Federico Negri resta in carcere in India: non aveva pagato 40 euro per attraversare un ponte
Le speranze di una sua scarcerazione sono tutte affidate all'udienza del prossimo 17 ottobre.
Sarebbe dovuto succedere qualcosa lo scorso lunedì, 3 ottobre 2022, ma il processo sul caso di Federico Negri è stato sospeso a causa di una festa nazionale. Le speranze di una sua scarcerazione, ora, sono tutte affidate all'udienza del prossimo 17 ottobre. Il 28enne alessandrino per adesso resterà in carcere in India: il suo arresto a luglio, con l'accusa di immigrazione clandestina, per non aver pagato una tassa di 40 euro per attraversare un ponte in Nepal.
Federico Negri, udienza di scarcerazione rimandata al 17 ottobre
Tutti i suoi familiari e la gente di Alessandria, ora, ripongono le speranze nell'udienza che si terrà il prossimo lunedì, 17 ottobre 2022. Fino a quel momento, tuttavia, Federico Negri, 28enne originario di Pozzolo Formigaro (Alessandria), resterà detenuto in una cella del penitenziario di Maharajganj nello Stato dell'Uttar Pradesh. La sua situazione, in realtà, sarebbe potuta cambiare già da questo lunedì, 3 ottobre 2022, giorno in cui si sarebbe dovuto tenere il processo di scarcerazione, il quale, tuttavia, è stato sospeso a causa di una festa nazionale indiana e quindi rinviato.
Arrestato perché non ha pagato 40 euro per attraversa un ponte in Nepal
La sua vicenda giudiziaria aveva lasciato particolarmente basita tutta l'opinione pubblica nazionale poiché il suo arresto era avvenuto per il mancato pagamento di una tassa piuttosto irrisoria: lo scorso 8 luglio 2022, infatti, per Federico Negri sono scattate le manette per non aver pagato 40 euro per attraversare un ponte in Nepal. I successivi accertamenti degli organi di polizia avevano poi verificato che il 28enne alessandrino non avesse un visto valido e per tale ragione il giovane è stato accusato di immigrazione clandestina.
Federico rischia fino a 8 anni di carcere per un equivoco
Sull'arresto di Federico, girovago da due anni e mezzo, aveva subito parlato l’avvocato Claudio Falleti:
"Federico non sapeva esattamente dove si trovasse e la polizia contesta il mancato pagamento di una tassa di 40 euro, quindi una presenza non autorizzata sul territorio, con il rischio dai 2 agli 8 anni di carcere".
La situazione del 28enne alessandrino, quindi, resta particolarmente delicata, anche se, come riferito dal legale, dietro all'accaduto ci sarebbe semplicemente un equivoco: Federico non sapeva esattamente dove si trovava ed è per questo che non ha pagato la tassa d'ingresso.
In carcere aveva sofferto la fame
Dal giorno dell'arresto ad oggi sono quindi passati tre mesi esatti. L'unico contatto con i suoi familiari è avvenuto lo scorso 30 agosto quando lo ha visitato in cella il console Manuele D'Andrassi. Federico ha potuto ricevere le lettere della famiglia, libri e cibo italiano. Proprio l'alimentazione lo ha fatto stare male in carcere, anche se ora va meglio come spiegato dal suo legale perché gli è stata consentita una dieta induista a base di patate, banane e latte.