il punto e l'allarme

Vaccini: siamo i più veloci in Europa. Ma rischiamo comunque di ritrovarci nella stessa situazione della Gran Bretagna...

Secondo Crisanti, Bertolaso e Brusaferro serve velocizzare e ampliare la somministrazione delle terze dosi.

Vaccini: siamo i più veloci in Europa. Ma rischiamo comunque di ritrovarci nella stessa situazione della Gran Bretagna...
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Mentre il premier Mario Draghi esalta in Senato lo stato di avanzamento della campagna vaccinale e si congratula con la popolazione per la risposta alle sollecitazioni, scatta da più parte l'allarme sulla terza dose con il rischio di ritrovarsi nella stessa situazione della Gran Bretagna.

Vaccini: siamo i più veloci d'Europa

Stamattina, mercoledì 20 ottobre 2021, il presidente del Consiglio dei ministri sta riferendo in vista del Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre, compiacendosi per quanto fatto sinora dall'Italia:

"Dopo un'avvio stentato la campagna di vaccinazione europea ha raggiunto risultati molto soddisfacenti, e in Italia la campagna procede più spedita della media Ue: a oggi l'86% sopra i 12 anni almeno una dose e l'81% è completamente vaccinata. Voglio ringraziare tutti i cittadini  che hanno scelto di vaccinarsi, in particolare i giovani e giovanissimi, e chi ha deciso di farlo nelle scorse settimane dopo aver superato le proprie esitazioni".

"La curva epidemiologica è sotto controllo grazie al senso di responsabilità dei cittadini. Questo ci permette di mantenere aperte le scuole, le attività economiche e i luoghi della nostra socialità. Voglio ricordare che prima dell'ultimo Consiglio europeo, a fine giugno, meno di un terzo della platea aveva completato il ciclo vaccinale. Negli ultimi quattro mesi, l'Italia ha dunque vaccinato metà della popolazione con più di 12 anni. Uno sforzo straordinario, per cui dobbiamo essere grati al nostro sistema sanitario, a partire da medici e infermieri, e all'immane opera logistica compiuta sin dall'inizio di questo Governo".

Draghi ha poi ribadito la necessità di sostenere la campagna vaccinale nei Paesi più poveri, riprendendo quanto aveva già dichiarato in occasione dell'assemblea dell'Onu di fine settembre.

"Il Consiglio europeo  riaffermerà il proprio impegno a contribuire alla solidarietà internazionale in materia di vaccini. Dobbiamo incrementare la fornitura di dosi ai Paesi più fragili.  Solo il 2,8% di chi vive in un Paese a basso reddito ha ricevuto almeno una dose di vaccino, a fronte di quasi il 50% della popolazione mondiale".

Tutto bene? Non proprio...

Tutto bene, dunque? Possiamo dire di procedere a spron battuto verso la "libertà" e di poter a breve dire addio alle restrizioni? Mica tanto. Almeno stando a quanto stanno sostenendo proprio in questi giorni alcuni esperti. Se da un lato l'infettivologo Matteo Bassetti ha spiegato che con il 90% dei vaccinati potremo presto abbandonare le mascherine, dall'altro si moltiplicano le voci di coloro che spingono per l'estensione della terza dose.

Il primo a esporsi è stato il microbiologo Andrea Crisanti, che in un'intervista alla Stampa ha dichiarato chiaramente che anche nel nostro Paese  con il passare delle settimane l'immunità calerà. E il rischio è quello di ritrovarsi nella stessa situazione della Gran Bretagna, dove il virus è tornato a colpire in maniera pesante. Una situazione che potrebbe verificarsi anche a breve, dato che il picco della campagna vaccinale in Italia è stato tra aprile e luglio, e dunque è lecito aspettarsi un incremento dei contagi tra novembre e febbraio.  Da qui dunque  il monito:

"Bisogna tenere le mascherine e fare il richiamo a tutti".

Una posizione ribadita anche da Guido Bertolaso, coordinatore della campagna in Lombardia, che ha sollecitato a velocizzare la somministrazione delle terze dosi, pena il rischio di ritrovarsi nella stessa situazione di Londra.

Immunità di gregge difficile

Raggiungere l'immunità di gregge in queste condizioni è difficile anche secondo Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di Sanità e portavoce del Comitato tecnico scientifico. Anche lui parlando con La Stampa ha sottolineato come non è possibile porsi l'obiettivo del livello di immunizzazione che azzera la circolazione del virus, ma piuttosto dovremmo limitare al minimo contagi e decessi.

E per farlo, anche secondo Brusaferro la soluzione potrebbe essere la terza dose estesa a tutte le categorie, ma anche il mantenimento delle regole: dunque mascherina e distanziamento anche per i mesi a venire...

 

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