Bambini ustionati all'asilo: "Ale ed Elisa non avranno mai più la vita di prima"
A più di due mesi di distanza uno ancora non cammina, l'altra è sempre ricoverata in Terapia intensiva.
Erano all'asilo, in una giornata di festa. Che ha tragicamente stravolto le loro vite. Sì, perché Alessandro ed Elisa, i due bambini ustionati il 30 maggio 2022 alla Scuola dell'Infanzia San Zeno e Asilo cucciolo di Osio Sopra, non avranno più la stessa esistenza di prima. Lo ha confermato l'avvocato Danilo Delia, che assiste le famiglie dei due piccoli.
Bambini ustionati all'asilo, due vite sconvolte
L'episodio lo ricorderanno quasi tutti. Era la mattina di lunedì 30 maggio 2022 quando cinque bambini e tre adulti rimasero ustionati a Osio Sopra, nella Bergamasca, mentre cucinavano marshmallows durante la festa dell'asilo. Alcuni papà volontari avevano acceso il fuoco - che poi si era scoperto non essere autorizzato - e appena qualcuno ha gettato del liquido infiammabile si era verificato un violentissimo ritorno di fiamma, che aveva investito tutti coloro che si trovavano nei paraggi.
Come stanno i due piccoli
Ora, come racconta Prima Bergamo, le condizioni dei due piccoli restano ancora serissime, a più di due mesi di distanza. Alessandro è tornato a casa, ma non cammina, perché le gambine, sottoposte a più di un intervento, sono ancora gravemente ustionate; Elisa è invece ancora in terapia intensiva al Buzzi di Milano e ci dovrà restare probabilmente ancora per mesi.
Per il primo, le ore si dividono tra medicazioni e l’affetto che la famiglia cerca di dargli, provando a gestire gli inevitabili capricci e le sofferenze; per la seconda, ogni giorno è un punto di domanda, dato che le ferite e le ustioni sono autostrade per il passaggio di batteri, possibile causa di gravi infezioni. Tre quarti del suo corpo e l’80 per cento del volto sono ricoperti di ustioni. Da quel 30 maggio, per i due bambini (4 anni compiuti proprio quel giorno lei e 3 anni e mezzo lui) e per le loro famiglie il mondo è stato stravolto.
Due vite stravolte
Nelle parole dell'avvocato delle famiglie, tutta la rabbia per l'accaduto e la consapevolezza dei problemi che i piccoli dovranno affrontare anche quando (e se) le ferite fisiche saranno guarite:
Quello che vogliamo sottolineare è che i due piccoli riporteranno conseguenze per il resto della loro vita. Alle ferite sul corpo, si aggiungono anche i problemi psicologici che derivano dalla terribile esperienza. I genitori dei miei assistiti non erano conoscenza dell’attività di orienteering. Cosa provereste se vostro figlio o vostra figlia, lasciata la mattina in un posto protetto quale dovrebbe essere la scuola, ne uscisse con i due terzi del corpo ustionato? Per quanto mi riguarda, ritengo doveroso che questi bambini abbiano giustizia, perché non potremo mai restituire loro la vita di prima".
E proprio quella delle responsabilità è una delle note dolenti toccate dal legale:
"Certe deresponsabilizzazioni non ci convincono. Oltre a chi ha appiccato materialmente il fuoco, noi pensiamo che ci siano le responsabilità anche di soggetti diversi. In Tribunale ho portato anche la documentazione fotografica, affinché i responsabili di questa tristissima esperienza si rendano conto di cosa hanno fatto. Devono capire e capire guardando, perché sentire non è la stessa cosa di vedere con i propri occhi. Per il resto, ci atteniamo al massimo riserbo, essendo ancora in piena fase di indagine".