Ancora allerta

Ancora un caso di meningite: positivo un 17enne che ha preso l'autobus di linea

E' successo in Valtidone, ai confini tra Lombardia ed Emilia Romagna

Ancora un caso di meningite: positivo un 17enne che ha preso l'autobus di linea
Pubblicato:
Aggiornato:

Ancora un caso di meningite. Stavolta ad aver contratto il terribile virus è un ragazzo di 17 anni residente in Valtidone, nel Piacentino. L'Usl lancia un appello a quanti hanno preso il bus nella sua stessa tratta da Castelsangiovanni a Piacenza e che potrebbero essere venuti a contatto con lui.

17enne colpito da meningite

Un giovane di 17 anni residente nel piacentino, in Valtidone, è stato colpito da meningite, causata da un'infezione da meningococco. In risposta a questo caso, l'Azienda Sanitaria Locale di Piacenza ha avviato immediatamente una campagna di profilassi per tutti i contatti stretti del ragazzo, compresi familiari, amici e compagni di scuola.

L'appello dell'Usl di Piacenza

L'Azienda Usl di Piacenza ha anche emesso un avviso pubblico rivolto ai passeggeri degli autobus di linea che il ragazzo ha utilizzato nei giorni precedenti al manifestarsi dei sintomi. L'avviso, diramato martedì 9 aprile 2024, invita chi ha utilizzato il servizio di trasporto pubblico nella tratta Castelsangiovanni-Piacenza dal 25 marzo all'8 aprile 2024 (partenza da Castello alle 6,45 e arrivo a Piacenza alle 7.20) a recarsi negli ambulatori di Igiene pubblica di Piacenza per sottoporsi alla profilassi preventiva.

La profilassi

Le persone interessate dall'avviso saranno sottoposte alla somministrazione di antibiotici, come previsto nei casi di meningite, al fine di prevenire la diffusione della malattia. È stato confermato che il ragazzo utilizzava abitualmente la linea di autobus da Castelsangiovanni a Piacenza, e quindi anche coloro che hanno viaggiato su questa tratta sono stati identificati come potenziali contatti e invitati alla profilassi.

Altamente contagiosa

La meningite meningococcica è altamente contagiosa e, in conformità con i protocolli sanitari, l'Azienda Usl di Piacenza ha prontamente attivato le misure necessarie per contenere la diffusione della malattia.

Causata da un batterio chiamato "Neisseria Meningitidis", colpisce soprattutto i neonati e gli adolescenti, prevalentemente nelle stagioni invernali e primaverili, e il contagio avviene per via aerea attraverso le goccioline di saliva infette. La malattia si manifesta con cefalea, rigidità della nuca, febbre, brividi e stato di profonda prostrazione. Possono insorgere anche delle complicazioni quali emorragie, miocarditi, polmoniti.

Meningite: gli ultimi casi

L'ultimo caso di meningite batterica ha colpito una bimba molisana di due anni, trasferita d'urgenza nel reparto di rianimazione del Policlinico Gemelli di Roma. La diagnosi – informa una nota dell’Aserm – è stata eseguita dai medici della Pediatria dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, che dopo aver stabilizzato la piccola paziente ne hanno disposto il trasferimento nella capitale. Gli specialisti del Gemelli hanno confermato che la bambina è stato colpita da sepsi meningite meningococcica.

"Il Dipartimento Unico di Prevenzione Asrem si è immediatamente attivato per l’indagine epidemiologica e la gestione dei contatti. Sono state, infatti, predisposte tutte le misure previste dalle circolari del ministero della Salute relative la sorveglianza delle malattie infettive e, in particolare, sono stati individuati i contatti stretti della minore coinvolta (genitori, fratelli, compagni di scuola, insegnanti); tutti sono stati sottoposti a profilassi antibiotica. Sui medesimi, nei giorni a venire, il Dipartimento manterrà alta l’attenzione, sottoponendoli alla necessaria sorveglianza sanitaria", spiega una nota.

Dall’Asrem rendono inoltre noto: "la terapia antibiotica è stata somministrata come da protocolli scientifici, senza tralasciare nessuno e senza alcuno spreco, assicurando pertanto la presenza dei predetti farmaci qualora se ne dovesse presentare nuovamente la necessità".

