Altre tre morti bianche: tutti precipitati mentre facevano lavori edili
Dopo la pandemia prosegue l'escalation di morti di operai soprattutto in campo edile. I lutti di ieri si sono verificati da nord a sud.
Altre tre morti bianche. Un'altra giornata nera quella di ieri, mercoledì 22 giugno, per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. A perdere la vita sono stati tre operai, in tre incidenti nel Materano, nel Veronese e nel Maceratese.
Altre tre morti bianche, una giornata tragica
A Nova Siri (Matera), dopo una caduta da un'impalcatura, è morto un operaio di 53 anni, Ciro Pinto. Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto operate sul posto, l'uomo era impegnato nei lavori di ristrutturazione di un edificio.
Il 53enne è precipitato per cause ancora da accertare, da un'altezza di circa cinque metri. Quando è caduto era ancora in vita, msa i tentativi di rianimarlo di colleghi e soccorritori si sono rivelati purtroppo vani: l'uomo è morto poco dopo.
Morti bianche, dramma anche nel Veronese
Un dramma si è consumato anche nel Veronese. Come racconta Prima Verona, a Brenzone del Garda, un uomo di 65 anni è morto dopo essere precipitato a terra mentre stava costruendo un muretto, anche in questo caso da un'altezza di cinque metri.
Per il territorio della provincia di Verona una tragedia nella tragedia dal momento che si tratta del terzo infortunio mortale sul lavoro in due giorni.
Secondo le testimonianze raccolte, il 65enne stava eseguendo lavori di ristrutturazione in una casa di vacanza di proprietà di una famiglia tedesca.
Una tragedia anche nel Centro Italia
Infine, una tragedia legata al lavoro ha interessato anche il Centro Italia. In questo caso a perdere la vita un operaio di 54 anni, di origini peruviane, padre di quattro figli.
L'uomo è precipitato dal tetto del capannone di una ditta di fertilizzanti a Rocchetta di San Severino Marche in provincia di Macerata. Proprio a Macerata l'uomo viveva da oltre 20 anni.
Il 54enne era impegnato nella manutenzione a pannelli fotovoltaici e sarebbe caduto nel vuoto da un'altezza di addirittura 15 metri dopo il cedimento, sotto i suoi piedi, di un lucernaio in plexiglass. Anche in questo caso sono stati inutili i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari.