TRIBUNALE

Mottarone, la Cassazione annulla i domiciliari per due principali indagati

La decisione dei giudici mentre si avvicina il triste anniversario della tragedia e per fine giugno sono attesi i riscontri delle perizie.

Mottarone, la Cassazione annulla i domiciliari per due principali indagati
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Mottarone, la Cassazione annulla i domiciliari per due indagati. Questa la decisione dei giudici: necessario un rinvio al Riesame per un nuovo pronunciamento su una delle tragedie che più hanno scosso l'Italia in questi ultimi anni.

Mottarone, la decisione della Cassazione

La notizia della decisione della Cassazione riapre di fatto parzialmente una vicenda giudiziaria che rappresenta una ferita aperta non solo per i familiari delle vittime, ma per tutto il territorio e la comunità della località delle Alpi Pennine, in Piemonte.

E in molti ora si chiedono quali saranno i prossimi sviluppi.

Fatto sta che la Cassazione ha annullato con rinvio a una nuova sezione del Tribunale del Riesame di Torino il provvedimento con cui lo scorso ottobre era stato accolto il ricorso della Procura di Verbania e disposti gli arresti domiciliari per Luigi Nerini ed Enrico Perocchio, due degli indagati per la tragedia del Mottarone, rispettivamente gestore dell'impianto e direttore dell'attività.

Il rinvio al Riesame

Nella fattispecie, la Cassazione ha annullato la decisione del Riesame nei confronti di Enrico Perocchio, il direttore di esercizio della funivia, limitatamente alla scelta della misura, mentre non si è pronunciata sulle esigenze cautelari e sul quadro indiziario che quindi sono confermati.

Nei confronti di Luigi Nerini, il titolare della concessione dell'impianto, la Suprema Corte ha invece annullato l'intero provvedimento del Riesame di Torino.

Tra 30 giorni si conosceranno le motivazioni della sentenza. Oltre a loro, indagato c'è anche Gabriele Tadini, il capo servizio delle Ferrovie del Mottarone.

Mottarone, una tragedia che ha scosso l'Italia

La tragedia del Mottarone nel maggio dello scorso anno scosse tutta l'Italia. Era il 23 maggio quando la cabina numero 3 della funivia si schiantò al suole dopo una folle corsa di 300 metri quando era praticamente arrivata a destinazione.

A quel punto, la cabina numero 3 iniziò a tornare indietro, il sistemo di blocco non funzionò e portò al terribile schianto dove morirono sul colpo 14 persone mentre si salvò solo il piccolo Eitan, poi protagonista triste ironia del destino, di un'incredibile e tormentata vicenda giudiziaria.

I prossimi sviluppi

Di fronte alle decisioni della Cassazione, gli inquirenti mostrano ancora convinzione sulle proprie indagini ("L'impianto accusatorio regge, altrimenti ci sarebbe stato un annullamento senza rinvio") e intanto cresce l'attesa per il deposito delle perizie che è stato fissato in calendario per il 30 giugno.

 

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