Sanità al collasso

Tumore alla prostata: 159 giorni di attesa per essere operati. Per una visita di controllo oncologica ne servono 480

Problema di accesso alle cure, liste di attesa inaccettabili, ospedali e pronto soccorso saturi: una panoramica che deve far riflettere

Tumore alla prostata: 159 giorni di attesa per essere operati. Per una visita di controllo oncologica ne servono 480
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159 giorni di attesa per un intervento per tumore alla prostata in classe B; 480, invece, per ottenere una visita di controllo oncologica in classe non determinata. Serve un intervento di protesi all'anca? Si arriva ad aspettare anche 437 giorni.

E' inquietante quando emerge dal Rapporto civico sulla salute di Cittadinanzattiva 2024, presentato nella giornata di martedì 22 ottobre al Ministero della Salute, alla presenza del ministro Orazio Schillaci.

Ministro Schillaci

Rapporto Civico sulla Salute 2024

Il Rapporto Civico sulla Salute 2024, presentato da Cittadinanzattiva a Roma, fotografa (o meglio dire conferma) una realtà preoccupante sullo stato del sistema sanitario italiano, evidenziando in particolare le difficoltà di accesso alle cure. Su un totale di 24.043 segnalazioni ricevute nel 2023, il 32,4% riguarda il mancato accesso alle prestazioni sanitarie, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Questo rappresenta uno dei problemi principali che affliggono il sistema sanitario, aggravato da liste d'attesa interminabili e difficoltà di comunicazione con i servizi di prenotazione.

Tempi d'attesa inaccettabili

Le segnalazioni dei cittadini mettono in luce tempi d'attesa inaccettabili: 468 giorni per una prima visita oculistica in classe P (programmabile, da eseguire entro 120 giorni); 480 per una visita di controllo oncologica in classe non determinata300 giorni per una visita oculistica di controllo in classe B (breve da erogare entro 10 gg); 526 giorni per un ecodoppler tronchi sovraaortici in classe P (programmabile, da erogare entro 120 gg); 437 giorni per un intervento di protesi d’anca in classe D (entro 12 mesi), 159 giorni per un intervento per tumore alla prostata in classe B (entro 30 gg).

La rinuncia a curarsi

Le lunghe liste d'attesa sono infatti una delle ragioni per cui molti cittadini rinunciano del tutto a curarsi, un fenomeno che ha colpito il 7,6% della popolazione nel 2023, con punte più alte tra le donne e nelle regioni del Centro e Sud Italia.

Un sistema in affanno

Le difficoltà non si fermano all'accesso alle prestazioni, ma riguardano anche il rapporto con i medici di base e i pediatri, che rappresentano il 14,2% delle segnalazioni. Molti cittadini lamentano la scarsa disponibilità dei medici, la difficoltà a ottenere appuntamenti in tempi ragionevoli e la brevità delle visite, che non consente un’adeguata valutazione dei problemi di salute.

Anche l’assistenza sanitaria territoriale, che dovrebbe garantire una presa in carico più capillare e vicina ai cittadini, presenta numerose criticità. Nonostante gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), le strutture sul territorio sono spesso insufficienti o mal coordinate, aggravando il senso di abbandono da parte della popolazione.

Emblematico, sul tema, il caso della bimba con una necrosi trasferita da un ospedale pugliese - dove mancava personale sanitario per operarla d'urgenza - a Roma. 

Assistenza ospedaliera e Pronto Soccorso: emergenza continua

L’assistenza ospedaliera, che rappresenta il 13,3% delle segnalazioni, è un’altra area in forte crisi, soprattutto nei Pronto Soccorso. L'82,1% delle segnalazioni su questo tema riguarda emergenze legate a lunghe attese, sovraffollamento e carenze di personale. Il sistema di emergenza-urgenza si trova spesso al limite del collasso, con tempi di attesa medi che variano tra i 111 minuti per i codici bianchi e 147 minuti per i codici verdi.

Pronto Soccorso

Faticano a contenere i tempi di permanenza al PS regioni come la Sardegna (184 minuti) e l’Abruzzo (162 minuti ) per i codici verdi, e sempre Abruzzo (126) e Friuli Venezia Giulia (128) per i codici bianchi.

Un altro dato allarmante riguarda la percentuale di popolazione che non riesce a raggiungere un Pronto Soccorso entro 30 minuti: il 5,8% della popolazione, pari a circa 3,4 milioni di persone. La situazione più critica riguarda la popolazione residente in aree interne della Basilicata (32,5%) seguita da quella della P.A di Bolzano (9,16%) e Sardegna (8,44%).

Prevenzione: scarsa adesione agli screening

Il tema della prevenzione, con l'8,6% delle segnalazioni, evidenzia le difficoltà nell’accesso ai programmi di vaccinazione e agli screening oncologici. Molti cittadini lamentano informazioni incomplete o contraddittorie, in particolare per le vaccinazioni anti-Covid, e problemi di organizzazione e prenotazione per quelle ordinarie. Anche la partecipazione agli screening oncologici resta bassa, con profonde differenze tra Nord e Sud Italia. Ad esempio, mentre in Trentino il 78,8% delle donne partecipa allo screening mammografico, in Calabria la percentuale scende al 16,4%.

La richiesta di risorse e una nuova visione per la sanità pubblica

Cittadinanzattiva, attraverso la voce della Segretaria generale Anna Lisa Mandorino, sottolinea l'urgenza di maggiori investimenti nel sistema sanitario pubblico, denunciando anni di tagli e desertificazione dei servizi. Si chiede un piano sanitario nazionale aggiornato, fermo dal 2008, e una revisione dei Livelli Essenziali di Assistenza, mai aggiornati, per rispondere alle esigenze di una popolazione che fatica sempre più a trovare risposte adeguate.

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