La tragedia di Avezzano

Bimba di 12 anni uccisa dal crollo di un'altalena: indagati per omicidio colposo il sindaco e il parroco

Tra gli indagati anche un funzionario del Comune.

Bimba di 12 anni uccisa dal crollo di un'altalena: indagati per omicidio colposo il sindaco e il parroco
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La tragedia della piccola Alessia, 12 anni, travolta e uccisa da una trave dell'altalena dell'oratorio di Avezzano, ha spezzato il cuore a tutti. Ma ora è tempo delle indagini, e ci sono tre persone indagate per omicidio colposo: si tratta del sindaco, del parroco e di un funzionario del Comune.

Bimba di 12 anni uccisa dal crollo di un'altalena

La storia è purtroppo oramai nota. Attorno alle 19 di mercoledì 31 agosto 2022 nella frazione di San Pelino, Alessia  stava giocando sull'altalena dell'oratorio, un manufatto in legno. A un certo punto  la trave a cui era legato il gioco ha ceduto, facendola cadere a terra. Per una tragica fatalità, poi, la trave l'ha centrata in pieno. Un colpo fortissimo, che non le ha lasciato scampo. La dodicenne è morta sotto gli occhi attoniti e atterriti degli altri bambini e degli educatori dell'oratorio, che non hanno potuto fare nulla per salvarle la vita.

L'indagine per omicidio colposo

Per oggi, venerdì 2 settembre 2022, è stato disposto dal pubblico ministero Maurizio Maria Cerrato l'esame esterno sul corpo della piccola Alessia, mentre la Procura di Avezzano ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo. Gli indagati al momento sarebbero tre:  il parroco don Antonio Allegritti, il sindaco  Domenico Di Berardino e l'architetto Antonio Ferretti, referente di Lavori Pubblici, Urbanistica e Patrimonio del Comune di Avezzano.

Come riporta il Messaggero, gli inquirenti sono al lavoro per chiarire alcuni punti della vicenda e individuare eventuali responsabilità. In particolare ci si sta concentrando sul perché la struttura - visibilmente deteriorata - fosse accessibile. Rimane da capire a chi fosse in capo la sicurezza del luogo. Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori una delibera con la quale la parrocchia ha concesso al Comune l'utilizzo di alcuni locali per scopi sociali per sei anni, mentre non si fa menzione degli spazi esterni (che dunque sarebbero di competenza parrocchiale). C'è poi l'aspetto della vigilanza sui bambini, che era stata affidata a una cooperativa.

Insomma, una vicenda che si trascinerà probabilmente a lungo, prolungando il dolore di una comunità ancora sotto shock per l'assurda tragedia che ha spezzato una vita così giovane.

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