DAGLI USA

Fentanyl, la nuova "droga degli zombie" fa paura: primi casi di dipendenza e false ricette anche in Italia

"Anche a dosi molto basse può uccidere il paziente a causa della mancanza di ossigeno nel sangue"

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Fentanyl, la nuova "droga degli zombie" fa paura: primi casi di dipendenza e false ricette anche in Italia

Da Trieste a Milano e Lodi, quello che negli Usa è considerato ormai un fenomeno preoccupante, sta cominciando a far paura anche da noi.

Parliamo del Fentanyl, oppiaceo che ha causato solo negli ultimi anni migliaia di decessi negli Stati Uniti.

Fentanyl, la nuova "droga degli zombie" fa paura

Non è una droga, ma un farmaco, eppure viene utilizzato come una sostanza stupefacente: fumata, inalata, iniettata o ingerita sotto forma di compressa.

Una droga subdola, perché non si smercia nelle piazze, ma si trova in farmacia e il problema è proprio che cominciano ad essere registrati primi casi di ricette mediche emesse impropriamente (la sua enorme diffusione nasce proprio da un uso medico sbagliato, che lo ha portato in tantissime case come antidolorifico anche per problemi banali) oltre ai primi casi di dipendenza accertata.

Il Fentanyl è  un potente anestetico, solitamente utilizzato per il trattamento del dolore in campo clinico (dagli anestesisti per esempio, oppure per lenire il dolore in campo oncologico).

Viene però utilizzato in modo improprio per avere un distacco rispetto a situazioni di disagio , dato che la sostanza “scioglie i pensieri” come dichiarato da chi ne fa uso, anestetizza , dona un senso di appagamento di rilassamento che diventa anche sonnolenza e rallentamento ecco il perché del nome “droga degli zombie”.

Zombie da Fentanyl negli usa:

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Foto 1 di 3
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Foto 2 di 3
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Foto 3 di 3

Può essere letale se assunta in dosi eccessive (crea un blocco agli stimoli respiratori, blocca il respiro) e crea dipendenza: porta il corpo a desiderare dosi sempre maggiori per raggiungere l’effetto ricercato.

Ivo Tiberio

"Anche a dosi molto basse può uccidere il paziente a causa della mancanza di ossigeno nel sangue", spiega il medico rianimatore Ivo Tiberio dell'Azienda ospedaliera universitaria di Padova ai microfoni di Tv7, televisione del nostro circuito editoriale Netweek:

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