Fuga dei brand

Quaderni e penne Chiara Ferragni addio: anche Pigna molla l'influencer

Dopo Safilo, Coca Cola e Trudi anche l'azienda che produce materiale didattico (e non solo) chiude i rapporti con le aziende Ferragni

Quaderni e penne Chiara Ferragni addio: anche Pigna molla l'influencer
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Prima è stata Safilo, poi Coca Cola. Poi ancora Trudi, e ora anche Pigna "molla" Chiara Ferragni. L'eco del caso pandoro non si è ancora spenta e continua la fuga dei brand dall'influencer sino a poche settimane fa più seguita e ricercata d'Italia.

Pigna dice addio a Chiara Ferragni

Pigna e Chiara Ferragni avevano stretto un accordo commerciale per la realizzazione di una linea di prodotti "limited edition" con la griffe dell'occhio e il nome dell'imprenditrice digitale. Ma se cercate oggi sul sito di Pigna la pagina "Chiara Ferragni limited edition" non trovate più nulla. E' stato tutto rimosso. E i vertici della società confermano la rottura "nel rispetto del proprio codice etico aziendale, che si può consultare anche sul portale pigna.it, che esclude la collaborazione con soggetti terzi sanzionati dalle autorità competenti per aver assunto un comportamento non etico, corretto e rispettoso delle leggi".

La replica

La decisione non è stata presa bene dall'entourage di Ferragni, che ha risposto con una nota dai toni piuttosto piccati.

"L’illegittimità della decisione di Pigna è stata aggravata dalla scelta dell’azienda di comunicare al pubblico, prima ancora che a Fenice, la cessazione del rapporto di partnership; una scelta evidentemente strumentale e contraria al dovere di buona fede nell’esecuzione del contratto. In questo contesto, Fenice si riserva di agire nelle sedi più opportune a tutela dei propri interessi".

"Fenice ritiene inoltre strumentale il riferimento al codice etico anche in considerazione di una dichiarazione resa ai media in data 23 dicembre 2023 dall’amministratore delegato di Pigna, che aveva definito la collaborazione 'proficua e soddisfacente'. Fenice comunica inoltre che analoghe iniziative di tutela verranno prese nei confronti dei soggetti che abbiano messo in atto comportamenti in violazione dei contratti di collaborazione in essere e pertanto degli interessi di Fenice".

La fuga dei brand

La fuga dei brand è iniziata dopo l'esplosione del caso pandoro (cui poi sono seguiti anche quello delle uova di Pasqua e della bambola Trudi) per il quale Chiara Ferragni e il suo manager Fabio Maria Damato sono indagati dalla Procura di Milano per truffa.

La prima a dire "ciao" all'influencer è stata Safilo, seguita a stretto giro di posta da Coca Cola, che ha rinunciato a una campagna che stava per partire.

Infine, Trudi e Oreo, che avevano avviato progetti con Ferragni, hanno recentemente spiegato di non aver mai avuto accordi con lei sulla beneficenza.

L'albergo subissato di insulti

In questi giorni, peraltro, Chiara Ferragni è tornata a fare notizia per una "sponsorizzazione" poco felice. Ospite di un hotel in Valle d'Aosta, ha pubblicato alcune foto su Instagram (anche per "testare" le reazioni del popolo del web). Il risultato è stato un disastro.

Se infatti sul profilo di Ferragni i commenti vengono ultimamente filtrati, non è lo stesso su quello dell'hotel, che è stato subissato di insulti e critiche, tanto da dove rimuovere i post.

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