violenza sulle donne

Primo braccialetto elettronico d'urgenza in Italia a stalker recidivo lombardo. E in Sicilia anche alla vittima

E’ stato destinato a un trentenne italiano residente in provincia di Monza

Primo braccialetto elettronico d'urgenza in Italia a stalker recidivo lombardo. E in Sicilia anche alla vittima
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Ancora violenza sulle donne. Storie di persecuzioni e minacce che spesso diventano l’anticamera di femminicidi. Nelle scorse ore, si segnala, sullo spinoso tema, il primo braccialetto elettronico d’urgenza applicato in Italia. E’ stato destinato a un trentenne italiano residente in provincia di Monza e Brianza, Lombardia, già condannato per stalking, su proposta del questore di Salvatore Barilaro.

Primo braccialetto elettronico d'urgenza in Italia

La seguiva, la pedinava, non le lasciava tregua. Era persino arrivato a presentarsi in centro Monza - dove lei lavora - con l'auto tappezzata di lenzuola con scritte "d'amore". E, nonostante la condanna a 18 mesi inflittagli a novembre, ha proseguito a perseguitarla.

Ancora violenza sulle donne, accoltella l'ex fidanzata in strada
Stalking

Come racconta Prima Monza, ora, per lui - pizzaiolo di 30 anni- è scattata la misura del braccialetto elettronico d’urgenza. Si tratta della prima applicazione sul territorio nazionale della nuova normativa prevista dalla legge entrata in vigore sabato 9 dicembre 2023 a contrasto della violenza sulle donne.

Una misura scattata nella serata di martedì, 12 dicembre 2023, quando gli operatori della Polizia di Stato hanno eseguito il Decreto con il quale si impone al trentenne italiano residente in un comune dell’hinterland a sud di Monza di non avvicinarsi al luogo di residenza, dimora, lavoro, vacanza, viaggio e ogni altro luogo abitualmente frequentato dalla persona offesa e tenere comunque una distanza di almeno 500 metri.

Lo stalker - con precedenti penali e di polizia per rissa, danneggiamento e guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti - aveva cominciato a perseguitare la giovane che si era rifiutata di intraprendere una relazione con lui. Era stato stata destinatario di ammonimento del Questore nell’aprile scorso. Provvedimento che aveva violato in diverse occasioni, tanto da essere arrestato in flagranza della Squadra Mobile nel settembre scorso, dopo che, per l’ennesima volta, si era appostato presso la fermata dell’autobus utilizzato dalla ragazza per raggiungere il luogo di lavoro, cercando di raggiungerla con la propria auto tappezzata di striscioni. Bloccato, era stato trovato in possesso di tre cacciavite.

braccialetto urgenza stalker
Braccialetto elettronico

Processato per Direttissima, il Gip del Tribunale di Monza aveva deciso per la misura cautelare del divieto di ingresso a Monza, a cui il 31.10.2023 è seguita la condanna in primo grado a 1 anno e mesi 6 di reclusione. Tuttavia, nonostante la condanna e la misura cautelare, nel mese di novembre scorso e fino a pochi giorni fa, in più occasioni l’uomo ha raggiuto la ragazza sul luogo di lavoro, presso locali dove trascorreva la serata.

Di qui la richiesta del Questore legata all’applicazione temporanea, in via di urgenza, del divieto di avvicinamento alla persona offesa con applicazione del braccialetto elettronico. In caso di manomissione l'uomo potrà essere arrestato anche fuori flagranza di reato.

In Sicilia, braccialetto anche per vittima

A Marsala, Sicilia, invece una mamma coraggiosa ha denunciato il fidanzato della figlia, un 22enne che pretendeva di essere informato di ogni suo spostamento con videochiamate e messaggi ogni 5 minuti. Alla fine la Procura di Marsala ha imposto allo stalker di restare distante almeno 300 metri da lei e gli ha messo anche il braccialetto elettronico.

Ma il braccialetto elettronico è stato disposto anche per la ragazza, per poter avere la certezza che il ragazzo rispetti il divieto. Un provvedimento senza precedenti anche in questo caso che apre una nuova frontiera e fa ben sperare sul fronte della sicurezza per le vittime, sulle quali va concentrata maggiormente l'attenzione: quante volte infatti i controllati sono comunque sfuggiti alle maglie delle forze dell'ordine, ai blandi obblighi di distanziamento, perfino ai braccialetti, rotti per poi tornare ad aggredire verbalmente o fisicamente.

Abusi a Vercelli: "Farai la fine di Giulia Cecchettin"

E' finito in carcere un 65enne italiano per maltrattamenti in famiglia in seguito alla denuncia della figlia della compagna dell'uomo, la quale ai poliziotti della Squadra Mobile della Questura ha raccontato, con particolari raccapriccianti, di subire abusi dall’età di 12 anni, prima con piccole attenzioni, poi con atti sempre più violenti, divenuti con il tempo quotidianità.

Giulia Cecchettin

Come racconta Prima Vercelli, l’insofferenza della giovane non è passata però inosservata all’uomo che, non riuscendo più ad ottenere quanto prima gli veniva concesso senza alcuna resistenza, ha dato più volte in escandescenze colpendo violentemente la giovane fino a minacciarla di farle fare la fine di Giulia Cecchettin.

Violenza di una donna su una donna

Purtroppo il concetto distorto di possesso e la morbosa gelosia non riguardano soltanto la platea maschile. Da brividi il caso di Myriam Viglianisi, la 22enne di Vimodrone, nel Milanese, accusata di aver sfregiato un’altra giovane che aveva allacciato una relazione con il suo ex.

Myriam Viglianisi

Come racconta Prima la Martesana, la ragazza ha chiesto di usufruire dell’istituto giuridico che permette di estinguere il reato, attraverso lo svolgimento di lavori di pubblica utilità. L’istanza è stata accolta nell’ambito del processo che la vede imputata per il reato di evasione dagli arresti domiciliari.

Parallelamente resta indagata per il presunto reato di stalking contro la "rivale". Quest'ultima aveva denunciato di essere stata aggredita e accoltellata a luglio davanti alla fermata della metropolitana di via Dante. Era stata soccorsa con tagli evidenti inferti con un cutter alle gambe e al viso. Ferite che, secondo le accuse, rischiano di procurarle uno sfregio permanente.

Ma dopo quell’episodio, la vittima aveva subito un’altra aggressione, anche questa riconducibile, stando alle indagini, alla 22enne, raggiunta il mese scorso da un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari (misura che aveva violato), successivamente modificata in quella di divieto di avvicinamento alla parte offesa, con l’applicazione del braccialetto elettronico.

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