Delitto di Senago

L'avvocato di Alessandro Impagnatiello rinuncia all'incarico. Il video del percorso fatto con il corpo di Giulia Tramontano

Clamoroso colpo di scena dopo che il barman 30enne ha indicato il luogo dove ha lasciato l'arma del delitto

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Alessandro Impagnatiello resta  senza un avvocato. Il legale che segue il barman trentenne accusato dell'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano a Senago ha infatti rinunciato all'incarico. E così gli è stato assegnato un difensore d'ufficio.

L'avvocato di Alessandro Impagnatiello rinuncia alla difesa

Un clamoroso colpo di scena nel delitto di Senago. Sebastiano Sartori, il legale che seguiva Alessandro Impagnatiello, ha rinunciato all'incarico. Una decisione comunicata con pochissime parole dopo aver depositato l'atto in Procura:

"E' una questione tra me e il mio assistito".

Poco prima l'avvocato aveva spiegato che il barman avrebbe indicato agli inquirenti il luogo dove si troverebbe l'arma del delitto, consumatosi nell'appartamento di Senago, alle porte di Milano, dove i due vivevano. E secondo le prime indiscrezioni si troverebbe proprio nell'abitazione della coppia.

Sartori lunedì 5 giugno 2023 ha fatto visita al suo assistito in carcere. Durante il colloquio tra i due, Impagnatiello avrebbe escluso il coinvolgimento di una terza persona nel delitto. L'ipotesi principale era che qualcuno lo avesse aiutato quantomeno a cercare di sbarazzarsi del corpo della fidanzata.

"La presenza di complici lui la esclude. I dubbi degli investigatori dovete chiederli a loro", ha tagliato corto il legale.

I rilievi e l'autopsia

Intanto per martedì 6 giugno 2023 sono stati fissati ulteriori rilievi scientifici sia nell'abitazione della coppia sia nell'area dove è stato ritrovato il corpo senza vita di Giulia, la cui autopsia sarà invece programmata per venerdì 9 giugno 2023.

Nel raggio a rischio

Impagnatiello intanto si trova in carcere nel quinto raggio di San Vittore e condivide la cella con un'altra persona. E' guardato a vista dagli agenti della Polizia Penitenziaria, in quanto a rischio di ripercussioni da parte di altri detenuti e di suicidio. Lui stesso, all'indomani della confessione, aveva parlato della morte come unica possibilità di pentimento.

Il percorso con il corpo di Giulia

Mano a mano che passano ore e giorni, emergono poi nuovi dettagli. Secondo i racconti del compagno Alessandro Impagnatiello avrebbe attraversato due piani di scale con il corpo di Giulia Tramontano già senza vita. I colleghi del nostro portale locale Prima Milano Ovest hanno ricostruito il percorso.

Il cancelletto d'entrata dell'appartamento dove vivevano Giulia Tramontano e Alessandro Impagnatiello è al secondo piano del complesso residenziale di via Novella, a Senago. La 29enne, che secondo gli inquirenti sarebbe morta tra il 27 e 28 maggio, dopo essere rimasta qualche ora nella vasca da bagno, sarebbe stata portata nel garage condominiale.

Il compagno, accusato di omicidio, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso (ricordiamo, infatti, che Giulia Tramontano era in stato di gravidanza al settimo mese), avrebbe fatto un lungo percorso dal suo appartamento al box con il corpo di Giulia. Nello specifico, come si vede dal video, Impagnatiello avrebbe dovuto aprire (verosimilmente) il cancelletto di casa, fare una rampa di scale, attraversare un pianerottolo e un'altra rampa di scale per arrivare al piano terra. Successivamente, fare un'altra rampa di scale, un altro pianerottolo e ancora una rampa. Poi, avrebbe dovuto aprire con il maniglione antipanico la porta che dà ingresso ai garage.

Possibile che nessuno abbia visto niente?

Il complesso residenziale dove vivevano Alessandro e Giulia presenta la particolarità di avere ballatoi e la maggior parte delle scale a vista. Secondo l'interrogatorio, Impagnatiello avrebbe trasportato il suo corpo per le scale prima delle 23 del 27 maggio scorso, dopo aver provato a dargli fuoco nella vasca da bagno. Qui le sue parole:

"Mi sono poi reso conto che non sarei riuscito a disfarmi del corpo con il fuoco nella vasca da bagno che era circondato da arredi, Ho deciso quindi di continuare in box e ho tirato fuori Giulia dalla vasca da bagno con parte degli indumenti già bruciati ed ho portato Giulia, trascinandola, nel box attraverso le scale. Questo trasporto è avvenuto verso le 23. Ci ho messo un po' dall'evento poichè mi ero preso anche momenti di pausa. Ma alle 23 il corpo di GIulia l'avevo già portato in garage. Il corpo l'ho trascinato dalla scale stando attento a non esser visto da nessuno. Dopo mi sono preoccupato di pulire il tragitto visto che vi erano evidenti tracce di sangue. Ho pulito con panni in microfibra, carta e acqua".

I resti di cenere

In realtà solo una vicina, che abita al piano di sopra rispetto quello dove vivevano Giulia e Alessandro, ha notato per le scale resti di cenere, sebbene non abbia sentito odore di barbecue durante il giorno. Questa testimonianza è stata rilasciata ai Carabinieri durante la giornata di mercoledì 31. Poche ore dopo, Impagnatiello è stato posto in stato di fermo.

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