L'ALLARME

Il latte ora costa più della benzina: 2 euro al litro

I rincari hanno interessato tutte le fasi della fasi della produzione e hanno portato a una soglia record del prezzo. A rischio stalle e posti di lavoro.

Il latte ora costa più della benzina: 2 euro al litro
Pubblicato:
Aggiornato:

Impennata shock del latte: due euro al litro. Ora costa più della benzina. E in tutta Italia è allarme per gli allevatori e i consumatori. La colpa? Del caro energia, naturalmente.

Latte a due euro al litro, è allarme rosso

Come accaduto per altri beni, ora l'impennata shock sta interessando anche un bene primario ed essenziale come il latte.

Il raggiungimento della soglia shock di 2 euro al litro è determinato dal fatto che tutte le fasi della produzione sono state interessate in questi ultimi tempi da rincari.

Appena munto un litro viene venduto a 0,57 centesimi al litro ma, secondo un'analisi di Assolatte, diverse voci di costi - dalla pastorizzazione all'imbottigliamento, dalla refrigerazione al trasporto -  fanno lievitare il prezzo finale. In particolare ad alzare i costi sono i consumi energetici delle celle frigorifere: se a luglio 2021 una ditta che trasporta e stocca prodotti alimentari aveva delle spese energetiche di poco inferiori a 250.000 euro, dodici mesi più tardi la spesa ha superato il milione di euro.

E poi c'è tutto il resto: dai mangimi (+41%) fino ai detergenti per pulire le linee degli impianti ogni volta che ad esempio si cambiano i gusti degli yogurt che vengono prodotti. Senza contare carta e plastica per gli imballaggi.

Nello specifico si tratta di una situazione che interessa 24mila stalle e 200mila lavoratori.

Mesi di rincari, l'allarme dei produttori

Del resto, il prezzo del latte già da tempo è interessato da aumenti che avevano portato a prezzi record.

Ora però è arrivato il grido di allarme di grande aziende produttive, Granarolo e Lactalis che attraverso un comunicato congiunto cercheranno di dare una svolta e arginare una situazione che rischia di farsi molto critica non solo per i consumatori, ma anche per i dipendenti e gli operatori del settore:

"La forte preoccupazione per un'inflazione galoppante che da 12 mesi colpisce l'agroalimentare italiano e in particolare il settore lattiero caseario. Occorre un intervento pubblico che scongiuri conseguenze ancora più disastrose per le migliaia di imprese che compongono la filiera".

Gli scenari entro fine anno, le proposte delle associazioni

A preoccupare le aziende sono soprattutto i rincari ormai non più gestibili e assorbibili dell'energia e andando di questo passo i nuovi aumenti del latte (appunto a 2 euro al litro) potrebbero concretizzarsi entro dicembre.

Nel frattempo sulla questione è intervenuta anche la Coldiretti che, evidenziando l'impatto anche della siccità e della guerra in Ucraina, ha messo sul tavolo una possibile soluzione attraverso il presidente Ettore Prandini:

"Via l’Iva al consumatore e tetto ai prezzi dell’energia per le industrie: i crediti d’imposta non bastano", conclude, stimando che "una impresa su dieci chiuderà".

Sulla stessa lunghezza d'onda delle due aziende anche Confagricoltura con il presidente Massimiliano Giansanti:

"L'allarme congiunto sull’inflazione lanciato da due colossi del comparto lattiero caseario è un segnale che non può essere sottovalutato. Chiediamo al Governo di sostenere tutta la filiera del latte, a cominciare dal comparto zootecnico".

 

Seguici sui nostri canali