Scrocconi da record

Lo sposo fuggito senza pagare il pranzo di nozze: "Saldato tutto". Ma c'è un altro giallo...

Altro che i ragazzi che non hanno pagato il conto in Albania, qui parliamo di un banchetto con 70 invitati (e di una "fuga" all'estero)

Lo sposo fuggito senza pagare il pranzo di nozze: "Saldato tutto". Ma c'è un altro giallo...
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L'estate 2023 è stata quella degli scontrini "pazzi" ma anche degli scrocconi. Perché probabilmente mai come negli ultimi mesi si è parlato di gente in fuga dal ristorante senza pagare il conto. Ma quanto accaduto in provincia di Frosinone, tra Veroli e Boville Ernica supera ogni immaginazione. Perché ad andarsene senza pagare il conto non è stata una comitiva di amici che voleva imitare i mitici "laureati" di Pieraccioni, ma una coppia di sposi che è scappata senza pagare il banchetto di nozze. Un conto da oltre 8.000 euro. Ma ora il responsabile si è fatto vivo, spiegando che salderà il conto, anche se sulla vicenda emerge un altro giallo.

Si sposano, mangiano e scappano

Ma andiamo con ordine. La coppia - lui un quarantenne imprenditore edile, lei una 25enne di passaporto polacco - aveva invitato una settantina di persone tra parenti e amici e con il ristorante aveva concordato un menù a base di pesce, per un costo totale attorno agli ottomila euro (8.700 per il ristorante, 8.100 secondo lo sposo, ma poco cambia ai fini della storia). 

Come sempre si fa in questi casi (poi ogni locale ha le sue regole, ma bene o male l'antifona è questa), dopo la prova con i genitori di lui, i novelli sposi avevano bloccato la data e versato una caparra di qualche centinaio di euro, con l'impegno di saldare il tutto il mercoledì successivo alla cerimonia.

Il banchetto e la fuga

E fino al banchetto è andato tutto bene, con i commensali soddisfatti e gli sposi felici per la bella festa. I problemi sono cominciati più tardi. Il giorno pattuito per il saldo, infatti, lo sposo non si è presentato al locale ed è risultato anche irreperibile al telefono. A quel punto dal locale hanno provato a rintracciare i famigliari, senza fortuna. E dopo un po' il sospetto è diventato certezza: gli sposi se l'erano data a gambe senza pagare.

Al ristoratore, dunque, non è rimasto altro da fare che presentare denuncia presso i Carabinieri, che hanno ricostruito gli spostamenti dei "piccioncini", che sarebbero volati in Germania insieme ai genitori di lui.

"Conto saldato"

Proprio mercoledì 4 ottobre 2023 l'avvocato della coppia ha sostenuto che sia stato effettuato il bonifico di saldo (alle 13.33, per la precisione). Il legale ha parlato di un semplice equivoco.

Il ristoratore dal canto suo ha fatto sapere che se il versamento coprirà effettivamente il costo la denuncia verrà ritirata.

Ma c'è un altro giallo

Ma la vicenda non si esaurisce qui. Sulla questione è emerso un altro giallo. Nonostante sui social siano comparse varie foto della cerimonia, il matrimonio non è stato mai registrato. Dunque i due sposini non sarebbero effettivamente tali.

Pare che lui si sia rivolto un paio di volte al Comune e successivamente al parroco di Ferentino, ma poi la vicenda sia caduta nel nulla, sino alla cerimonia. Ma potrebbe essersi tranquillamente trattato di una cerimonia laica, anche se il celebrante sarebbe stato un luterano fatto arrivare direttamente dalla Germania e scappato con loro a Francoforte dopo l'unione.

Gli scrocconi in Albania e il saldo della premier Meloni

Come detto, quest'estate si è parlato molto di scrocconi al ristorante. Forse perché nell'epoca dei social anche i ristoratori non si fanno più molti scrupoli e pubblicano (schermate) le immagini di chi scappa senza pagare, ma più probabilmente per un caso che ha rischiato di generare un incidente diplomatico, coinvolgendo direttamente anche la premier Giorgia Meloni.

Proprio nei giorni in cui la presidente del Consiglio era in viaggio in Albania, quattro nostri connazionali erano fuggiti senza pagare da un ristorante del posto. La notizia è arrivata a Meloni proprio mentre si trovava a colloquio con il presidente albanese Edil Rama. A quel punto la premier ha incaricato l'Ambasciata di saldare il conto e lo ha fatto con soldi propri. 

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