A soli 15 anni svaligiano la scuola e mettono in vendita online tutti i computer
Sono stati beccati a Torino, ma gli episodi negativi con protagonisti giovani e giovanissimi si ripetono in tutta Italia.
Dalle baby gang, alle maxi risse e ai tentativi di stupro, fino ai furti organizzati dei computer all'interno delle proprie scuole. E' un periodo delicato quello attuale dove la lente d'ingrandimento guarda al mondo dei giovani. Un momento quanto mai delicato anche e forse soprattutto in relazione all'attuale situazione della pandemia.
Deriva giovanile, giovanissimi rubano i pc della scuola e cercano di rivenderli
Non bastassero i drammatici fatti del Capodanno in piazza di Milano e le due maxi risse tra giovani sventate dai Carabinieri a Padova e a Nichelino (in provincia di Torino), sempre dal Piemonte e dal suo capoluogo, ecco un'altra storia che sta facendo seriamente riflettere.
Come raccontato da Prima Torino, l'ultimo episodio in ordine di tempo proposte alle nostre cronache riguarda tre studenti minorenni di 15 anni, residenti a Torino.
Il furto dei pc a scuola e le indagini dei Carabinieri
Secondo il quadro investigativo portato avanti attraverso le indagini dei Carabinieri della Compagnia Torino Miranofiori, i tre giovani sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, di furto aggravato. I fatti risalgono al mese di ottobre, quando in piena notte, furono rubati dei computer dalle aule di informatico dell'Istituto Primo Levi di Torino.
Ma non solo. Nell'ambito delle indagini, gli uomini dell'Arma ritengono che uno dei tre giovanissimi quella stessa notte (tra il 18 e 19 ottobre) si sia reso colpevole di un'altra intrusione, in un capannone edile della zona.
Il tentativo di rivendere i computer sul web
I tre giovani sono stati "traditi" nel loro tentativo di rivendere i computer on line, attraverso il catalogo di alcuni siti specializzati legati agli acquisti in rete.
Nella fattispecie, una persona cui in precedenza era stato rubato il pc ha riconosciuto la sua "macchina" e allertato i Carabinieri. Da lì, il successivo sviluppo delle indagini e il ritrovamento della refurtiva nella cantina della casa di uno dei tre giovanissimi.
Deriva giovanile, l'allarme
Come detto, le ultime settimane si si stanno caratterizzando per fatti di cronaca con protagonisti i giovani che stanno lasciando il segno nell'opinione pubblica e stanno portando più di una preoccupazione agli operatori del sociale, agli amministratori delle città, ma anche al mondo della politica nazionale.
Basti pensare che proprio ieri, lunedì 17, gran parte della seduta del Consiglio comunale di Milano è stata dedicata alla deriva giovanile, ai fatti di Capodanno e all'allarme sui comportamenti degli adolescenti.
Il dibattito tra chi chiede il pugno duro e chi invoca sensibilizzazione
Un allarme che a dir la verità si era accentuato in concomitanza con la pandemia e il lockdown con parecchi segnali inquietanti sulle devianze giovanili, in particolare per quanto concerne episodi di violenza, uso e abuso di alcol e droghe.
Un allarme che come spesso accade sta accendendo un ampio dibattito su più fronti, tra chi chiede pene severe e il pugno duro (installazione di telecamere, aumenti di agenti, nessuno sconto sui provvedimenti presi nei confronti dei responsabili) e chi invece invoca interventi immediati nel sociale, nell'istruzione e nello sport con campagne di sensibilizzazione e prevenzione.