Omicidio Civitanova: l'assassino di Alika invalido al 100%, bipolare e border-line
Filippo Ferlazzo, 32 anni, aveva già ricevuto un Tso a Salerno. Ora si trova in carcere in attesa dell'udienza di convalida del fermo. La sua legale chiederà la perizia psichiatrica.
A tre giorni di distanza dalla tragica vicenda di Civitanova Marche dove nel pomeriggio di venerdì 29 luglio 2022 il 39enne nigeriano Alika Ogorchukwu è stato brutalmente picchiato e ucciso in un'aggressione avvenuta lungo corso Umberto I, sono emersi ulteriori dettagli sul caso e sul profilo psicologico dell'assassino, il 32enne Filippo Ferlazzo: stando alle indagini degli inquirenti, l'aggressore sarebbe invalido al 100%, bipolare e border-line.
Sarebbe stato proprio il 32enne, ora nel carcere di Montacuto ad Ancona, a riferire alla sua legale, Roberta Bizzarri, di soffrire di gravi problemi psichiatrici. Il disturbo bipolare gli era stato certificato infatti dal tribunale di Salerno, città dove aveva vissuto tempo fa con la madre Ursula e dove aveva subito un Tso. Nel corso della giornata di oggi, lunedì 1° agosto 2022, Filippo Ferlazzo comparirà davanti al Gip nell'udienza di convalida del fermo, ma la sua avvocatessa è pronto a richiedere una perizia psichiatrica.
Civitanova: l'assassino invalido al 100%
Invalido al 100%, bipolare e border-line. Sarebbero state queste le parole che Filippo Ferlazzo, il 32enne che nel pomeriggio di venerdì, 29 luglio 2022, ha picchiato e ucciso il 39enne nigeriano Alika Ogorchukwu in corso Umberto I a Civitanova Marche, avrebbe riferito alla sua legale, Roberta Bizzarri, dal carcere di Montacuto ad Ancona, dopo circa due ore e mezza di colloquio. Un quadro psicologico molto complesso quello dell'assassino 32enne che tuttavia trova riscontri importanti in una serie di documentazioni e testimonianze ufficiali.
Filippo Ferlazzo, 32 anni, è nato in Austria, ma ha da sempre vissuto a Salerno con i genitori che poi si sarebbero separati. La madre Ursula, su di lui, ha dichiarato nelle ultime ore:
"È sempre stato un ragazzo difficile, ha avuto un’adolescenza terribile e problemi uno dopo l’altro".
Il 32enne, infatti, nel corso della sua vita è stato preso in cura da dottori e psicologi che avevano stabilito diversi disturbi psicologici. Da adolescente, poi, Ferlazzo aveva cominciato un ciclo di cure di due anni in una comunità di Lecce per liberarsi dalla tossicodipendenza. Successivamente era giunto poi un Tso, certificato dal Tribunale di Salerno, per sindrome bipolare con comportamenti psicotici e disturbo borderline di personalità. La madre Ursula era stata nominata sua tutrice.
Stava cercando di cambiare vita nelle Marche
Come emerso a seguito della tragedia, Filippo Ferlazzo si trovava da qualche tempo nelle Marche poiché a Civitanova Alta era stato assunto come operaio in una fonderia del posto, con un contratto a tempo determinato della durata di un mese.
Qui viveva insieme alla sua fidanzata Elena D. Quest'ultima, in un’intervista al Tg1, ha dichiarato che non era presente al momento dell’accaduto:
"Mi sono allontanata è successo tutto in pochi minuti. Quando Filippo è tornato indietro era sporco di sangue. Pregavo per quell’uomo".
A Civitanova, tuttavia, la situazione di Filippo non era migliorata particolarmente. Qui, infatti, lontano dalla madre-tutrice, era finito due volte al pronto soccorso: la prima era fuggito dall’ospedale, la seconda l’avevano accompagnato i poliziotti ed era stato visitato da uno psichiatra.
La sua legale chiederà la perizia psichiatrica
Per Filippo Ferlazzo, oggi, lunedì 1° agosto 2022, si è svolto l'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo. La sua avvocatessa, Roberta Bizzarri, considerata la sua delicata situazione, è pronta a chiedere la perizia psichiatrica:
"È veramente addolorato, ha pianto sempre, non si capacita che quell’uomo è venuto a mancare - ha raccontato Filippo alla sua legale - A far scattare la molla dell'aggressione sarebbe stato uno strattonamento ricevuto dalla compagna, Elena, da parte del nigeriano ucciso. Lui dice di aver aggredito l'ambulante quando la compagna è stata presa per un braccio, sostiene che voleva fargli capire che non ci si comporta così, impartirgli una lezione".
IL VIDEO:
Nella giornata di domani, martedì 2 agosto 2022, invece, ci sarà l'autopsia sul corpo di Alika Ogorchukwu utile a capire se la morte sia avvenuta per strangolamento.
Che cos'é il disturbo bipolare
Il disturbo bipolare, definito anche malattia maniaco-depressiva, è una condizione che vede vivere periodi di depressione e di ipomania, intervallati da fasi di umore normale. Si caratterizza per oscillazioni dell’umore di natura patologica che portano la persona che ne soffre da stati di tipo maniacale. Gli esperti spiegano che la lunghezza delle fasi è soggetta a variazioni, ma usualmente ha la durata di tre-sei mesi. Gli intervalli interepisodici possono durare settimane, mesi o anche anni. C’è anche chi passa velocemente da una fase all’altra. Se il numero di episodi è almeno di 4 per anno, si parla di rapida ciclicità.
Tra le fasi della malattia si distinguono quella “classica”, chiamata di “tipo 1”, che è caratterizzata da fasi alternate che rimangono ben distinte e separate. La durata varia da uno a 6 mesi. Possono essere associate a eventi vitali scatenanti o anche all’alternanza stagionale. Spesso i sintomi sono talmente forti che si rende necessario un ricovero coatto.
Il professor Claudio Mencacci, direttore emerito del Dipartimento di Neuroscienze all’Asst Fatebenefratelli-Sacco di Milano, ha detto al Corriere della Sera che nel caso di Ferlazzo è più plausibile parlare di “disturbo esplosivo intermittente”, che provoca attacchi di aggressività con precise caratteristiche.
"Sono incontrollati, non motivati o totalmente sproporzionati rispetto alla causa scatenante (che può essere un evento minimo o inesistente), di breve durata (massimo 30 minuti). Inoltre sono ricorrenti e imprevedibili, contraddistinti però da una violenza premeditata. Comportamenti del genere fanno parte dei disturbi dirompenti degli impulsi e della condotta. In pratica parliamo di soggetti che non sanno controllare la propria rabbia".