accusato di omicidio

Identificata la ragazza trovata morta in Val d'Aosta: è una 22enne francese. Fermato all'estero il giovane che era con lei

Ma sono tante le domande che, al momento, restano senza risposta

Identificata la ragazza trovata morta in Val d'Aosta: è una 22enne francese. Fermato all'estero il giovane che era con lei
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Ha un nome la ragazza trovata senza vita, venerdì 5 aprile 2024, nella cappella diroccata del villaggio di Equilivaz. E’ una 22enne francese, identificata da alcuni parenti che ora si trovano nella caserma dei carabinieri di Aosta. Fermato all'estero il ragazzo che era con lei: è sospettato di omicidio. Sarebbe un giovane 20enne di origine egiziana ma di nazionalità italiana.

Sarebbe una 29enne francese la donna trovata morta in una chiesetta sconsacrata in Val d'Aosta
Il luogo del ritrovamento del cadavere

Identificata la ragazza trovata morta il Val d'Aosta

E' una ragazza francese, di 22 anni, residente nella zona di Lione la ragazza trovata in una chiesetta sconsacrata nei boschi di La Salle. I militari hanno sentito i familiari di una ragazza di cui non si hanno notizie da diverso tempo. Manca ancora il riconoscimento ufficiale del corpo, è stata visionata una foto e confermata la corrispondenza.

È stato anche fermato il ragazzo che sarebbe stato visto in compagnia della vittima: si tratta di un ventenne rintracciato all’estero: etnia egiziana, ma nazionalità italiana. Per gli inquirenti della procura di Aosta è sospettato dell’omicidio della ragazza.

I tanti misteri

In una relazione preliminare parziale consegnata alla Procura di Aosta, sull’esame autoptico effettuato sul cadavere, il medico legale Roberto Testi, spiega che la morte è stata causata da una grave emorragia, provocata da alcune coltellate al collo e all’addome. L'arma utilizzata sarebbe un coltello da campeggio. Sarà necessario più tempo, invece, per l’esito degli accertamenti tossicologici, condotti durante l’autopsia.

Restano ancora senza risposta molte domande. Non ci sono infatti segni di lotta e non sono ferite che descrivono un atto d'impeto.

Rilievi

A terra sono state riscontrate macchie di sangue e tracce di trascinamento. I carabinieri hanno requisito i vari reperti trovate nella chiesetta diroccata. Tra questi, una grossa pietra macchiata di sangue. La procura al momento mantiene il più assoluto riserbo.

Il testimone: "Sembravano due vampiri"

Un testimone, ha detto a La Stampa di aver visto una coppia di ragazzi la mattina di martedì 2 aprile:

"Camminavano, erano a piedi. Lei: molto bella, ma sofferente, emaciata. Lui con i ricci neri e la carnagione olivastra. Erano vestiti come due dark, tutti di scuro. Come quei ragazzi che venerano la morte. Ho pensato: due vampiri. E ho pensato anche un’altra cosa, per cui adesso provo molta vergogna: lei era così pallida che sembrava un cadavere. Non riesco più a dormire sapendo quello che è successo. Mi hanno raccontato di essere arrivati dal confine svizzero. Cercavano un supermercato grande per fare la spesa. E poi volevano andare a campeggiare sulle montagne".

E ancora:

"Per questo so che non esiste il furgone di cui ho sentito parlare al telegiornale. Perché mi hanno chiesto indicazioni per la fermata del pullman, io li ho accompagnati e li ho visti salire a bordo. Non avevano abiti da montagna. Ha sempre parlato lui. Si esprimeva in un buon italiano, anche se non sembrava italiano. Era molto più giovane di lei, non dico minorenne ma quasi. Non sembrava un tipo violento, tutt’altro. Non sembrava nemmeno uno con problemi di droga. Con me è stato gentile. Io non credo che l’abbia uccisa".

Il testimone ha indicato il market Famila. Intorno al cadavere c’erano ancora i sacchetti per la spesa. E i marshmallow rosa con del cibo in scatola, forse comprati proprio lì.

Urbex

I ragazzi avrebbero raccontato che insieme stavano facendo "urbex". 

 

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Si tratta di una tendenza, molto diffusa negli ultimi anni, che riscopre siti fantasma. Il termine racchiude la fascinazione esercitata da cimiteri, ville, strutture urbane come scuole e uffici, ma anche manicomi, un tempo vissuti e poi abbandonati, lasciati all’incuria e al tempo.

 

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A fronte di questa crescente moda, spesso, gli "esploratori delle rovine" si raccolgono intorno a vere e proprie reti, community e organizzazioni, all'interno della quali si condividono i propri scatti e video. Ve ne sono moltissime in Italia, ma anche a livello europeo.

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