Riscaldare casa

Quanto costerà il pellet nel 2023

Le previsioni non sono buone: si prevedono aumenti fino a 15 euro a sacchetto

Quanto costerà il pellet nel 2023
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Ci eravamo lasciati nel 2022 con l'aumento esponenziale del prezzo del pellet. Ora siamo in pieno inverno, anche il freddo è arrivato, ma la situazione nel 2023 non sembra destinata a cambiare. Anzi.

Pellet, nel 2023 altri aumenti

Nel 2022 molti italiani - complice l'aumento del prezzo del gas - hanno scelto di riscaldare le proprie case con le stufe a pellet. Subendo una vera e propria beffa. Sì, perché il costo del pellet è passato da essere molto conveniente a diventare una vera e propria stangata. La crescita della domanda e la conseguente difficoltà di approvvigionamenti (anche all'estero, nei Paesi dai quali l'Italia importa il grosso del materiale, molti hanno iniziato a usufruirne) hanno fatto lievitare il prezzo, passato nel giro di pochissimo tempo da 4-5 euro per un sacchetto di 15 chilogrammi a 11-12 euro. In pratica il costo è velocemente più che raddoppiato.

Nella tabella sottostante, realizzata da Altroconsumo elaborando i dati di Aiel (Associazione Italiana Energie Agroforestali) vediamo l'andamento nel corso dell'ultimo anno, con differenze importanti in tutta Italia, in particolare al Sud e nel Nord Ovest.

E la corsa dei prezzi sembra non volersi fermare.

Pellet: le previsioni per il 2023

Anche nel 2023 la situazione infatti sembra rimanere identica. Secondo gli analisti del settore, infatti, il prezzo continuerà a crescere, sfondando il tetto dei 15 euro a sacchetto: in pratica un euro al chilo, Iva esclusa.

Inoltre, alcuni analisti (sempre interpellati da Altroconsumo) hanno fatto sapere che per l'anno appena iniziato ci potrebbe essere un rischio di difficoltà di approvvigionamento. La disponibilità di pellet potrebbe scendere anche del 25-30%.

Perché aumenta il prezzo del pellet

Ma perché aumenta il prezzo del pellet? L'incremento dei prezzi è dovuto principalmente ai costi energetici legati alla produzione: il materiale viene essiccato, triturato e compattato da legna vergine. A questi si aggiungono anche gli altissimi costi di distribuzione.

E poi impossibile non considerare anche la guerra in Ucraina, che ha fatto crescere i costi della catena di approvvigionamento.

 Il bonus pellet 2023

Di fronte a tanti aumenti, c'è però una buona notizia. Nella Manovra il Governo ha deciso di sostenere chi decide di utilizzare le stufe a pellet (anche perché rappresentano una forma di riscaldamento più sostenibile per l'ambiente). E così l'Iva è stata ridotta in maniera considerevole, passando dal 22% al 10%. Che in realtà si traduce in un risparmio di pochissimi euro.

Per l'acquisto della stufa a pellet, poi, è possibile anche usufruire di alcune casistiche del Bonus mobili.

 Il pellet conviene?

Nonostante tutto, coloro che utilizzano il pellet potranno comunque continuare a risparmiare qualcosa rispetto a chi riscalda casa con i fornitori di gas tradizionali.

Ma ci sono anche altre strade: il combustibile più economico rimane la legna (per chi ha la possibilità di scaldare casa con un camino o una stufa a legna), oppure il cippato di legna, già adottato in alcuni impianti in Piemonte, dove ha consentito di risparmiare e di impattare meno sull'ambiente.

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