Per il 2 giugno

Incubo disordini, il raduno sul Garda sfida Salvini: "Tanto abbiamo il piano B"

Dopo l'assedio di migliaia di ragazzini dello scorso anno, domani i "maranza" sono pronti a replicare. La città veronese si blinda

Incubo disordini, il raduno sul Garda sfida Salvini: "Tanto abbiamo il piano B"
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Peschiera del Garda si sta preparando. Domani, venerdì 2 giugno 2023, giorno della Festa della Repubblica, l'attenzione lungo le strade del Comune veronese sarà massima. L'obiettivo è quello di evitare in ogni modo i disordini che si sono verificati l'anno scorso, proprio in questa giornata, con il maxi-raduno "L'Africa a Peschiera del Garda" che aveva portato una vera e propria ondata di ragazzini lungo le sponde del lago. Il risultato finale è stato un disastro: oltre alla maxi rissa scoppiata tra il Lido Campanello e Lido Pioppi, era emersa anche una drammatica vicenda di presunte molestie sessuali, da cui poi è partita un'inchiesta conclusa con l'archiviazione, effettuate da un branco nei confronti di alcune minorenni sul treno da Peschiera a Milano.

A pochissime ore ormai dal prossimo Ponte del 2 giugno, la Prefettura di Verona e le forze dell'Ordine sono al lavoro per blindare il più possibile la città sul lago di Garda. Sui social, infatti, i "maranza" promettono di replicare quanto accaduto nel 2022, sfidando apertamente anche il vicepremier Matteo Salvini, che contro di loro ha chiesto il massimo dei controlli. In attesa di scoprire cosa accadrà domani, intanto, su TikTok spopolano video dei giovanissimi che dichiarano:

"Tanto abbiamo un piano B".

Incubo disordini, Peschiera si blinda contro il maxi raduno

Conferme ufficiali non ne sono arrivate ed anzi solo domani, venerdì 2 giugno 2023, si saprà se verrà dato seguito a tutte le indiscrezioni del caso. Che succeda o meno, tuttavia, il Comune di Peschiera del Garda ha deciso di agire in anticipo per scongiurare il peggio. Tutta la città, infatti, si sta preparando a evitare i disordini di un anno fa, scaturiti dal maxi raduno "L'Arica a Peschiera del Garda" che aveva portato circa 2mila giovani sulle sponde del lago in provincia di Verona.

Il piano di sicurezza, come raccontato da Prima Verona, è pronto. Non sono bastati gli appelli delle Istituzioni a frenare la volontà dei cosiddetti "maranza" i quali sui social hanno fatto sapere che sono pronti a replicare. Prefetture e forze dell'Ordine, quindi, hanno optato per una linea rigida che passa dal presidiare le stazioni ferroviarie ed emettere ordinanze che vietano la vendita e il consumo di alcol.

Soprattutto nelle stazioni ci sarà il primo presidio di legalità scelto dalle autorità per "filtrare" i partecipanti. Verrà messa in campo una vera e propria task force condivisa tra diverse province, Milano, Brescia, Bergamo, Modena e Mantova. Città dalle quali, si presume, possano provenire i giovani.

"Tanto abbiamo il piano B"

Dall'altro lato, invece, i giovani "maranza" stanno manifestando la volontà di bissare quanto accaduto lo scorso anno. Centro dei loro messaggi lanciati in queste ore prima del 2 giugno è TikTok. Su questo social media, infatti, si sono stati diffusi diversi video nei quali i giovani da una parte si sconsiglia il vicepremier Matteo Salvini di passare da Peschiera del Garda, dall'altra invece si fanno beffa dei controlli straordinari messi in atto dalle forze dell'Ordine affermando che hanno "pronto un piano B".

@only.lovry Peschiera piano B #peschiera #peschieradelgarda #maranza #2giugno #matteosalvini ♬ Sigue - †

Il Ministro alle Infrastrutture, dal canto suo, però, porta avanti lo scontro aperto con i "maranza" pubbicando proprio su TikTok una serie di video nei quali afferma che gli autori dei disordini, anche se sono minorenni, devono essere puniti come se fossero maggiorenni.

@matteosalviniufficialeIl 2 giugno dell’anno scorso, il lago di Garda divenne tristemente protagonista del raduno nato come “L’Africa a Peschiera del Garda”, dove migliaia di ragazzi - per lo più nordafricani - si diedero appuntamento per scatenare risse, scontri con la polizia e molestie sessuali. In questi giorni qualcuno sta lanciando l’appello per replicare il raduno: la Festa della Repubblica non può essere un’occasione per sfogare violenza, ma deve essere un momento di convivenza sana e pulita, nel rispetto di ragazze e ragazzi, di regole e buona educazione.♬ suono originale - Matteo Salvini

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