Papa Francesco sui migranti: "Fermare i trafficanti". Meloni: "Faremo nostre le sue parole"
Ieri, domenica 5 marzo, grande partecipazione a Steccato di Cutro (Crotone) durante la via crucis per commemorare i morti del barcone naufragato
A Steccato di Cutro si sono radunati in tantissimi a pregare per le vittime della strage avvenuta una settimana fa quando, all'alba di domenica 26 febbraio 2023, un barcone di appena 20 metri che trasportava almeno 250 migranti si è improvvisamente spezzato, naufragando al largo della spiaggia in provincia di Crotone (Calabria). I soccorritori, a distanza di giorni, continuano ad operare al fine di recuperare i corpi degli ultimi dispersi: il conteggio delle vittime, al momento, è salito a 71 persone, tra cui moltissimi bambini.
"Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti".
Papa Francesco, durante l’Angelus in Piazza San Pietro di ieri, domenica 5 marzo 2023, è tornato dell'ennesima strage dei migranti ribadendo la necessità di fermare i trafficanti. Parole che, poco dopo, sono state riprese anche dalla premier Giorgia Meloni:
"Le parole del Santo Padre rappresentano un grande richiamo per tutte le Istituzioni. Come Governo le facciamo nostre".
Naufragio Crotone, via crucis per ricordare i migranti morti in mare
La corona in mano, i lumini e i fiori sulla spiaggia al termine della via crucis che ha attraversato Steccato di Cutro per arrivare fino al punto dove è avvenuto il naufragio.
Insieme il vescovo di Crotone, Angelo Raffaele Panzetta, i parroci delle Diocesi e l'imam di Cutro, Mustafa Achik, hanno pregato e ricordato le vittime, i feriti e dispersi della strage dei migranti avvenuta la scorsa domenica, 26 febbraio 2023. Con loro centinaia di persone che da ogni paese vicino hanno raggiunto Steccato di Cutro per rendere omaggio a chi ha trovato la morte a bordo del barcone che si è spezzato a poche miglia dalle coste crotonesi.
"Il paese è distrutto - afferma una cittadina - Non è più come prima. Anche il mare non è più lo stesso. Non sarà una stagione bellissima".
Un paese provato dalla tragedia che ha voluto stringersi anche così alle famiglie dei sopravvissuti.
"Bisogna fare in modo che mai più accadano episodi di questo genere - dichiara il vescovo Angelo Raffaele Panzetta - La Calabria, il nostro Sud, è pieno di una grande ospitalità".
La croce, portata a turno dai parrocchiani delle diverse Diocesi durante la via Crucis, è stata costruita con i resti del relitto andato distrutto. "Per non dimenticare" dicono i parroci.
"Noi siamo stati anche un popolo di migranti - afferma il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso - Forse partivamo noi per la speranza di un lavoro. Partivamo con la valigia di cartone o di finta pelle. Questi partono con la sicurezza, quasi la certezza, di non arrivare mai".
Strage migranti, aperto doppio filone di indagini
Mentre continuano le ricerche di dispersi e sopravvissuti, vanno avanti anche le indagini. La procura di Crotone ha aperto due inchieste per ricostruire la rete di scafisti (ad ora sono 3 i fermati i cui arresti sono stati convalidati, di cui uno 17enne, mentre si cerca un quarto presunto scafista che è irreperibile) e per determinare cosa non ha funzionato nei soccorsi.
Nelle prossime ore il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola. L'obiettivo è cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti e già ad inizio settimana potrebbe arrivare la delega ai carabinieri per l'acquisizione di tutti gli atti relativi alla gestione della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera nelle ore precedenti al naufragio.
Nel frattempo le operazioni di soccorso in mare stanno ancora proseguendo a distanza di una settimana dalla tragedia. Dalle acque di Steccato di Cutro è stata recuperata la salma della 71esima vittima. All’appello mancherebbero ancora, secondo alcune stime, tra i 30 e i 50 dispersi.
Sul barcone spezzatosi al largo delle coste crotonesi, stando alle dichiarazioni dei sopravvissuti, erano presenti circa 180 migranti (non 250 come inizialmente ipotizzato) provenienti dall'Afghanistan, Iran e Pakistan. Tra di loro anche tantissimi bambini, molti dei quali, purtroppo, hanno drammaticamente perso la vita nel naufragio.
Meloni come il Papa: "Fermare i trafficanti"
"Esprimo il mio dolore - ha detto Papa Francesco - per la tragedia avvenuta nelle acque di Cutro presso Crotone. Prego per le numerose vittime del naufragio, per i loro familiari e per quanti sono sopravvissuti".
A sette giorni di distanza dall'ennesima strage nel Mediterraneo, anche Papa Bergoglio è voluto tornare con la sua voce sui luoghi del disastro.
Il Pontefice, proprio come aveva dichiarato il Capo di Stato, Sergio Mattarella, durante l'Angelus di ieri, domenica 5 marzo, da Piazza San Pietro ha ribadito la necessità di fermare i trafficanti per porre fine alle migliaia di "vite innocenti", tra cui moltissimi bambini, che ogni anno vengono recuperate in mare. Ricordiamo infatti che a riguardo, di recente, il rapporto redatto da Save The Children ha sottolineato che negli ultimi dieci anni sono arrivati via mare oltre 100mila migranti minori non accompagnati.
"Manifesto il mio apprezzamento e la mia gratitudine alla popolazione locale e alle istituzioni per la solidarietà e l'accoglienza verso questi nostri fratelli e sorelle. Rinnovo a tutti il mio appello affinché non si ripetano simili tragedie. I trafficanti di esseri umani siano fermati, non continuino a disporre della vita di tanti innocenti. I viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte. Le limpide acque del Mediterraneo non siano più insanguinate da tali drammatici incidenti. Che il Signore ci dia la forza di capire e di piangere".
A stretto giro, anche la Premier Giorgia Meloni si è allineata alle parole del Papa, affidando il suo pensiero ad un messaggio sui social media:
"Le parole del Santo Padre - dichiara il Capo dell'Esecutivo - rappresentano un grande richiamo per tutte le Istituzioni. Come Governo le facciamo nostre, continuando a impiegare tutte le forze necessarie per combattere i trafficanti di esseri umani e fermare le morti in mare".