Omicidio Rossella Cominotti, spunta una vecchia denuncia: Alfredo Zenucchi minacciava la sorella
Sarà trasferito in una struttura sicura e monitorato attentamente per prevenire eventuali tentativi di autolesionismo
Arrivano alla spicciolata ulteriori dettagli, che vanno a costruire la triste cornice intorno all'omicidio di Rossella Cominotti, uccisa dal marito Alfredo Zenucchi il quale, però sostiene, di aver agito secondo la volontà della donna.
Gli inquirenti, nel tentativo di comprendere meglio la figura di Zenucchi, hanno scoperto un precedente penale legato a minacce nei confronti della sorella durante un periodo di dipendenza da eroina.
Omicidio Rossella Cominotti: precedente denuncia per minacce
È passata una settimana da quando la 53enne Rossella Cominotti è stata tragicamente uccisa dal marito Alfredo Zenucchi, con cui gestiva un'edicola nel Cremonese a Bonemerse, in una stanza di albergo in provincia di La Spezia e ogni giorno emergono nuovi dettagli di questo macabro omicidio effettuato con un rasoio.
Durante l'interrogatorio di garanzia è emerso che l'uomo ha un precedente penale, una sentenza del 2015 per minacce nei confronti della sorella, sentenza per la quale era stata disposta la sospensione condizionale della pena. "Era il periodo dell'eroina", dice il suo legale.
Siringhe ed eroina sono state rinvenute anche sul luogo del delitto, Zenucchi ha dichiarato di essere ancora un consumatore occasionale e di avere "da sempre lo stesso pusher".
I Carabinieri di Cremona hanno recentemente effettuato un sequestro di materiale informatico, si tratta di tre cellulari e un computer portatile trovati all'interno della cartoleria della coppia. Questi dispositivi saranno oggetto di attenta analisi da parte dei consulenti della procura di Massa e da un perito nominato dalla difesa aprendo così nuove prospettive investigative.
Uno degli ultimi elementi discussi riguarda i presunti interessi satanici di Zenucchi sui social media. Sembrava infatti che il 57enne seguisse sui social pagine sataniste ma questi interessi sono stati negati categoricamente dall'omicida.
Cambio di penitenziario
Un'altra novità è che Zenucchi sarà trasferito in un altro istituto penitenziario. Il GIP di Massa ha trasferito il fascicolo alla procura de La Spezia determinando così un cambiamento di sede per l'uomo. Su richiesta del suo avvocato, Alberto Rimmaudo, Zenucchi sarà detenuto in una struttura sicura e monitorato attentamente per prevenire eventuali tentativi di autolesionismo.
Il legale ha dichiarato che il suo assistito sembra desiderare soltanto la morte, affermando che è disperato per non essere riuscito a compiere il macabro progetto che aveva in mente con la moglie.
"Vuole solo morire - afferma Rimmaudo - È disperato perché non è riuscito a fare quello che avevano pensato insieme alla moglie: morire insieme. Ha chiesto anche di poterla rivedere un’ultima volta, ma non credo che glielo consentiranno."
Il mistero del taglio al polso
In parallelo, è stata ordinata una ricognizione medico-legale che comprende l'autopsia di Rossella. Tra i punti da chiarire c'è l'assenza di menzione del presunto taglio al polso destro nel verbale di esame esterno del cadavere della vittima. Il legale Rimmaudo ha evidenziato questa mancanza come una stranezza da chiarire considerando che Zenucchi afferma di aver inflitto quel taglio.
L'idea di morire insieme alla moglie sembra essere il fulcro di un biglietto lasciato nella camera dell'Antica Locanda Luigina che verrà sottoposto a una perizia calligrafica per stabilirne l'autenticità. Questo dettaglio, vivido nella memoria di Zenucchi, è però contestato dalla cugina della vittima che definisce Rossella come una donna piena di vita.
L'intera vicenda continua a sollevare interrogativi mentre le indagini si concentrano sulle molteplici sfaccettature della vita di Alfredo Zenucchi.