tragedia nella tragedia

Incidente sulla A14 a Forlì: bus carico di profughi ucraini si ribalta in autostrada. Morta una mamma che viaggiava coi figli

Il sinistro è avvenuto all'alba di domenica 13 marzo 2022.

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Bus carico di profughi ucraini si ribalta in autostrada: un morto

Scappavano dal loro Paese in guerra, sono rimasti vittime di un tragico incidente sull'Autostrada A14. Un autobus carico di profughi ucraini si è ribaltato all'alba di domenica 13 marzo 2022 all'altezza di Forlì: una persona è morta e ci sono diversi feriti.

Bus carico di profughi ucraini si ribalta sulla A14 a Forlì: un morto

Un autobus con a bordo una ventina di persone, tutte di nazionalità ucraina, si è ribaltato per cause ancora da accertare sulla A14. L’incidente è avvenuto al chilometro 101, corsia Sud, all'altezza di Forlì.

Una persona è morta rimasta schiacciata sotto il mezzo, si tratta di una donna di 32 anni che scappava dalla guerra insieme ai figli di 5 e 6 anni. Altre sono rimaste ferite (in maniera lieve) nel sinistro, le cui cause sono ancora da accertare. La Procura ha aperto un'inchiesta, ma l'ipotesi più accreditata è che l'autista del bus abbia avuto un colpo di sonno che gli abbia fatto perdere il controllo del mezzo, facendolo poi uscire di strada. Nel sinistro non sono rimasti coinvolti altri mezzi.

Il pullman era diretto a Pescara,   ed era partito da Chmelnyckyj, città dell’Ucraina occidentale.

 

LE OPERAZIONI DI RECUPERO DEL MEZZO:

 

L'accoglienza dei profughi

Il gruppo di cittadini ucraini aveva raggiunto l'Italia come molti altri connazionali, in fuga dal conflitto. Si stima che a oggi siano  due milioni e mezzo gli esuli dall'Ucraina, ma il numero è destinato tremendamente a salire (alla viglia dell'invasione russa si ipotizzava potessero essere ben cinque milioni). L'Italia ne ha già accolti circa 38.000, e numerosi sono i gesti di solidarietà da parte dei nostri connazionali: c'è chi ospita, chi parte da qui per andare al confine per andare a prendere i profughi, chi mette a disposizione tempo ed energie per raccolte alimentari e di vestiti. Insomma, nonostante le mille difficoltà di questo periodo, la solidarietà non è certo finita.

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