Prof ucciso a scuola, fermato il bidello
Sui vestiti del presunto assassino sono state trovate tracce di sangue.

C'è una svolta nelle indagini sulla morte di Marcello Toscano, il professore di sostegno ucciso a Melito di Napoli nel cortile della scuola media Marino Guarano, dove insegnava. Un collaboratore scolastico è stato fermato e ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti, tra cui tracce di sangue sui vestiti.
Prof ucciso a scuola, svolta nelle indagini
Immediatamente dopo il delitto, gli inquirenti avevano sentito più persone e con il passare delle ore era emerso che Toscano negli ultimi tempi si sentiva un po' sotto pressione, tanto da chiedere a un collega di insegnargli a indicare la posizione su WhatsApp. Quasi per segnalare dove si trovasse.
Al termine dell'interrogatorio, la Procura di Napoli Nord, coordinata da Maria Antonietta Troncone, nella notte ha emesso il provvedimento di fermo. Il collaboratore scolastico è stato trasferito nel carcere di Poggioreale, in attesa dell'udienza di convalida.
IL LUOGO DEL DELITTO:
Ancora incerto il movente
Da quanto si apprende, sul conto del bidello sarebbero emersi diversi indizi di colpevolezza, ma non è arrivata al momento alcuna confessione.
Incerto al momento il movente del delitto. In un primo momento si era parlato di una nota di richiamo e di problemi sul lavoro. Una pista che però sembra scemare. Gli inquirenti non escludono nessuna pista per il momento.
Chi era la vittima
Marcello Toscano, 64 anni, era un professore di sostegno che insegnava proprio nella scuola dove è stato ritrovato il cadavere.
In passato aveva ricoperto anche incarichi politici: dal 2015 al 2020 era stato consigliere comunale a Mugnano, sempre in provincia di Napoli. Non si esclude che anche la sua militanza politica possa essere uno dei fattori che hanno portato al delitto.