Tampone rapido o molecolare? Quale è meglio fare (e quando)
I non vaccinati saranno chiamati in primis a sottoporsi al test, ma anche i vaccinati, per sicurezza, potrebbero scegliere di controllare.
Natale si avvicina sempre di più e con lui il tradizionale cenone in famiglia della Vigilia o il pranzo del 25. Proprio come accaduto 365 giorni fa, anche quest'anno in vista delle reunion con i parenti sarà necessario adottare tutte le cautele del caso. E proprio in questi giorni molti si stanno attrezzando sottoponendosi a un tampone che attesti la negatività al Covid-19 per trascorrere le feste in totale sicurezza. Se i non vaccinati sono i primi ad essere chiamati al test, anche chi è stato vaccinato potrebbe avere un ulteriore scrupolo, soprattutto in caso di parenti fragili. Ma a quale tampone sottoporsi? Rapido o molecolare? Qui di seguito vi spieghiamo le differenze tra le due possibilità di scelta.
Tampone rapido o molecolare? Qual é meglio fare in vista del cenone
Con il graduale incremento dei casi da Covid-19 in Italia, complice anche il dilagare della variante Omicron, fuori dalle farmacie e dagli hub si stanno allungando a dismisura le file per sottoporsi a un tampone. In attesa delle decisioni ufficiali da parte del Governo Draghi, per trascorrere un Natale in totale sicurezza con i propri parenti, la cautela deve essere massima e quindi accertarsi di essere negativi può essere una buona idea. Ma qual é il test più adatto a cui sottoporsi?
Tampone rapido
Il tampone antigenico rapido è un test che cerca l’antigene e cioè la proteina presente sulla superficie del virus che, nel caso di Covid-19, è la proteina Spike. La presenza del virus è rilevata quindi tramite la reazione tra l’antigene, eventualmente presente nell’organismo, e l’anticorpo, presente all’interno del test. Il virus viene cercato nel muco nasale o nella parte profonda della bocca, la faringe, con l’inserimento di un cotton fioc. In circa 15 minuti si ottiene un risultato qualitativo con esito di positività o negatività.
Tampone molecolare
Il tampone molecolare, come il rapido, viene eseguito su un campione delle alte vie respiratorie, preferibilmente dalla mucosa naso-faringea. Si tratta di un test in grado di rilevare i frammenti di RNA del virus e cioè la struttura molecolare di Covid-19, il suo genoma. Dopo la fase estrattiva il tampone viene inserito in un liquido che fa da terreno di trasporto adatto a mantenere la vitalità del virus. Nella fase successiva verrà sigillato e trasportato a temperatura controllata direttamente in un laboratorio di microbiologia. A questo punto il campione estratto viene sottoposto a una metodica di biologia molecolare che consente l‘amplificazione del genoma, in questo caso RNA, e l’individuazione dell’eventuale presenza di SARS-CoV-2. La risposta di un molecolare attualmente è disponibile dopo le 24/48 ore dall’effettuazione. Dopo l’arrivo in laboratorio, l’esecuzione delle analisi descritte richiede un tempo minimo di circa 3-5 ore.
Quindi, quale è meglio fare?
In base ai due procedimenti appena descritti, quindi, il tipo di tampone ad oggi più efficace per individuare il virus e quindi anche le sue varianti rimane quello molecolare. L’esito garantito dal tampone rapido è di tipo quantitativo: questo vuol dire che qualora la carica virale sia bassa, l’antigenico potrebbe non riuscire a rilevare l’infezione, anche se presente. In questo caso si parlerebbe di falso negativo. Uno dei rischi più frequenti dato dai test rapidi e che ne minano la percentuale di affidabilità. Si parla di un range che va dal 30% al 50% contro il 90%–100% dei test molecolari.
Il consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi, sui tamponi rapidi, aveva spiegato che quest'ultimi nel migliore dei casi lasciano scoperto un 30% di falsi negativi, quindi infetti che acquisiscono il Green pass e contagiano mediamente tra le 6 e le 7 persone, determinando un meccanismo di crescita. Sui molecolari, invece, il virologo Giovanni Maga ha dichiarato che la loro affidabilità è totale poiché danno sicurezza anche nel rilevare una possibile bassa carica virale.
Quanto tempo farlo prima del cenone
La finestra temporale in cui il virus comincia ad essere individuabile a seguito di un contatto con un positivo va dalle 24 ore ai 5 giorni dopo. L’ideale quindi per gli esperti sarebbe sottoporsi a un primo test di verifica a 48 ore dal possibile contagio per poi ripeterlo dopo 5 giorni. Se il test viene fatto troppo presto sia in caso di rapido che di molecolare il rischio è quello di un falso negativo. Nel caso delle feste di Natale, il lasso di tempo ideale per sottoporsi a un tampone sarebbe quello di farlo a ridosso dell'evento in famiglia o tra amici.