Svolta tra aprile e maggio

Perché l'infettivologo Bassetti dice che a primavera saremo fuori dalla pandemia

Secondo l'esperto, serve un "sacrificio" ancora di qualche mese.

Perché l'infettivologo Bassetti dice che a primavera saremo fuori dalla pandemia
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Il traguardo da cerchiare sul calendario? Secondo l'infettivologo Matteo Bassetti, l'arrivo della primavera. Da sempre un crocevia importante dell'anno solare. In questo caso, un periodo dell'anno che potrebbe entrare nella storia dal momento che potrebbe segnare la fine della pandemia.

O almeno così dovrebbe secondo le ultime previsioni del direttore Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova.

A primavera saremo fuori dalla pandemia

Le previsioni di Bassetti sono arrivate nelle scorse ore, a distanza ravvicinata tra l'altro della sua proposta di rivedere il "dispaccio" del bollettino quotidiano dei positivi Covid:

"Credo che in Italia oggi ci siano il 10-15% di positivi, quindi circa dieci milioni di persone, ed entro la primavera più di un italiano su due sarà contagiato. Già in primavera, tra aprile-maggio ragionevolmente saremo fuori dalla pandemia. Spero potremo togliere le mascherine, visto che credo che avremo il 95% di vaccinati"

Perché l'infettivologo Bassetti dice che a primavera saremo fuori dalla pandemia

Dunque proprio mentre la variante Omicron ha condizionato queste ultime settimane con una crescita vertiginosa dei contagi (anche se secondo gli esperti il picco sarebbe stato toccato il 4 gennaio e ora la curva avrebbe già iniziato la sua lenta, ma graduale, discesa), nelle scorse ore il popolare infettivologo, diventato un volto familiare nelle nostre case, ha messo sul tavolo le sue previsioni su cosa ci attende riguardo al Covid.

Ma perché l'infettivologo Bassetti dice che a primavera saremo fuori dalla pandemia?

Le dichiarazioni del professore ligure sono arrivate ai microfoni di Rai Radio1 durante trasmissione "Un giorno da pecora" condotta da Geppy Cucciari e Giorgio Lauro.

Bassetti: Ancora un piccolo sacrificio

In buona sostanza, ormai a gennaio inoltrato, secondo l'infettivologo di tratterebbe di un "sacrificio" ancora di qualche mese.

Una convinzione, anche se non esplicitata in maniera dilungata durante la trasmissione che nasce dal fatto che per quel periodo la campagna vaccinale in Italia raggiungerà con tutta probabilità praticamente il 95% della popolazione.

Il tutto dunque, come illustrato anche nei giorni scorsi dal Governo dovrebbe contribuire ad azzerare quasi totalmente il rischio ricoveri per le persone vaccinate (e non alle prese con patologie delibitanti).

Non solo la variabile Omicron, la "variabile" asintomatici

Ma non solo. Le considerazioni dell'infettivologo prendono probabilmente concretezza dal fatto che, secondo Bassetti, in questo momento in Italia c'è la presenza di un 10-15% di positivi al Covid.

Una percentuale sottostimata secondo l'esperto, a causa della presenza di numerosissimi asintomatici che hanno fatto o stanno "facendo" il Covid praticamente senza saperlo.

Da qui, evidentemente la possibilità che anche alla luce della larghissima diffusione in forma molto leggera del virus attraverso la variante Omicron, dalla pandemia ci si possa trovare, appunto tra aprile e maggio in una prospettiva di endemia.

Una previsione che Bassetti ha accompagnato anche all'auspicio di abbandonare tra non molto tempo anche l'uso delle mascherine.

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