rassicurazioni dalle autorità

Sciame sismico nei Campi Flegrei (600 scosse in pochi giorni): "Nessun rischio eruzione"

La sfida resta quella di gestire l'emergenza con tempestività, rigore scientifico e vicinanza ai cittadini spaventati

Sciame sismico nei Campi Flegrei (600 scosse in pochi giorni): "Nessun rischio eruzione"
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Sciame sismico nei Campi Flegrei: da sabato 15 febbraio 2025 sono stati sei i terremoti di magnitudo superiore a 3. Terrore fra la popolazione ma le autorità assicurano che l'emergenza attuale è legata principalmente alla paura, non a un pericolo concreto di eruzione.

Sciame sismico nei Campi Flegrei: 600 scosse in pochi giorni

Da sabato 15 febbraio 2025, l'area dei Campi Flegrei è interessata da un intenso sciame sismico che ha fatto registrare ben 556 scosse. A comunicarlo è l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). Fra queste, sei terremoti hanno superato la magnitudo 3, con due picchi principali: il primo, di magnitudo 3.9, alle 15:30 di domenica 16 febbraio, e il secondo, di pari intensità, alle 00:19 di lunedì 17. L'ultima scossa significativa, di magnitudo 3.1, è stata rilevata nelle scorse ore, alle 3:22, con epicentro nei pressi del vulcano Solfatara, a Pozzuoli.

Le autorità locali, in collaborazione con l'Osservatorio Vesuviano, stanno monitorando costantemente la situazione. A Pozzuoli, le scuole, la biblioteca comunale e i siti archeologici del Parco dei Campi Flegrei restano chiusi, mentre il Palatrincone di Monterusciello è stato allestito come centro di assistenza per la popolazione, con la presenza di psicologi specializzati nella gestione delle emergenze.

"Nessuna emergenza"

Nonostante la tensione, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, ha rassicurato la popolazione:

"I piani di evacuazione riguardano un'ipotesi eruttiva da cui siamo lontanissimi. Non ci sono segnali di un'imminente evoluzione in quella direzione. L'emergenza attuale è legata principalmente alla paura, non a un pericolo concreto di eruzione".

L'Osservatorio Vesuviano continua a monitorare non solo i terremoti, ma anche la deformazione del suolo e l'attività idrotermale.

Il vulcanologo Giuseppe De Natale ha fornito un quadro più ampio, spiegando che la sismicità nei Campi Flegrei è causata dal movimento della formazione costale, che genera sollevamento del suolo e fratturazione delle rocce. Dal 2006, il livello del suolo è aumentato di oltre 1,40 metri nel punto di massima deformazione, al porto di Pozzuoli, superando di 40 cm il massimo raggiunto nel 1984. Secondo De Natale, questa evoluzione era prevedibile:

"Se il sollevamento continuerà, dovremo aspettarci una sismicità crescente, con scosse potenzialmente fino a magnitudo 5, dieci volte più forti di quelle registrate finora".

A chiusura del quadro, il geologo Gaetano Sammartino, presidente della sezione Campania della Società Italiana di Geologia Ambientale, ha sottolineato l'importanza del controllo costante della vulnerabilità sismica degli edifici, come elemento chiave per la sicurezza della popolazione. La sfida resta quella di gestire l'emergenza con tempestività, rigore scientifico e vicinanza ai cittadini.

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