Ancora al lavoro in cantiere a 79 anni, muore cadendo nel vano ascensore
E' successo a Terlizzi (Bari): la vittima è Cesare Dibitetto
A 79 anni era ancora al lavoro in cantiere. E lì ha trovato la morte. Anche martedì 5 marzo 2024 si contano incidenti sul lavoro dall'esito tragico. L'ennesima tragedia si è consumata a Terlizzi (Bari): la vittima è Cesare Dibitetto, capocantiere alla soglia degli ottant'anni, un'età nella quale sarebbe lecito godersi la pensione.
A Reggio Emilia, invece, un 57enne egiziano è morto sotto gli occhi del figlio dopo essere precipitato nel vuoto dopo che un lucernario ha improvvisamente ceduto sotto i suoi piedi.
(immagine copertina archivio)
Muore cadendo nel vano ascensore: muore in cantiere a 79 anni
L'incidente si è verificato in un cantiere di via Cesare Battisti a Terlizzi, dove erano in corso lavori di ristrutturazione di un palazzo.
Dibitetto stava effettuando delle operazioni di verifica dei livelli dell'ascensore prima di procedere al rivestimento. Secondo quanto emerso sinora il 79enne è caduto dal primo piano, precipitando nel vuoto sino al seminterrato. Un volo di oltre cinque metri che non gli ha lasciato scampo. Inutile l'allerta lanciata dai colleghi.
Il corpo è stato recuperato dai Vigili del fuoco con un'imbracatura, mentre sul posto sono arrivati i Carabinieri e il pm di turno per gli accertamenti.
Le parole dei sindacati
A colpire particolarmente, oltre all'ennesima tragedia sul lavoro, l'età della vittima. Giuseppe Boccuzzi e Luigi Sideri, segretari generali della Cisl e della Filca-Cisl di Bari, hanno usato parole durissime per commentare l'accaduto:
"Non si può morire di lavoro e non si può lavorare a 79 anni in un cantiere. La tragedia avvenuta questa mattina a Terlizzi, in provincia di Bari, è un monito per tutti ed è la conferma che sulla sicurezza sul lavoro, e sulla sicurezza in edilizia, non si fa mai abbastanza. Siamo turbati da questo terribile, ennesimo incidente mortale sul lavoro, e siamo vicini alla famiglia della vittima, alla quale va il nostro più sentito cordoglio".
"Resta l'amarezza e l'incredulità nel vedere lavorare in un cantiere, uno dei luoghi più a rischio, una persona così avanti con l'età, che già da anni avrebbe dovuto godersi un meritato riposo da pensionato".
"Assistiamo da parte del Governo al varo di misure inadeguate come la patente a punti per le impreseche, introdotta nelle modalità attuali, vede la possibilità di recuperare punteggio utile a riprendere il lavoro dopo un infortunio mortale a seguito di norme violate con un semplice corso di formazione: un'offesa alle vittime e al buon senso".
Cede lucernario, precipita e muore davanti al figlio
Nelle stesse ore a Mancasale, in provincia di Reggio Emilia, un artigiano egiziano di 57 anni è morto precipitando dopo che un lucernario ha ceduto.
Gadel Karim Amin è precipitato dal tetto di un capannone ed è morto. L'incidente è avvenuto poco dopo le 13 di martedì 5 marzo 2024 in via Calvi di Coenzo.
L’artigiano edile, originario dell’Egitto e residente a Reggio città, stava lavorando sul tetto del capannone con alcuni suoi operai, insieme al figlio quando, camminando, è arrivato sopra a un lucernario che ha ceduto.