Dobbiamo ancora aspettare

Riscaldamenti, cambiano ancora le date per accenderli: il nuovo calendario

Complice il "posticipo" d'estate, molti Comuni hanno deciso di rinviare di qualche giorno l'accensione dei termosifoni. E il portafogli ringrazia...

Riscaldamenti, cambiano ancora le date per accenderli: il nuovo calendario
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Il caldo continua a proseguire, e pare che sino alla prima settimana di novembre potremo goderci un "posticipo" d'estate. Che avrà un effetto benefico non solo sulle nostre giornate, ma anche sulla nostra economia.  Con l'autunno alle porte e la paventata "stangata" del caro bollette, un "prolungamento" d'estate non è infatti sgradito.  Nei giorni scorsi molti Comuni hanno  rinviato l'accensione dei riscaldamenti, che già era stata posticipata con il decreto dell'ex ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani. Ma ora arriva un nuovo posticipo.

Riscaldamenti, accensione rinviata (di nuovo)

Oramai lo sappiamo tutti quanti. L'argomento, infatti, è diventato purtroppo di tale attualità che abbiamo imparato a conoscerne anche i minimi dettagli. L'Italia è divisa in sei fasce a seconda delle date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti. Nell'immagine sottostante potete vedere le nuove disposizioni del Governo sull'accensione dei riscaldamenti e la suddivisione delle varie Province (se poi volete vedere in quale fascia è il vostro Comune potete cliccare qui).

Il provvedimento Cingolani aveva di fatto posticipato di 7 giorni l'accensione dei termosifoni. Ma molte Amministrazioni locali, visto il "posticipo d'estate", hanno deciso di rinviare di un'altra settimana. E qualcuno è andato ancora oltre.

Il nuovo calendario

È il caso, ad esempio, di Milano, che rientra nella Zona E e avrebbe potuto iniziare il 22 ottobre 2022: il sindaco Giuseppe Sala ha però firmato un’ordinanza che posticipa la data al 29 ottobre. Ora, però, con il perdurare della situazione "estiva", il primo cittadino meneghino ha spostato ancora più in là l'accensione dei riscaldamenti, fissata ora al 3 novembre. Bergamo ha posticipato al 5 novembre.

Stessa cosa per Torino e Cremona, mentre a Varese si attenderà il 31 ottobre. Bologna e Verona, addirittura, posticipano al 2 novembre.

Decisioni simili sono arrivate anche in Municipi di minori dimensioni (il consiglio nel caso è di andare a verificare sul sito Internet istituzionale del vostro Comune di residenza, in modo da avere la certezza dell'eventuale prolungamento).

I Comuni in zona E saranno comunque i primi ad accendere i termosifoni. Quelli in zona D, infatti, possono partire dall'8 novembre.

A chi non si applicano le nuove norme

Come è giusto che sia, però, ci sono alcune eccezioni. Le nuove date di accensione e spegnimento dei riscaldamenti non si applicano ad alcune strutture dove un clima più caldo è necessario per salvaguardare la salute di soggetti fragili. Stiamo parlando di case di riposo, ospedali. Ma anche di scuole, asili nido, piscine e saune, dove una corretta climatizzazione è fondamentale per il regolare svolgimento delle attività.

La circolare del Ministero prevede deroghe anche per gli impianti alimentati a energie rinnovabili e le strutture usate per attività industriali e artigiane.

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