da prima firenze

Il mistero dell'ex infermiera trovata morta in casa con un arsenale di Fentanyl, la "droga degli zombie"

Il direttore della farmacia dell'ospedale toscano ha chiarito: "Non risulta alcuna sottrazione"

Il mistero dell'ex infermiera trovata morta in casa con un arsenale di Fentanyl, la "droga degli zombie"
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E’ mistero dopo il rinvenimento del corpo senza vita, nel suo appartamento di Novoli a Firenze, di una ex infermiera di Careggi sospettata di aver rubato medicinali e attrezzature mediche dall’ospedale del capoluogo toscano. Ad allertare i carabinieri, che hanno rinvenuto il corpo della 50enne, la massiccia presenza di Fentanyl, custodito in una valigia. Un farmaco potentissimo, che può dare dipendenza e gravi effetti collaterali, spesso spacciato come droga.

Tanti i punti da chiarire, nel frattempo il direttore della farmacia dell'ospedale toscano ha chiarito:

"Non risulta alcuna sottrazione di anestetici fentanili".

Ex infermiera trovata morta: in casa un'arsenale di Fentanyl

E’ presto per azzardare ipotesi sulle cause, ma l’allarme è scattato perché nell’alloggio, durante un sopralluogo dopo il ritrovamento del corpo, è stato rinvenuto un vero e proprio arsenale di "ferri del mestiere", nonché medicinali, come appunto il Fentanyl.

Da dove provengono questi farmaci potentissimi? Sono in corso accertamenti. Come racconta Prima Firenze, la donna è sospettata di aver rubato medicinali e attrezzature mediche dall’ospedale del capoluogo toscano. E si indaga anche sulle cause della morte: una possibile overdose? Un malore? O un atto volontario. Tutte le piste restano aperte.

La nota del Careggi

Il Careggi ha chiarito:

"Dopo un ulteriore controllo eseguito questa mattina compiuto sui registri, sulle ricette e sulle giacenze contabili e fisiche, non risulta alcuna sottrazione di anestetici fentanili (remifentanyl, sufentanil e fentanyl) dal magazzino farmaceutico".

E ancora:

"Preme inoltre ribadire che nella farmacia di Careggi, la verifica della corrispondenza tra la giacenza fisica e contabile, per tutte le sostanze stupefacenti soggette alla disciplina del Dpr 309/90, avviene quotidianamente a fine turno e ad ogni movimentazione. Le movimentazioni verso i reparti avvengono sempre in seguito a ricetta in triplice copia e sono sempre accompagnate da un documento informatizzato e cartaceo riportante lotto e scadenza del medicinale", aggiunge la direzione della farmacia ospedaliera.

Un farmaco potentissimo e pericoloso

L’Istituto superiore di sanità, col sistema di allerta rapido, ha già messo in guardia le forze di polizia, i pronto soccorso, gli istituti di medicina legale, i laboratori di analisi delle Asl, i reparti di tossicologia, le farmacologie e anche una serie di gruppi di operatori di strada. Perché il fentanyl è più potente e più tossico di morfina ed eroina poiché si lega in modo molto più potente ai recettori cerebrali degli oppioidi.

Proprio il fentalyn, stando ai dati forniti dal National Center on Health Statistics, risulterebbe la causa del 60% dei decessi americani. Essendo un potente oppiaceo, il fentalyn induce assuefazione e astinenza, oltre che un rischio elevato di overdose.

Effetto zombi negli Usa

Al momento, in Italia c'è un piano nazionale di allerta sul Fentanyl partito il 12 marzo scorso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. A Perugia si è verificato il primo caso in Italia in cui è stata rilevata una preparazione da strada contenente questo oppioide sintetico e al momento tutte le Forze di polizia sono allertate, insieme alla Direzione Centrale Servizi Antidroga. Sono in corso delle indagini per vedere se il fenomeno è circoscritto o diffuso.

Effetto zombi

Non è una droga, ma un farmaco, eppure viene utilizzato come una sostanza stupefacente: fumata, inalata, iniettata o ingerita sotto forma di compressa.

Una droga subdola, perché non si smercia nelle piazze, ma si trova in farmacia e il problema è proprio che cominciano ad essere registrati, anche in Italia, i primi casi di ricette mediche emesse impropriamente (la sua enorme diffusione nasce proprio da un uso medico sbagliato, che lo ha portato in tantissime case come antidolorifico anche per problemi banali) oltre ai primi casi di dipendenza accertata.

Viene utilizzato in modo improprio per avere un distacco rispetto a situazioni di disagio , dato che la sostanza “scioglie i pensieri” come dichiarato da chi ne fa uso, anestetizza , dona un senso di appagamento di rilassamento che diventa anche sonnolenza e rallentamento ecco il perché del nome “droga degli zombie”.

"Anche a dosi molto basse può uccidere il paziente a causa della mancanza di ossigeno nel sangue", spiega il medico rianimatore Ivo Tiberio dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova ai microfoni di Tv7, televisione del nostro circuito editoriale Netweek:

Può essere letale se assunta in dosi eccessive (crea un blocco agli stimoli respiratori, blocca il respiro) e crea dipendenza: porta il corpo a desiderare dosi sempre maggiori per raggiungere l’effetto ricercato.

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