Perché la variante Omicron è dominante ormai da un anno (e non viene sostituita)
A lezione da Darwin: si è mossa e funziona in modo diverso rispetto a tutte la altre "sue colleghe". Ha scoperto il trucco...
La prima regola è che in natura (e questo vale anche per gli uomini) non vince il più forte, il più intelligente, il più saggio: vince chi si adatta. Darwin docet.
Non fanno eccezione neppure i virus, il cui scopo non è - come si crede erroneamente - fare un'ecatombe, bensì garantirsi degli "ospiti" per continuare a proliferare. Se l'ospite muore anche il virus muore: è dunque interesse di quest'ultimo rendere "sostenibile" la propria diffusione. Questo "capolavoro" adattivo non è riuscito alla versione originale di Covid 19, né alle varianti che sono giunte dopo come Beta e Delta (per citare le più note).
Omicron, invece, si è mossa diversamente rispetto alle sue varianti colleghe, motivo per il quale non è stata soppiantata e da ormai da un anno è la predominante al mondo.
Omicron compie un anno ed è ancora la variante principale
Come abbiamo osservato, dallo scoppio della pandemia nel 2020, il virus è mutato. Ciclicamente gli scienziati davano notizie di una nuova variante che soppiantava la precedente, in un susseguirsi di sostituzioni. Questo fino al 26 novembre del 2021, quando l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha annunciato pubblicamente la scoperta di una nuova variante del coronavirus che avrebbe preso il nome di Omicron. Da allora in poche settimane, Omicron ha soppiantato la precedente Delta ed è diventata predominante in tutto il mondo. Ma a differenza di quanto accaduto fino a quel momento, si è tenuta il suo primato, senza essere soppiantata.
Non è stata sostituita da altri lignaggi ma è esplosa in centinaia di sottolignaggi, ognuno dei quali ha una propria nomenclatura alfanumerica, come XBB, BQ.1.1 e CH.1 .
Perché Omicron è così longeva e non viene soppiantata
Perché Omicron non ha avuto il medesimo destino delle varianti che l'hanno preceduta? Si torna alla legge base della natura: vince chi evolve sapendosi adattare.
Omicron muta molto rapidamente rispetto alle varianti di più di un anno fa: per i primi mesi dalla sua nascita, le sottovarianti prodotte si sono sostituite l’una con l’altra; così la prima versione, BA.1, è stata sostituita da BA.2, poi da BA4-BA.5. La velocità di mutazione interna è dunque il suo vantaggio evolutivo.
BA.5 e tutti i suoi lignaggi continuano a essere dominanti a livello globale, rappresentando il 73,0% delle sequenze, BQ.1 e i suoi 30 discendenti (tra cui Cerberus) sono al 27,3%, BA.2.75 (Centaurus) è aumentato al 6,6% e XBB (un ibrido di due diverse sottovarianti di BA.2) è arrivato al 3,8% mondiale.