sciame sismico nelle ultime ore

Terremoto di 4.2 nella notte ai Campi Flegrei: cos'è il bradisismo che li affligge e quali rischi comporta

L'Ingv rassicura: “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.

Terremoto di 4.2 nella notte ai Campi Flegrei: cos'è il bradisismo che li affligge e quali rischi comporta
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Notte di paura in Campania: i residenti nel litorale flegreo sono stati investiti da uno sciame sismico causato dal bradisismo. La scossa più forte, 4.2 della scala Richter, che ha svegliato la popolazione, si è verificata alle 3.35, con coordinate geografiche (lat, lon) 40.8170, 14.1560 ad una profondità di 3 km, localizzato dalla sala Operativa INGV-OV. Gli esperti INGV - Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia - stando ai dati il loro possesso, rassicurano:

"Attualmente la probabilità di una eruzione vulcanica è relativamente bassa”.

I Campi Flegrei, siti nell'area del golfo di Pozzuoli, a ovest di Napoli, del resto, sono uno dei centri vulcanici più attivi al mondo, dove si registra un peculiare fenomeno – non esclusivo – chiamato bradisismo. Scopriamo di cosa si tratta e come è legato alle scosse.

(Foto di copertina: Laboratorio di Geomatica dell’Osservatorio Vesuviano)

Il bradisismo e i Campi Flegrei

I Campi Flegrei sono un’area vulcanica attiva in Campania: si tratta di una caldera, cioè una depressione del suolo che si è formata per il collasso del tetto del serbatoio magmatico superficiale a seguito del suo svuotamento dopo almeno due grandi eruzioni avvenute migliaia di anni fa. Questa caldera non si è mai “spenta” del tutto e ha continuato e continua a modificarsi.

Il bradisismo è un fenomeno strettamente legato al vulcanismo: si tratta di un lento e periodico abbassamento o innalzamento del livello del suolo. Non è avvertibile in se stesso, ma riconoscibile visivamente lungo la riva del mare, mostrando la progressiva emersione o sommersione di edifici, coste, territori. Le cause del fenomeno non sono del tutto chiare, e le spiegazioni che vengono date non sono univoche.

Come spiega l’INGV:

“La ricostruzione dell'andamento del bradisimo ai Campi Flegrei, a partire dal IV sec. d.C. nel corso dei secoli fino ai tempi moderni è stata possibile grazie a osservazioni compiute sulle rovine di un monumento situato a poche decine di metri dal porto di Pozzuoli: il Serapeo. Erroneamente considerato come un tempio dedicato al dio egizio Serapide (da cui il nome) è stato in realtà un mercato in epoca romana dal I al II secolo AD. La peculiarità di questa costruzione è la presenza, a varie altezze sulle tre colonne ancora erette, di fori di litodomi che sono indice del livello marino nel passato. Grazie alla datazione di tali fori è stato possibile ricostruire le oscillazioni del livello del mare dovute al sollevamento o abbassamento del suolo a Pozzuoli nel tempo. In tempi moderni (dal 1905) le tecniche di livellazione geodetica e negli ultimi decenni anche le misure tramite GPS e i dati interferometrici, permettono di valutare in tempo reale le variazioni del suolo e quindi monitorare il fenomeno del bradisimo flegreo.”

Il Serapeo

Le ultime ore

“Negli ultimi giorni si registra un possibile aumento della velocità del sollevamento”. È quanto scrive Ingv nell'ultimo bollettino settimanale sul monitoraggio dei Campi Flegrei, relativo alla scorsa settimana 18-24 settembre 2023 e pubblicato ieri, martedì 26 settembre 2023.

La deformazione del suolo legata al fenomeno del bradisismo, quindi, potrebbe aver registrato un'accelerazione negli ultimi giorni, ma, precisa Ingv,

“Il reale andamento potrà essere valutato con i dati delle prossime settimane”. Al momento, ad ogni modo, sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica, per l'Ingv “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”.

Piano della protezione civile

A causa di queste condizioni particolari, la protezione civile ha stilato un piano nazionale di “protezione civile dei Campi Flegrei” in caso di eruzione.

La mappa della Protezione Civile

“La zona rossa è l’area per cui l’evacuazione preventiva è, in caso di “allarme”, l’unica misura di salvaguardia per la popolazione. È infatti esposta al pericolo di invasione di flussi piroclastici che, per le loro elevate temperature e velocità, rappresentano il fenomeno più pericoloso per le persone. Sono ricompresi in zona rossa i comuni di Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, per intero; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli. Nell'area vivono circa 500mila abitanti.”

E ancora:

“La zona gialla è l’area, esterna alla zona rossa, che in caso di eruzione è esposta alla significativa ricaduta di ceneri vulcaniche. Per quest’area potrebbero essere necessari allontanamenti temporanei della popolazione che risiede in edifici resi vulnerabili o difficilmente accessibili dall’accumulo di ceneri Nella zona gialla ricadono i Comuni di Villaricca, Calvizzano, Marano di Napoli, Mugnano di Napoli, Melito di Napoli e Casavatore e 24 quartieri del Comune di Napoli. Nell'area vivono oltre 800mila abitanti.”

E conclude:

“L'allontanamento della popolazione dalla zona rossa inizia con la dichiarazione della fase di "allarme". Nella mappa sono rappresentate in blu le Aree di attesa previste dai piani di protezione civile comunali, ovvero le aree da cui partiranno i cittadini che scelgono di allontanarsi con il trasporto assistito. Dalle Aree di attesa, i cittadini saranno trasferiti nelle Aree di incontro previste dalla pianificazione nazionale di protezione civile che, nella mappa, sono rappresentate in verde. Da qui raggiungeranno, in nave, treno o pullman, le Regioni o Province Autonome gemellate.”

Qui di seguito il confronto tra la scala Richter e Mercalli che indica la gravità di una scossa di terremoto:

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