Insulti razzisti e minacce in treno contro la studentessa che andava a ricevere un premio in Parlamento
Un grave episodio di razzismo capitato alla 22enne Ikram Jarmouni
Un altro grave episodio di razzismo avvenuto nuovamente su un treno a quasi un mese di distanza da quello dei commenti fatti da tre ragazze contro una donna cinese. Questa volta la vittima è una studentessa di origini marocchine, insultata per il colore della sua pelle e minacciata di morte da un passeggero del Frecciarossa su cui stava viaggiando. Il tutto è avvenuto nel giorno in cui è stata premiata in Parlamento per il talento universitario. La scena è stata ripresa col cellulare e pubblicata sui social dalla stessa studentessa, diventando virale in pochissimo tempo. Parole forti quelle pronunciate dall'uomo che l'ha insultata:
"Ti spacco la faccia zingara".
Insulti razzisti e minacce in treno contro una studentessa
Il razzismo va condannato in ogni sua forma, ma rispetto ai commentini e risatine delle studentesse milanesi contro una donna cinese, le parole usate in questa specifica situazione sono decisamente molto più pesanti e riprovevoli. Il grave episodio si è verificato nella mattinata di lunedì, 8 maggio 2023 verso le 9, in uno dei vagoni del Frecciarossa diretto verso Roma. Vittima delle offese e degli insulti razzisti è stata Ikram Jarmouni, studentessa 22enne di Modena e originaria del Marocco.
Stando alla ricostruzione dei fatti, all'altezza della stazione di Roma Tiburtina, un uomo le è inciampato accanto. La ragazza, che era in compagnia di un'amica, si è alzato per chiedergli se stesse bene. L'uomo, quasi all'improvviso, ha cominciato a gridarle contro, urlandole non solo insulti razzisti di ogni tipo, ma anche minacce.
"Che cazzo parli, che cazzo dici che sono caduto zingara! Ti spacco la faccia, chiudi il telefono, zingara! Puttana!".
Tutta la scena è stata ripresa con il cellulare da Ikram, la quale, poco tempo dopo, ha pubblicato il filmato su Instagram, facendolo diventare virale in pochissimo tempo.
Nella didascalia del post, la 22enne ha affermato:
"TW: linguaggio forte, utilizzo di slur, minacce, aggressione verbale, utilizzo della z-word. Lunedì 8 maggio sono stata premiata come studentessa d’eccellenza italiana in Parlamento. Lo stesso giorno, mentre ero in treno verso Roma, sono stata aggredita, insultata e minacciata di morte per il colore della mia pelle. Né le forze dell’ordine né i capotreno sono intervenuti, nonostante abbia chiamato con urgenza entrambi. Non è stato fatto alcun tentativo di identificazione. Lui poteva essere potenzialmente armato. Questa poteva essere una strage. Ma questa è l’Italia".
Come affermato nel post, quel giorno per Ikram sarebbe dovuto essere un'occasione speciale. Era stata infatti invitata alla Camera per ricevere un premio per il talento universitario.
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La giornata di festa, tuttavia, è stata completamente rovinata dagli insulti razzisti ricevuti senza alcun motivo. Poco tempo dopo l'aggressione verbale subita, è arrivato un capotreno. L'uomo però era già sceso alla fermata di Roma Tiburtina:
"Mi ha chiesto se mi aveva picchiata - dichiara Ikram - ho risposto di no e mi ha liquidato in pochi secondi dicendo che allora non era successo niente di che. In pratica devo ringraziare solo la mia amica e il ragazzo che ha tenuto lontano quell’uomo che cercava di picchiarmi. Nessun altro ha mosso un dito".
Nei suoi confronti, oltre alla solidarietà di tantissimi utenti dei social, si è mosso anche il Movimento Kethane che si batte per i diritti dei Rom e dei Sinti in Italia:
"Noi di Kethane esprimiamo vicinanza alla ragazza e denunciamo l'uso di questo linguaggio razzista, la violenza antiziganista ad esso correlata e il fatto che, ancora, nel 2023 i mezzi pubblici non siano posti sicuri per le persone razzializzate. Soltanto poco tempo fa assistevamo all'annuncio choc di un autista della metro che intimava i passeggeri a "stare attenti agli zingari". Questa è l'Italia del 2023, dove essere rom, sinto o parte di una minoranza ancora può comportare un rischio per la vita. Chiediamo a Trenitalia di prendere provvedimenti".
Insulti razzisti anche contro l'attaccante della Juventus Vlahovic
L'episodio razzista successo a Ikram Jarmouni ha fatto seguito a quello accaduto il giorno prima, domenica 7 maggio 2023, all'attaccante della Juventus Dusan Vlahovic durante la partita di Serie A contro l'Atalanta, terminata alla fine 0-2 per i bianconeri, col gol finale proprio del calciatore serbo.
Vlahovic, per lunghi tratti del match, è stato vittima di cori razzisti fatti nei suoi confronti dagli ultras atalantini che appunto gli hanno urlato contro la parola "zingaro".
Come raccontato da Prima Bergamo, per i fatti successi domenica al Gewiss Stadium il Giudice Sportivo ha deciso di chiudere per un turno la curva Pisani. Gli ultras dell'Atalanta non potranno accedere allo stadio nella partita contro l'Hellas Verona.
Il comunicato, emesso martedì 9 maggio conferma che allo stadio di Bergamo domenica a pranzo, nella gara contro la Juventus, sono stati urlati al calciatore serbo della Juventus "cori beceri e insultanti di discriminazione razziale" nella fase di recupero del secondo tempo. I momenti identificati sono quattro (46', 47', 53' e 54' della seconda frazione) e tutti gli ispettori della Procura hanno sentito i cori.
Dal dispositivo del giudice Mastrandrea non risultano multe per la società, sebbene, secondo quanto riportato, viene considerato che "l'80% dei 9.000 tifosi presenti in Pisani" ha partecipato alle urla contro il centravanti bianconero e che, nonostante il tentativo di alcuni giocatori di fermare i cori e che si sono uditi "fischi di disapprovazione da parte di una parte del restante pubblico", gli insulti contro Vlahovic non si sono arrestati.
Il giudice conclude affermando che vista la "gravità, dimensione, percezione reale e ripetitività" del coro, i comportamenti assumono rilevanza disciplinare e viene quindi deciso di "disputare una gara con il settore Curva Pisani privo di spettatori".