Variante Omicron: per il presidente dei medici del Sudafrica "provoca una malattia leggera con sintomi lievi"
Anche il paziente italiano è paucisintomatico. Intanto mondo medico e scientifico si divide.
Mentre il mondo si interroga - e si spaventa - per le possibili conseguenze dell'arrivo della variante Omicron, dal Sudafrica - Paese d'origine della mutazione Covid - arriva un parere che potrebbe tranquillizzare. E' quello di Angelique Coetzee, presidente della Associazione dei medici del Sudafrica, che ha parlato di una patologia che provoca una malattia leggera, senza sintomi importanti.
"Variante Omicron? Provoca una malattia leggera"
Gli occhi del mondo sono puntati sul Sudafrica da un paio di giorni a questa parte. E mentre alcuni Paesi decidono di imporre restrizioni (Israele ha chiuso le frontiere, la Gran Bretagna ha optato per l'obbligo di indossare la mascherina), dal Continente nero arriva un parere sulla questione. Angelique Coetzee, medico di base a Pretoria e presidente della South African Medical Association, ha curato una ventina di persone contagiate con la nuova variante, la maggior parte delle quali senza patologie pregresse e la metà vaccinate:
"La nuova variante Omicron del coronavirus provoca una malattia leggera. I primi pazienti hanno manifestato sintomi 'insoliti' ma nel complesso più lievi rispetto a quelli che avevo curato prima".
La maggior parte dei pazienti presentava un'estrema stanchezza. Nessuno di loro aveva perso il senso del gusto e dell'olfatto. "Un caso molto interessante - ha detto Coetzee al Telegraph - riguarda una bambina, di sei anni con febbre e battito cardiaco molto alto, ma che dopo due giorni stava già molto meglio".
La dottoressa ha poi aggiunto che al momento è prematuro fare previsioni.
"La nuova variante potrebbe essere altamente trasmissibile, ma finora i casi a cui stiamo assistendo sono estremamente lievi. Forse tra due settimane avrò un'opinione diversa, ma questo è quello che stiamo osservando".
Il "paziente uno" italiano è paucisintomatico
Il parere della dottoressa Coetzee ben si adatterebbe anche alla situazione del "paziente uno" italiano, un professionista di Caserta rientrato nei giorni scorsi dal Mozambico. Da quanto si apprende avrebbe anche lui sintomi lievi e i suoi contatti stretti (cinque componenti del nucleo familiare) al momento non accuserebbero sintomi.
Il mondo scientifico invita alla calma
Intanto il mondo scientifico (anche in Italia) si divide tra chi invita alla calma e chi invece è più allarmistico.
Franco Locatelli, coordinatore del Cts, invita alla calma parlando di una variante rapida della diffusione ma con dati ancora di difficile lettura sulla capacità di provocare una malattia grave.
Anche l'infettivologo del San Martino di Genova Matteo Bassetti è cauto:
"Siamo di fronte ad una variante che ha molte mutazioni che avevamo già visto nelle varianti precedenti. In più è mutata anche la proteina Spike, attraverso cui vengono aggredite le nostre cellule. Dal Sudafrica abbiamo informazioni di casi lievi. Non sembra essere più aggressiva, probabilmente sarà più contagiosa ma non abbiamo alcuna certezza sul fatto che i vaccini siano bucati".
Gli scenari
Al momento dunque l'unica certezza è che ci sono pochi dati per fare affermazioni nette. Se la nuova variante fosse più trasmissione e ugualmente (o più) aggressiva rispetto alla Delta ci troveremmo di fronte a uno scenario molto negativo, ma se invece la mutazione del virus ne avesse ridotto la forza allora potremmo sorridere. Al momento, però, è troppo presto e non resta che aspettare i primi dati.