TRAGEDIA EVITATA

"Maresciallo non ci prendi”: minorenni emulano gli youtuber di Casal Palocco, rubano l'auto di mamma e guidano per due notti

In Brianza, un 16enne e tre amici volevano postare una storia su TikTok sulle note di una canzone diventata virale fra i giovanissimi

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"Maresciallo non ci prendi”: minorenni emulano gli youtuber di Casal Palocco, rubano l'auto di mamma e guidano per due notti

Come a Casal Palocco, ma, fortunatamente, con esiti non drammatici. Perché anche in Brianza, come a Roma (dove per un incidente è morto un bimbo di 5 anni), si sono messi alla guida, cercando di restarci per due giorni, per catturare like sui social.

Proprio come i dissennati youtuber romani "Theborderline", solo che stavolta l'idea non era quella di fare "business", l'obiettivo era molto più basic: immortalare l'impresa in video da postare su TikTok con una colonna sonora particolare, ovvero il ritornello "Maresciallo non ci prendi" (circola storpiato anche nella versione "Maresciallo ci prendi"), tratto dalla canzone "Pistole nella Fendi" del rapper e cantante neomelodico catanese Niko Pandetta (nipote di un boss della mafia in carcere dal 1993 al "41 bis" e anche lui sempre alle prese con la Legge), che è diventata virale ed utilizzata come musica in video amatoriali soprattutto da giovani che compiono imprese spericolate (impennate, gare, etc) o addirittura sfidano apertamente le Forze dell'ordine.

IL BRANO VIRALE:

COME VIENE UTILIZZATO SU TIKTOK:

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La follia della ricerca di like

Ma riavvolgiamo il nastro. Come racconta Prima Monza, nei giorni scorsi, in piena notte, i carabinieri della Stazione di Giussano sono stati allertati per un possibile furto di una Fiat 500 nera di proprietà di una 38enne brianzola, che da qualche giorno era via di casa. Poco dopo però, è giunta la chiamata del padre della donna che comunicava di aver ritrovato in prossimità del cimitero di Giussano l’autovettura danneggiata, con le fiancate completamente rigate e con le chiavi inserite.

I militari  si sono subito portati sul posto dove, oltre all’anziano, era presente anche suo nipote, il figlio 16enne della donna. Sin dai primi accertamenti, i carabinieri hanno notato che nella ricostruzione della vicenda vi erano delle incongruenze proprio sul ruolo del ragazzo.

L'indagine

Insospettiti  che l’iniziale ipotesi del furto dell’auto potesse in realtà nascondere altro, i carabinieri hanno approfondito la situazione sentendo il giovane prima e altri testimoni emersi poi appurando che il quadro investigativo era completamente diverso: la macchina era stata presa dal 16enne dopo aver trovato le chiavi lasciate a casa dalla madre.

Andando a fondo, i carabinieri hanno ricostruito che da due giorni il ragazzo girava in auto con altri tre coetanei per registrare dei video da pubblicare sui social.

Il tutto era nato durante una serata trascorsa insieme in casa con gli amici dove, dopo aver trovato le chiavi dell’auto, i quattro avevano deciso di effettuare a turno delle manovre nel cortile condominiale. Subito dopo però avevano voluto innalzare il livello della competizione e cominciare a girare in strada, anche qui alternandosi alla guida e filmandosi vicendevolmente tra le strade di Giussano e dei comuni limitrofi di Mariano Comense, Briosco e Verano Brianza.

IL VIDEO:

La punizione

Durante queste due notti la Fiat 500 ha riportato numerosi ed evidenti danni che vanno dalle fiancate completamente rigate al danneggiamento dei paraurti e dei fanali non mancando anche di danneggiare due autovetture in sosta e un cancello al quale ha sradicato i paletti con le fotocellule.

Tra le testimonianze più significative anche quella della nonna del 16enne che proprio qualche giorno prima aveva parlato con il nipote dei gravi fatti di cronaca accaduti a Roma che avevano come protagonisti giovani alla guida di un suv alla mera ricerca di like sui social e, proprio con il ragazzo, aveva convenuto anche sulla gravità e assurdità di quanto accaduto.

Al termine degli accertamenti sono state elevate sanzioni per un importo complessivo di 16mila euro relative alla guida senza patente e all’incauto affidamento della vettura al quale è stato applicato il fermo amministrativo.

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