Dopo l'ennesimo sfregio ambientalista (stavolta al Dito di Cattelan) il Governo sposa la linea dura
La scultura "Love" imbrattata con vernice gialla lavabile. Un passante si sfoga contro gli attivisti: "Siete vergognosi. Secondo te questo serve per combattere la crisi climatica?".
Ampie chiazze di vernice gialla su una delle più recenti opere artistiche simbolo del capoluogo lombardo. Passa da qui, ancora una volta, la protesta di tre giovani ambientalisti di Ultima Generazione, due 23enni e un 39enne che ieri mattina, domenica 15 gennaio 2023, hanno imbrattato la scultura "L.O.V.E", nota anche col nome di "Il Dito", realizzata nel 2010 in Piazza degli Affari dall'artista Maurizio Cattelan. Un atto che non è passato per nulla inosservato e che ha fatto arrivare al limite di sopportazione il Governo, da diversi mesi alle prese con le provocatorie (e molto spesso eccessive) contestazioni degli attivisti per il clima e l'ambiente, il quale ora si prepara a sposare la linea dura per porre fine ai continui sfregi delle opere d'arte.
Attivisti di Ultima Generazione gettano vernice sul Dito di Cattelan
La dinamica dei fatti è risaputa: realizzare un gesto provocatorio, alla luce del sole, per porre attenzione sulle problematiche climatico-ambientali e lanciare un segnale alle Istituzioni governative affinché vengano prese decisioni in merito. Una questione divenuta oggi sempre più impellente e che quindi, negli scorsi mesi, ha visto in atto tantissime iniziative di attivisti sia in Italia che all'estero, dal blocco degli scali aerei dei jet privati, a quello del traffico su strade e autostrade, passando per le azioni più frequenti (e talvolta fin troppo esagerate) dell'imbrattare opere d'arte con vernici, zuppe di verdura o salsa di pomodoro.
E' stato proprio in questo modo che ieri mattina, domenica 15 gennaio 2023, tre esponenti di Ultima Generazione, movimento ambientalista che dal 2021 mette in scena azioni di "disobbedienza civile non violenta", hanno deciso di colpire la scultura Love di Maurizio Cattelan, conosciuta anche come "Il Dito" e situata a Milano in Piazza degli Affari.
L'opera, che già di suo rappresenta uno sberleffo al sistema finanziario italiano, realizzata davanti a Palazzo Mezzanotte dal 24 settembre 2010, imbrattata con ampie chiazze di vernice gialla lavabile, è stata quindi trasformata in cassa di risonanza per la battaglia contro i cambiamenti climatici.
"Questo è un luogo simbolo dell’indifferenza rispetto al collasso climatico ed ecologico, qui si muovono molti soldi che vanno alle industrie del fossile". La spiegazione, seguita dall’esempio del villaggio tedesco di Luetzerath sgomberato per far spazio ai siti produttivi "di un’industria del carbone" che "avrebbe ricevuto finanziamenti anche da banche italiane".
Sui social media, la stessa Ultima Generazione, ha pubblicato il filmato del gesto dei tre giovani attivisti, un 39enne e un ragazzo e una ragazza di 23 anni.
Fermati dalla Polizia
I tre attivisti, dopo la loro azione, sono stati immediatamente fermati e accompagnati in Questura e denunciati dalla Digos per la violazione dell’articolo 518-duodecies del codice penale, che punisce con la reclusione da due a cinque anni e con una multa da 2.500 a 15mila euro chiunque distrugga, disperda, deteriori, deturpi, imbratti o usi illecitamente beni culturali o paesaggistici. Ai due più giovani, che il 7 dicembre avevano partecipato all’imbrattamento della facciata della Scala nel giorno della Prima, è stata pure notificata la violazione del foglio di via dal Comune di Milano.
Il Governo pronto a sposare la linea dura
L'ennesimo atto provocatorio da parte degli ambientalisti di Ultima Generazione ha fatto arrivare al limite della sopportazione i vari organi di Governo, ora più che mai decisi ad adottare la linea dura per porre fine ad azioni simi di sfregio artistico:
"Abbiamo un tavolo aperto con il ministro Nordio - afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi - per una riflessione sulla necessità di interventi normativi che, sia con strumenti penali che di sicurezza, possano tenere conto di queste situazioni che ultimamente si sono affacciate nella nostra realtà. Sarà quello il luogo dove faremo le giuste considerazioni".
Anche il vice-premier Matteo Salvini è intervenuto sulla vicenda con toni duri e critici:
"Anche questa mattina, a Milano, pseudo-attivisti hanno vandalizzato l'ennesima opera d'arte. Cosa c'entra la difesa dell'ambiente con i danni provocati a lavoratori e famiglie fermando il traffico in tangenziale e con l'imbrattamento dei monumenti? Grazie ai decreti sicurezza, fatti quando ero ministro dell’Interno, abbiamo previsto gli strumenti necessari per punire questi vandali, altro che 'ambientalisti'".
Proteste boomerang
Come si è potuto evincere dal video qui sopra, durante l'imbrattamento del Dito di Cattelan, un passante nella zona è intervenuto per esporre ai tre attivisti un suo personale punto di vista sul loro modo di protestare:
"Siete vergognosi. Secondo te questo serve per combattere la crisi climatica? Tu sei sulla strada sbagliata, non è questo il modo di protestare".
Un parere lecito e anzi largamente condiviso da una consistente maggioranza dell'opinione pubblica, la quale vede in azioni simili il modo errato di accendere i riflettori su una grave problematica dei nostri giorni. Iniziative del genere, come lanciare zuppe e vernici su monumenti e opere d'arte, o bloccare il traffico in autostrada, per quanto siano impattanti, alla fin della fiera possono arrivare a generare l'effetto opposto rispetto a quello per cui vengono messe in atto.
Come testimoniato dalle forti reazioni visibili sui social media, l'obiettivo di sensibilizzare le coscienze sul cambiamento climatico (o lo stop alle centrali a carbone dismesse e ai progetti di nuove trivellazioni per l’estrazione di gas naturale) passa in secondo piano, soppresso da rabbia e frustrazione nel vedere le immagini di contestazioni fin troppo eccessive e forse anche inutili.
"Protesta che non porta a soluzioni ma genera problemi. Non porta più attenzione ai problemi di chi protesta che non avversione verso loro".
"Una protesta che arreca danni ad altri può essere considerata pacifica? Per me no".
"Ma la gente comune che colpe ha, per essere coinvolte a questi livelli? Chi crea certe situazioni non è molto intelligente".
"Bloccano lavoratori che ogni giorno si devono ingoiare ore di traffico in una città impazzita. Si devono vergognare".
Alessandro Balconi