Chi sono i due attivisti

Incollati al Laocoonte, prima condanna per Ultima Generazione: il Vaticano non perdona

Nove mesi di reclusione e al pagamento di 1.500 euro di multa ciascuno per il reato di danneggiamento aggravato

Incollati al Laocoonte, prima condanna per Ultima Generazione: il Vaticano non perdona
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Si erano incollati con le mani, come da loro prassi consolidata, alla base della statua del Laocoonte ai Musei Vaticani, esponendo uno striscione "No Gas e No Carbone". Dopo mesi di iniziative di protesta per sensibilizzare contro il cambiamento climatico, è arrivata la prima sentenza di condanna verso due eco-attivisti di Ultima Generazione. Il Tribunale del Vaticano, infatti, li ha condannati a nove mesi di reclusione e al pagamento di 1.500 euro di multa per il reato di danneggiamento aggravato.

Incollati al Laocoonte in Vaticano, prima condanna per Ultima Generazione

Dopo mesi di iniziative di protesta in giro per la Penisola è arrivata la prima sentenza di condanna per Ultima Generazione. A emetterla, domenica 11 giugno 2023, è stato il Tribunale del Vaticano contro tre eco-attivisti che lo scorso 18 agosto 2022 si erano incollati con le mani, esponendo lo striscione "No Gas e No Carbone", alla base di marmo della statua del Laocoonte esposta ai Musei Vaticani.

I giudici hanno condannato a nove mesi di reclusione e al pagamento di 1.500 euro di multa ciascuno per il reato di danneggiamento aggravato “di monumento pubblico di inestimabile valore storico-artistico”.

A essere giudicati sono stati la 26enne veneziana Maria Rosa Ester Goffi e il 61enne Guido Viero, romano e residente a Lido di Camaiore (Toscana). Oltre a ciò dovranno pagare una sanzione di 120 euro, elevata anche a Laura Zorzini che aveva ripreso tutta la scena col cellulare, per aver resistito all’ordine degli agenti della gendarmeria vaticana di seguirli negli uffici.

La pena per tutti e tre è stata sospesa con la condizionale, ma dovranno comunque pagare un risarcimento totale di 28.148 euro di danni al Governatorato della Città del Vaticano.

La replica di Ultima Generazione: "Faremo ricorso"

Immediatamente dopo la sentenza contro Ester Goffi, Guido Viero e Laura Zorzini, è arrivata la replica di Ultima Generazione, movimento attivista che in questi ultimi anni ha portato avanti iniziative di protesta per sensibilizzare contro il cambiamento climatico:

"Il Vaticano, una delle ultime monarchie assolute del mondo – hanno scritto in una nota - dimostra tutta la propria ipocrisia con questa pena. È spropositata e assurda una condanna a nove mesi di carcere per due persone che hanno semplicemente voluto accendere i riflettori su quello che il Papa scrive e predica, più di 3.000 euro di multa in totale, una richiesta di 28.000 euro di danni per poche gocce di colla su un blocco di marmo messo sotto i piedi del Laocoonte nel 1815. Vorremmo sentire ora la voce del mondo cattolico, quello che non si è nemmeno presentato al presidio a sostegno di Ultima Generazione, per capire se oltre alle parole c'è qualche intenzione concreta".

Gli avvocati difensori dei tre attivisti avevano respinto le accuse di danneggiamento, sostenendo che i loro assistiti avessero solo imbrattato la statua, peraltro solamente nella parte del basamento. Gli imputati in aula si erano difesi affermando di aver preso informazioni sulla colla e sottolineando che si togliesse facilmente con l'acetone: "Non pensavamo assolutamente di recare un danno". Hanno già annunciato che faranno ricorso in appello.

Ultima Generazione, vernice rossa su un Monet in Svezia

Nel frattempo proseguono ovunque nel mondo le proteste degli eco-attivisti. La loro più recente iniziativa ha riguardato due giovani dell'associazione Restore Wetlands che in Svezia hanno imbrattato "Il giardino dell'artista a Giverny", dipinto di Monet custodito al Museo Nazionale di Stoccolma.

Le due eco-attiviste hanno lanciato pittura contro il vetro che protegge l'opera e si sono poi attaccate alla cornice con le mani per lasciare l'impronta. "Le donne, di età compresa tra 25 e 30 anni, sono state arrestate" affermano le autorità locali.

Il lancio di zuppe o vernici colorate su monumenti o teche dei quadri esposti nei musei è uno dei modus operandi più utilizzati dagli attivisti ambientali, così come le colonne di persone che si mettono in mezzo a strade e autostrade bloccando il traffico.

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