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Proroga smart working semplificato: Governo approva emendamento

Intanto sempre più aziende e lavoratori ne fanno ricorso (e continueranno a farlo anche quando saranno finite le indicazioni dal Parlamento).

Proroga smart working semplificato: Governo approva emendamento
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Per quanto tempo durerà lo smart working semplificato? Ce lo si chiedeva in tanti. E il Governo, nell'ambito delle misure legate alla fine delle restrizioni Covid, ha approvato un emendamento  in Commissione Affari Sociali alla Camera che ne determina la proroga.

Proroga smart working semplificato: cosa ha deciso il Governo

Dopo un primo "prolungamento" dopo la scadenza dello stato di emergenza, è arrivata una nuova proroga, che coinvolge due tipologie di lavoratori.

La prima riguarda i lavoratori fragili, per i quali la formula di comunicazione semplificata del lavoro da remoto, è stata prorogata fino al 30 giugno. L'emendamento prolunga il diritto al lavoro agile anche per i genitori di figli in condizioni di fragilità.

La seconda, invece, interessa tutti i lavoratori del settore privato per i quali il ricorso al lavoro agile “semplificato”, è stato prorogato dal 30 giugno al 31 agosto. 

"Bene l'approvazione in commissione Affari sociali alla Camera dell'emendamento al decreto 'riaperture' che proroga al 30 giugno le tutele per i lavoratori fragili - commenta Renato Brunetta, ministro per la Pubblica amministrazione - Merito della soluzione tecnica offerta alla commissione dal Dipartimento della Funzione pubblica e dal ministero dell'Economia, soluzione che avevo anticipato durante la mia recente audizione alla commissione parlamentare per la semplificazione e che ha consentito di raccogliere in un'unica riformulazione oltre 26 diversi emendamenti di tutti i gruppi parlamentari. Ci fa molto piacere che il ministro Orlando concordi con la nostra riformulazione. Abbiamo dato una risposta a una domanda di tutela che non poteva rimanere inevasa. Un altro impegno mantenuto dal Governo".

Cosa vuol dire smart working semplificato

Ma cosa significa "semplificato"? Si tratta di una modalità - nata durante l'emergenza pandemica - che permette di non allegare alcun accordo tra dipendente e datore di lavoro nel ricorso allo smart working. L'azienda, infatti, è tenuta solo a comunicare per via telematica al ministero del Lavoro i nominativi dei dipendenti che lavorano in modalità agile e la data di inizio e fine. Non servono dunque documenti relativi agli accordi individuali sottoscritti con i singoli lavoratori.

Una modalità in crescita

Lo smart working è una delle "eredità positive" che ci lascerà - quando mai se ne andrà - il Covid. Molte aziende ne hanno sperimentato i benefici (così come tanti lavoratori) e secondo un'indagine recentemente condotta da Aidp (Associazione italiana per la direzione del personale) ben l'88% delle imprese interpellate ha dichiarato che continuerà a offrire la possibilità di lavorare da remoto anche quando saranno finite le misure governative.

La possibilità di lavorare in smart working inoltre è sempre più richiesta anche dai lavoratori e il 58% delle aziende ha dichiarato di avere difficoltà ad assumere se non la garantisce. Del resto, basta farsi un giro sui siti di annunci di lavoro per vederla sempre più presente tra i "plus" offerti.

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