Prezzi medi esposti: come e quando cambiano i cartelli dei benzinai (e a quanto ammontano le multe)
Le nuove norme scatteranno in estate, e rischiamo di trovarci in una "giungla" di cartelli
Oramai qualcuno probabilmente se ne è dimenticato, "abituato" ai prezzi alle stelle della benzina. Ma qualche mese fa si era discusso del cosiddetto Decreto carburanti. Che tra le misure prevedeva anche l'obbligo di esporre i prezzi medi per tutti i distributori di carburante. Ma che fine ha fatto? No, se pensate sia stato dimenticato vi sbagliate. Anzi, è stato firmato proprio nei giorni scorsi e a breve dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale, diventando dunque legge. Ma cosa prevede? E da quando scatteranno gli obblighi per i distributori di benzina?
Come e quando cambiano i cartelli dei benzinai
Come ben saprete, il provvedimento riguarda principalmente l'obbligo da parte dei gestori delle pompe di benzina di esporre dei cartelli con i prezzi medi regionali di vendita di gasolio, benzina, metano e Gpl. Una soluzione che - secondo il Governo - dovrebbe impedire che i "furbetti" alzino i prezzi in maniera indiscriminata (se funzionerà sarà soltanto il tempo a dirlo, anche se le perplessità ci sono). L'obbligo - salvo imprevisti (oggi il decreto è alla Corte dei Conti, ma dovrebbe essere soltanto una formalità) - scatterà dall'1 agosto 2023.
Il procedimento non è velocissimo e anche i benzinai - che già in passato avevano proclamato uno sciopero per protestare contro il decreto - ne contestano ancora la complessità. In pratica il decreto stabilisce come verranno raccolti i prezzi praticati dai singoli gestori, il modo in cui saranno calcolate le medie dal ministero e le nuove regole per l'esposizione dei numeri, con tanto di misura dei caratteri utilizzati.
Come saranno i cartelli dei benzinai da agosto
Il decreto dà poi indicazioni specifiche pure sui cartelloni, che dovranno essere aggiornati entro le 10.30 di ogni giorno, anche quando il distributore sarà aperto soltanto in modalità self service:
"Gli esercenti l'attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, compresi quelli operanti lungo la rete autostradale, espongono con adeguata evidenza un cartellone riportante i rispettivi prezzi medi, relativi alle tipologie di carburanti disponibili presso il proprio punto vendita, assicurandone l'aggiornamento con frequenza giornaliera".
"Il cartellone riportante i prezzi medi deve essere esposto all'interno dell'area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in modo da garantirne adeguata visibilità".
"La dimensione dei caratteri usati è determinata in modo da garantirne la visibilità in condizioni di sicurezza, assicurando una dimensione minima pari a 12 centimetri in altezza. I prezzi medi devono essere esposti secondo il seguente ordine dall'alto verso il basso: gasolio, benzina, Gpl, metano, indicando con pari dimensione le cifre decimali fino alla terza".
Insomma, in pratica potremmo ritrovarci di fronte a una vera e propria giungla di cartelli ogni volta che ci recheremo dal benzinaio. E raccapezzarsi, soprattutto all'inizio, potrebbe non essere semplicissimo.
Le multe
Altra questione oggetto di contestazione nella fase di gestazione del decreto era quella relativa alle multe. In principio si era parlato di sanzioni fino a seimila euro, che in realtà sono poi state abbassate: le multe dovrebbero oscillare tra i 200 e i duemila euro.
In caso di violazioni ripetute per almeno quattro volte, anche non consecutive, nell'arco di sessanta giorni, può essere disposta la sospensione dell'attività fino a trenta giorni.