esperto di montagna

Escursionista 26enne scivola sotto gli occhi dell'amico e muore

"Non era uno sprovveduto: nel suo zaino aveva ramponi, imbraco e corde; era vestito con equipaggiamento idoneo; era allenato"

Escursionista 26enne scivola sotto gli occhi dell'amico e muore
Pubblicato:

Un volo nel dirupo di circa 200 metri che non ha lasciato scampo al giovane escursionista Leonardo Di Virgilio, morto a soli 26 anni sotto gli occhi del suo amico e compagno di scalata, a cui è toccato assistere inerme alla drammatica scena.

La tragedia si è consumata in un attimo quando i due escursionisti erano poco sotto il monte lecchese Due Mani.

Escursionista precipita dal Monte Due Mani: morto a 26 anni

Troppo gravi i traumi riportati nella caduta, per Leonardo, non c’era nulla da fare. E il medico, giunto sul posto con l’elicottero, non ha potuto far altro che constatare il decesso.

Frame dell'ultimo video di Leonardo prima della caduta fatale

Come racconta Prima Lecco, il dramma è accaduto nella mattinata di domenica 18 febbraio 2024, sul monte Due Mani. Una montagna che già in passato è stata funestata da tragici incidenti. La vittima è Leonardo Di Virgilio, 26 anni, di Arcisate, in provincia di Varese.

Leonardo Di Virgilio

Dopo che l’amico è scivolato, il sopravvissuto, comprensibilmente sotto shock, ha chiamato i soccorritori. Tutto, però, si rivela vano. Troppo gravi i traumi riportati nella caduta dall’escursionista.

Secondo i primi accertamenti svolti direttamente sul posto il 26enne è precipitato nel dirupo per circa 200 metri. L’allarme alla centrale operativa del servizio di emergenza e urgenza è arrivato una manciata di minuti dopo le 10. Subito la macchina dei soccorsi si è messa in moto.

Inutili i soccorsi

Da Como è decollata l’eliambulanza con a bordo il medico e l’equipe specializzata. Nel frattempo è stata allertata la squadra del soccorso alpino del Cnsas lombardo di stanza a Barzio. Nonostante la tempestività dei soccorsi, come detto, per l’escursionista 26enne non c’è stato nulla da fare.

Troppo gravi i traumi che la caduta nel precipizio ha provocato al giovane Leonardo Di Virgilio. La salma è stata quindi recuperata dai soccorritori che hanno anche prestato assistenza all’amico della vittima, un 27enne. Secondo quanto si è appreso, i due giovani avevano pressoché ultimato l’ascesa e si trovavano in una zona particolarmente insidiosa. E lì si è verificato il dramma.

“Leo non era uno sprovveduto”

Appassionato di sport, soprattutto all'aperto, il giovane era una grande amante della natura. E, infatti, aveva deciso di fare il tecnico ambientale. Anche i social di Leonardo testimoniano quanto fosse un esperto di montagna: aveva infatti raggiunto vette ben più complicate di quella che l’ha tradito, portandosi via la sua giovane vita.

"Leo non era uno sprovveduto: nel suo zaino aveva ramponi, imbraco e corde; ai piedi indossava scarponi adatti ed era vestito con equipaggiamento idoneo; era allenato e ‘fisicato', con pettorali scolpiti e avambracci come quadricipiti. Ieri inoltre le condizioni del terreno non erano nemmeno particolarmente difficili, perché non c’era molta neve lungo il tracciato e neppure ghiaccio", spiegano i soccorritori.

Seguici sui nostri canali