Scambiate in culla, Caterina si è sposata: Melissa era al suo fianco
Caterina Alagna si è sposata. Al suo fianco c'era Melissa Foderà, la bimba con cui fu scambiata nella culla da neonata
Un matrimonio apparentemente normale, non fosse che ad accompagnare la sposa all’altare ci sono ben due padri e, commosse a osservare la figlia, due mamme. Succede a Mazara del Vallo dove Caterina Alagna si è sposata. Se il suo nome vi dice qualcosa è normale: lei, oggi 24enne, e Melissa Foderà, sua coetanea, sono infatti state le protagoniste di una vicenda che ha sconvolto il Paese diventando un libro e poi il film Rai “Sorelle per sempre”. Le due, scambiate in culla nell’ospedale di Mazara del Vallo, hanno scoperto le loro vere origini tramite un altro colpo di scena. Ma la forza di questa storia incredibile sta nel modo in cui i genitori delle due hanno gestito la spinosa situazione, creando una meravigliosa famiglia allargata presente al gran completo alle nozze di una delle due.
Scambiate in culla: Caterina Alagna si è sposata
E’ la notte di Capodanno del 1998, due bimbe nascono – a distanza di 15 minuti l’una dall’altra - all'ospedale 'Abele Ajello' di Mazara del Vallo. Forse uno scambio di tutine nella nursery avrebbe causato lo scambio, emerso solo poco meno di tre anni dopo, nell’autunno del 2000 in una maniera del tutto fortuita.
Le piccole, cresciute serenamente l’una nella famiglia di un pescatore l’altra di un muratore, che non si conoscono, cominciano la medesima scuola materna nella cittadina siciliana in provincia di Trapani. Uno dei primi giorni la mamma di Melissa va a prendere la bambina e la maestra - che vede la madre per la prima volta e che ancora forse deve memorizzare nomi e cognomi – agisce di istinto e le “consegna” una piccola che non è la sua, ma le somiglia in maniera incredibile. Quasi inquietante.
“Mi scusi, siete due gocce d’acqua, mi pareva impossibile che non fosse lei la sua bambina”. L’istinto della maestra non aveva sbagliato e quella madre lo ha capito e comincia a pensare a una vecchia storia di scambio in culla di cui aveva sentito parlare. La famiglia di Melissa decide quindi di accertare mediante analisi la genitorialità biologica, che rivelano che la bimba che avevano cresciuto e amato, figlia loro per l’anagrafe, non è loro geneticamente parlando. A quel punto fare due più due è stato facile e tutti i tasselli sono andati al loro posto. Traumaticamente.
La scoperta
I Foderà contattano la famiglia della bimba somigliante alla donna, che frequenta lo stesso asilo. I test genetici effettuati anche su Caterina, così si chiama la piccola, chiudono il cerchio. La prova del Dna incrociata conferma: le due bambine sono state scambiate, in ospedale, alla nascita. Un errore tragico, al di là delle responsabilità penali (ci sarà infatti un risarcimento) con conseguenze psicologiche e civili potenzialmente devastanti.
E adesso che si fa? Si lascia disporre ad un Tribunale del destino di queste figlie? L’ipotesi che le minori, che avevano soltanto tre anni al momento della scoperta, venissero riassegnate sulla base della sola genetica alle famiglie d’origine appariva raccapricciante per quei genitori che quelle piccole le avevano cresciute con amore totalizzante. Come potevano separarsene? D’altro canto come potevano stare lontano a quelle che erano le loro bimbe naturali?
La soluzione: una grande famiglia allargata
E così si iniziano ad abbracciare le famiglie per non perdere il legame genitori-figlia che hanno instaurato ignare e insieme per instaurarne un altro rispettivamente con l’altra bambina. Il Tribunale e gli psicologi che li assistono del resto prescrivono esattamente quello, fare in modo che tra le famiglie, tra le piccole, le madri, i padri, le sorelline, si instauri una relazione che renda il meno traumatico possibile uno scambio che comunque traumatico sarà. Una frequentazione reciproca di quattro mesi preparerà il terreno al passaggio, che in effetti avviene nel gennaio 2001. Ma nelle decisioni dei giudici lungimiranti c’è anche l’idea che le due bambine debbano crescere il più possibile insieme anche dopo, come se fossero sorelle, perché il nodo che si è creato è ormai consolidato e ogni altra decisione che comporti un “ognuno a casa sua”, sarebbe una lacerazione intollerabile.
Le due famiglie Alagna e Foderà diventano il più possibile una famiglia allargata con due “gemelle” diverse al centro. Ci vuole tempo, sensibilità e intelligenza emotiva che per come andata a finire di sicuro in questa vicenda gli adulti hanno avuto. Melissa Foderà e Caterina Alagna sono state a scuola insieme, negli anni universitari hanno preso casa insieme e sono inseparabili.
L'epilogo felice
Ciliegina sulla torta (nuziale) in questa travagliata, ma istruttiva, vicenda l’ovvia presenza di Melissa al matrimonio di sua “sorella” Caterina. A precedere l'entrata della sposa sono state, invece, tutte le sorelle in veste di damigelle: Melissa e Sofia (sorella di Melissa), Perla e Lea (sorelle di Caterina). Le più emozionate le due mamme, Marinella e Gisella, donne straordinarie, che hanno saputo costruire un castello d’amore quando il destino aveva offerto loro soltanto macerie.
Non è l'unico caso
Seppure non si tratti di un fenomeno frequente (fortunatamente), purtroppo vi sono altri casi di scambi in culla.
Restando in Italia, fra gli episodi recenti, c'è la sentenza di Canosa di Puglia. Scambiate in ospedale alla nascita hanno scoperto chi erano i loro veri genitori 23 anni più tardi grazie a Facebook. Il Tribunale ha deciso per un risarcimento da un milione di euro. Una vicenda davvero incredibile avvenuta nel 1989 e che soltanto nel 2022, trentatré anni dopo, arriva a una conclusione. Almeno dal punto di vista giudiziario. Perché per quanto riguarda l'emotività non ci sarà nessuna cifra che potrà restituire alle due ragazze quanto è stato loro tolto.
A evitare il peggio, invece, in una vicenda che arriva da Brescia, è stata l'attenzione di un neopapà. Due bimbe appena nate sono state involontariamente scambiate in culla finendo nella famiglia sbagliata. Il fatto sconcertante è accaduto tra i reparti della Fondazione Poliambulanza di Brescia, Se non fosse stato svelato dall'intuito del marito di una delle due neomamme, entrambe le coppie di genitori avrebbero portato a casa gli uni la figlia degli altri iniziando così una vita insieme. L'uomo, infatti, si è accorto che la bambina che era stata fatta passare come sua figlia, in realtà, era molto più grande rispetto a quella che lui aveva visto nascere in sala parto alle ore 1.55. Così il possibile trauma è stato scongiurato.
Restando sempre nel 2022, una donna, dopo il parto, ha passato i classici giorni in ospedale e poi è stata rimandata a casa. Ma si è accorta subito che qualcosa non quadrava. E ha poi scoperto che la bambina con cui era tornata...era di un'altra. Una vicenda incredibile accaduta a Bergamo, dove per fortuna l'errore è stato subito scoperto, con tanto di scuse dell'ospedale Papa Giovanni XXIII alla neo mamma.