Doppio caso nel Bellunese

In meno di due settimane, due episodi ravvicinati nella stessa provincia. Ci troviamo a Belluno, in Veneto, dove la scorsa settimana era emerso un caso di meningite, che aveva colpito una 18enne che era stata in discoteca e poi in gita con la scuola. A distanza di pochi giorni, la notizia di un nuovo ricoverato in rianimazione: stavolta si tratta di un 55enne. L'uomo rimane in prognosi riservata. L'ambulatorio attivato dal Dipartimento di Prevenzione dell'Ulss Dolomiti ha valutato circa 50 contatti, somministrando la profilassi antibiotica a circa 40 persone.

Altri casi recenti

E a un migliaio di chilometri di distanza, ad Avellino, in Campania, identica sorte per un 45enne, ricoverato all'ospedale Cotugno di Napoli per meningite. Il sindaco della cittadina irpina, Nicola Moretti, ha invitato la popolazione a non farsi prendere dal panico, e che l'episodio è costantemente sotto osservazione da parte delle autorità competenti.

Ricoverato in terapia intensiva, il paziente è costantemente seguito dai medici del nosocomio napoletano. Le sue condizioni sono stabili ma critiche.

A Pasquetta si era registrato un altro caso a Merate, in provincia di LeccoLombardia, mentre a gennaio un bimbo di 7 mesi era morto a Latina e un 27enne della provincia di Treviso (Veneto) era deceduto, sempre per meningite, in Toscana dove si era recato per festeggiare il capodanno.

Il sondaggio: i genitori non sanno identificare i 3 sintomi più comuni

Veniamo a qualche informazione utile sul tema. In occasione della Giornata mondiale della meningite – che cade il 5 ottobre – è stato organizzato un sondaggio internazionale di Ipsos condotto su oltre 4mila persone in sei Paesi: USA, Brasile, Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia.

Il 79% degli italiani riconosce la malattia e ne percepisce la gravità, 9 genitori su 10 seguono il pediatra per le scelte vaccinali e si affidano alle sue indicazioni. Ma salta all’occhio anche un altro dato preoccupante: su scala internazionale, ben il 93% dei genitori non è in grado di identificare i tre sintomi più comuni della meningite.

I sintomi a cui prestare attenzione la “triade clinica” indica: febbre alta improvvisa; rigidità nucale; vomito. Due dei tre sintomi della “triade clinica” si manifestano in circa il 95% dei pazienti; il 41-51% dei pazienti mostra tutti e tre i sintomi.

Meningite: vaccini

La vaccinazione è, sicuramente, lo strumento più efficace per la prevenzione della meningite batterica. In Italia sono disponibili diversi vaccini contro la meningite.

vaccino covid a pagamento

Esistono tre tipi di vaccino anti-meningococco:

  • il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC): è il più frequentemente utilizzato e protegge solo dal sierogruppo C
  • il vaccino coniugato tetravalente: protegge dai sierogruppi A, C, W e Y
  • il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B: protegge esclusivamente contro questo sierogruppo.

Altri vaccini contro forme batteriche di meningite sono quelli contro l'Haemophilus Influenzae B (emofilo tipo B) e contro loStreptococcus pneumoniae (pneumococco).

La scheda vaccinale attualmente in vigore prevede la vaccinazione anti-meningococco C nei bambini che abbiano compiuto un anno di età, mentre è consigliato un richiamo con vaccino tetravalente per gli adolescenti. Il vaccino tetravalente coniugato anti-meningococco A,C, W, Y è consigliato anche per gli adolescenti che non sono stati vaccinati da piccoli e dovrebbe comunque essere somministrato a chi si reca in Paesi ove sono presenti i sierogruppi di meningococco contenuti nel vaccino.

Al di fuori delle due fasce di età citate, il vaccino è fortemente raccomandato in persone a rischio o perché affette da alcune patologie (talassemia, diabete, malattie epatiche croniche gravi, immunodeficienze congenite o acquisite, asplenia, etc.) ed è consigliato anche in presenza di particolari condizioni (lattanti che frequentano gli asili nido, ragazzi che vivono in collegi, dormono in dormitori, reclute militari, e, come sopra accennato, per chiunque debba recarsi in regioni del mondo dove la malattia meningococcica è comune, come ad esempio alcune zone dell'Africa).

Il vaccino contro il meningococco B è attualmente offerto gratuitamente ai bambini nel corso del primo anno di vita solo in alcune regioni e lo sarà presto anche a livello nazionale.

Seguici sui nostri canali