Bonus 200 euro, quando arriva: chi lo prende a giugno, chi a luglio, chi a ottobre
Il momento è quasi arrivato, ma per qualcuno l'attesa si fa più lunga.
Quando arriva il bonus 200 euro? In molti lo aspettano entro pochi giorni, altri dovranno attendere qualche settimana, alti ancora l'arrivo dell'autunno.
Scacco matto all'inflazione
Il governo ha intrapreso diverse misure per arginare la forte inflazione legata anche alla scarsità di materie prime, energetiche e non. Pasquale Tridico, presidente dell'Inps, ha affermato:
"Le misure sembrano andare nella giusta direzione di non innescare una spirale inflazionistica, intervenendo a sostegno dei redditi, soprattutto quelli medio-bassi. Ben 31 milioni di utenti tra lavoratori, pensionati e disoccupati beneficeranno dell'incentivo contro il caro vita".
Ma per fare un po' di chiarezza l'Inps ha pubblicato una circolare con il "calendario" dei versamenti.
I requisiti per ottenere il bonus 200 euro
Per ottenere la misura una tantum, i requisiti che il soggetto deve avere sono:
- essere residente in Italia;
- essere titolare di un contratto di lavoro o di almeno un trattamento pensionistico da previdenza obbligatoria (dal 30 giugno 2022);
- in alternativa, aver riconosciuta la disoccupazione almeno dal mese di giugno;
- avere un reddito o contributi uguali o inferiori ai 35 mila euro lordi;
- per i lavoratori dipendenti, aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% tra il primo gennaio e il 23 giugno 2022 (data precedente all’uscita della circolare Inps che fornisce le indicazioni per l’erogazione del bonus).
Bonus 200 euro, come presentare la domanda
Per queste categorie l’Inps ha già aperto sul proprio sito il servizio online per raccogliere le richieste. Basterà accedere alla pagina web dell’istituto e dall’homepage cliccare su “Prestazioni e servizi” > “Servizi” > “Punto d’accesso alle prestazioni non pensionistiche” (qui il link diretto).
Una volta entrati si dovrà selezionare la categoria di appartenenza e, da lì, sarà possibile anche controllare lo stato dei pagamenti. In alternativa, è possibile chiamare (a pagamento) il Contact center multicanale al numero verde 803.164 da rete fissa o 06.164.164 oppure recarsi agli istituti di patronato.
Quando arriva il bonus 200 euro
A togliere dubbi è arrivato il messaggio 2505 dell'Inps, fornito nei giorni scorsi ai datori di lavoro e contenente informazioni e chiarimenti su tempistiche e modulistica (oramai tutte le aziende o quasi hanno fornito ai propri dipendenti il modulo di autocertificazione per presentare la domanda).
Per quanto riguarda la scadenza di consegna, la circolare dell’Inps non ne stabilisce una vera e propria. Sta a discrezione del datore di lavoro decidere con quali tempi e modalità procedere, il fattore importante e necessario è che tutto il sistema di erogazione dell’incentivo sia pronto al momento di distribuire lo stipendio di luglio, considerando che il procedimento richiedere anche una verifica.
Il grosso delle erogazioni avverrà a luglio, ma c'è chi lo riceverà già con lo stipendio di giugno (erogato però a luglio). Si tratta di coloro che hanno rapporti particolari tipo il part-time ciclico o di coloro che nel Ccnl (contratto collettivo nazionale) hanno una clausola che prevede lo slittamento del pagamento della retribuzione al mese successivo.
Il "grosso" a luglio
La maggior parte dei circa 30 milioni di italiani che hanno diritto al contributo riceverà il pagamento a luglio (o comunque nella busta paga di luglio). Lavoratori dipendenti, pensionati, i nuclei beneficiari di reddito di cittadinanza (attenzione, però: in questo caso se in famiglia c'è un percettore del beneficio il bonus sarà pagato al nucleo e non al singolo) e ai lavoratori domestici che devono fare domanda entro la fine di settembre.
Luglio è la data prevista anche i residenti che risultino titolari di pensione, assegno sociale, pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti, nonché i titolari di accompagnamento alla pensione.
