Ennesimo caso

Nessuno vuole fare il pizzaiolo (a 1.600 euro al mese): e il locale chiude

Succede a San Pietro in Cariano (Verona), dove la pizzeria d'asporto Valle dei Mulini non trova un lavoratore

Nessuno vuole fare il pizzaiolo (a 1.600 euro al mese): e il locale chiude
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Nessuno vuole fare il pizzaiolo a 1.600 euro al mese. E così il locale è costretto - per il momento - a chiudere. L'ennesimo caso arriva dalla Valpolicella, dove fa rumore il cartello affisso fuori dalla pizzeria d'asporto Valle dei Mulini di San Pietro in Cariano (Verona).

Nessuno vuole fare il pizzaiolo a 1600 euro: e il locale abbassa la serranda

"Cerchiamo pizzaiolo per pizzeria d'asporto serale in Valpolicella. Orario 17-30/22.30-23. 30 ore settimanali circa, martedì riposo, ferie 3 volte all'anno, Pasqua e Natale chiusi, proposta economica molto interessante". E per proposta economica si intende 1.600 euro netti al mese. Di base. Eppure, nonostante tutto questo, la pizzeria è costretta a chiudere i battenti. Succede in Valpolicella, per la precisione a San Pietro in Cariano.

Un caso davvero singolare, quello che è emerso in Valpolicella, per voce degli stessi soci dell'attività. Un'attività che è composta da due locali, uno dei quali è costretto momentaneamente alla chiusura per mancanza di personale.

Cosa è successo

A raccontare cosa è successo sono gli stessi titolari dell'attività:

"Il pizzaiolo che avevo, si è sposato ed ha deciso di tornare con la moglie al sud, ne ho assunto un altro, che però si è reso conto che non riesce a coprire la figura di responsabile e l'altro del week end ha problemi alle spalle e dovrà mettere dei tutori e stare a riposo".

Io e i miei soci  siamo sempre presenti al lavoro e lavoriamo insieme ai nostri collaboratori, presenti con noi anche da anni (chi ci frequenta lo sa benissimo)".

La chiusura obbligata

A questo punto la chiusura è stata pressoché obbligata (difficile immaginare una pizzeria senza un pizzaiolo in effetti...). Anche se i titolari sperano di poter presto riaprire.

I precedenti

Non mancano i precedenti in materia, che spesso hanno fatto discutere. Il dubbio è sempre quello: sono le persone che non vogliono lavorare oppure le condizioni di lavoro scadenti? In questo caso - stando al messaggio sui social dei titolari della pizzeria - le condizioni sono ben chiare e non paiono neppure così male. Certo, è evidente che fare il pizzaiolo presupponga di lavorare alla sera e nei fine settimana, ma anche questo è chiarito nel messaggio.

Spesso infatti capita di leggere e raccogliere sfoghi di imprenditori di vari settori che lamentano la carenza di personale. Una situazione che ha riguardato anche realtà di fama nazionale. Basti pensare che Gardaland la scorsa estate ha dovuto ridurre l'orario di apertura di alcune giostre per carenza di personale. 

Uno degli ultimi casi riguardava la Lattoneria Guerrieri di Pregnana Milanese,   in cerca di un lattoniere da assumere a tempo indeterminato con il Contratto nazionale di lavoro (stipendio di partenza 900 euro netti mensili). Anche qui, però, non sono mancate le difficoltà. Ma in questo caso in molti hanno sottolineato come una remunerazione del genere - a fronte di un lavoro faticoso e spesso pericoloso - non fosse adeguata al costo della vita.

 

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