiasi comportamento idoneo a cagionare la morte di un'altra persona. Da ciò deriva che la condotta può avere natura sia commissiva che omissiva, nonché che la stessa può consistere nell'impiego sia di un mezzo materiale che di uno psichico, purché quest'ultimo non costituisca una circostanza aggravante.
Il reato di omicidio doloso si consuma nel momento e nel luogo in cui si realizza l'evento, il quale è dato dalla morte di una persona in seguito alla condotta criminosa. Si tratta, quindi, di un reato istantaneo, in quanto l'offesa si perfeziona sempre e necessariamente nell'attimo in cui si realizza il passaggio dalla vita alla morte.
I precedenti dei Lovato
Il padre di Antonello Lovato, Renzo - che aveva qualificato la tragedia come una "leggerezza" della vittima - era indagato dal 2019 per reati di caporalato e sfruttamento della manodopera.
L'indagine in corso, peraltro, non ha impedito all'imprenditore di ricevere fondi dell’Unione Europea per il suo settore.
La ricostruzione della tragedia
E' il 17 giugno 2024, Singh e la moglie sono al lavoro, irregolarmente, nell'azienda Lovato. Ad un certo punto il 31enne è stato agganciato dal macchinario avvolgiplastica a rullo, trainato da un trattore, che gli ha tranciato il braccio destro e schiacciato gli arti inferiori. Nessuno ha chiamato i soccorsi: l'uomo è stato caricato su un van - insieme alla moglie che implorava di chiamare un'ambulanza - e abbandonato nei pressi della propria abitazione, mentre il braccio tranciato è stato lasciato in una cassetta per la raccolta degli ortaggi.
Le diverse versioni
Antonello Lovato ha spiegato che la moglie della vittima lo avrebbe pregato di lasciarli a casa. Ma la versione è stata smentita non soltanto dalla donna, ma da diversi testimoni.
A raccontare come sono andate le cose, convalidando la versione della giovane vedova, sono stati anche Noemi Grifo e Ilario Pepe, i due ragazzi che ospitavano i giovani coniugi indiani in un rustico dietro la loro abitazione.
"Lui (Lovato n.d.r.) è scappato, ci siamo trovati qui da soli a fare tutto con la moglie disperata. Lei è ancora sotto choc, è distrutta. Ha visto tutta la scena. Stava con lui nel furgone pensando che il datore di lavoro stesse portando il marito in ospedale” ha spiegato Noemi Grifo che ricorda Satnam Singh come “una persona splendida sempre pronto ad aiutare. Anche se non parlava bene l’italiano ci capivamo a gesti. Non sappiamo se potesse sopravvivere, ma certamente poteva essere aiutato”.