Nello specifico, tuttavia, i dipendenti sono da dividere in due categorie:
- Chi opera nel privato dovrà presentare — entro i termini fissati dall’azienda — un’autodichiarazione, compilata e firmata, dove dovranno confermare di avere i requisiti necessari e di non ricevere l’incentivo due volte (in caso di titolarità di due rapporti di lavoro o essendo in famiglia con un percettore di Rdc).
- I dipendenti del settore pubblico - così come pensionati e disoccupati - lo riceveranno in maniera automatica, in quanto i loro dati sono già inseriti nei sistemi degli organi competenti, in questo caso Inps e Mef.
Chi lo riceverà a ottobre
Ma c'è anche chi dovrà aspettare più a lungo. E' previsto il versamento a ottobre per alcune categorie (per tutti la discriminante è sempre un reddito sotto i 35.000 euro), che hanno tempo per presentare la domanda sino al 31 ottobre 2022:
- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, con un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022 e reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 35 mila euro per il 2021
- stagionali, a tempo determinato (anche del settore agricolo) e intermittenti con 50 giornate di lavoro effettivo nel 2021
- iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo con 50 contributi giornalieri nel 2021
- autonomi occasionali privi di partita Iva, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, già titolari nel 2021 di contratti disciplinati dall’art.2222 del Codice civile, iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022, che abbiano versato almeno un contributo mensile nel corso del 2021
- incaricati di vendite a domicilio, iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022, che possano far valere per il 2021 un reddito superiore a 5 mila euro derivante da tale attività
Bonus 200 euro per autonomi e partite Iva
Per quanto riguarda lavoratori autonomi e chi lavora con partite Iva, sono compresi nell’erogazione del bonus 200 euro anche chi a contratti occasionali, per cui c’è un importante requisito: aver versato almeno un contributo mensile nel 2021 e i professionisti iscritti alle gestioni previdenziali obbligatorie Inps, ma non è ancora stato fornito nessun chiarimento su come saranno le modalità di erogazione.
Per loro è stato istituito un fondo apposito di 500 milioni di euro, ma sarà un ulteriore decreto ministeriale (che doveva essere emanato entro 30 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto aiuti, quindi entro il 17 di giugno) a fornire tutti i dettagli.
Bonus 200 euro, chi lo ha avuto con lo stipendio di giugno
L’Inps ha previsto dei casi in cui i 200 euro saranno inseriti nella retribuzione di giugno, ovvero in presenza di rapporti particolari (come il part-time ciclico) o quando, nel Ccnl (contratto collettivo nazionale di lavoro) esiste una clausola che prevede lo slittamento del pagamento della retribuzione al mese successivo.
Con questi riferimenti, i casi possibili sono due:
- Nel caso del part-time ciclico, il bonus verrà inserito nel cedolino di paga del mese di giugno, anche se tale retribuzione viene corrisposta il mese dopo;
- Se il lavoratore ha con l’azienda un Ccnl che prevede lo slittamento della corresponsione degli emolumenti al mese successivo e il datore di lavoro usa pagare entro il 5 del mese, i 200 euro vanno nella busta paga che contiene la retribuzione del mese di giugno.
Bonus 200 euro: chi è escluso
Nonostante l’incentivo riguardi una notevole parte di popolazione, non è rivolta a tutti: a rimanere fuori dall’erogazione dell’aiuto contro i rincari non sono soltanto coloro che non ne hanno bisogno, ma anche alcune categorie che, secondo i sindacati, rientrano tra le più bisognose.
Proprio Cgil, Cisl e Uil, dopo il voto alla Camera del decreto aiuti (che contiene anche il provvedimento sul bonus), hanno denunciato tale situazione chiedendo alcune modifiche prima di passare all’approvazione definitiva.
"Oltre a stagisti e tirocinanti - spiegano la vice segretaria generale della Cgil, Gianna Fracassi e i segretari confederali di Cisl e Uil Giulio Romani e Domenico Proietti - non ne avranno infatti diritto i lavoratori precari, gli agricoli, i lavoratori dello spettacolo che abbiano meno di cinquanta giornate lavorate nel 2021".