Papa Francesco, ogni vita ha un valore indipendentemente dalla forma che assume: l'Irriverente missiva di Simone Di Matteo
Il creato, compreso l'albero che annualmente viene utilizzato per decorare Piazza San Pietro nel periodo natalizio, bisognerebbe benedirlo tutto
Una volta, non molto tempo fa, in una di quelle nostre bucoliche conversazioni forse mai avvenute, Giovanni di Pietro di Bernardone, noto ai più con il nome di Francesco "Il poverello di Assisi", colui che viene venerato come Santo dalla Chiesa Cattolica, tanto da essere stato addirittura proclamato "patrono principale d'Italia" insieme a Santa Caterina da Papa Pio XII nel 1939, mi rammentò che "tutte le creature che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la sua natura servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te, o uomo".
Eppure, in quest'epoca di digitali speranze e multimediali illusioni molti sembrano aver dimenticato quel monito che le sue scelte, il suo cammino e il suo amore incondizionato per la vita, qualunque forma essa potesse assumere, avrebbero dovuto rappresentare. Perciò, con l'augurio di poter avviare un'attenta e proficua riflessione, cosa assai rara al giorno d'oggi, su una questione che mi sta particolarmente a cuore, mi sono sentito in dovere di indirizzare una missiva direttamente all'attuale Sommo Pontefice della Chiesa Cattolica, Papa Bergoglio.
Caro Papa ti scrivo, così riflettiamo insieme un po'...
Sua Santità, Santo Padre, Romano Pontifex, Massima autorità della comunità cattolica nel mondo, Caro Papa,
ho deciso di scriverLe per esternarLe alcuni dubbi che mi tormentano da giorni e perché così, magari, mi vergogno anche un po'.
Nel corso dell'ultima convention de Gli Stati Generali della Natalità, tenutasi a Roma lo scorso 11 maggio, alla presenza delLA PresidenteSSA del Consiglio dei Ministri Io Sono Giorgia (Meloni), ha raccontato di aver rimproverato, non più di qualche settimana prima, una donna dopo aver rigettato la sua richiesta di benedire il suo cagnolino in nome di quei "tanti bambini" che "hanno fame" sparsi in ogni angolo del pianeta. Ed è proprio in merito a ciò che l'infinità di preoccupazioni che attagliano la mia mente è tornata a farsi sentire, perplessità che mi chiedo se perfino Lei, dall'alto della sua potestà piena e suprema di guida pastorale, sia in grado di placare.
Innanzitutto, quello che non riesco a comprendere è quale sia il legame tra il tema della manifestazione e la necessità di una tale narrazione.
Per caso, la Special Dog si è ritrovata a dover scegliere se distribuire i propri approvvigionamenti alimentari sugli scaffali degli esercizi commerciali deputati alla vendita di articoli per animali oppure ai neonati meno fortunati della Repubblica Democratica del Congo?!?
Il grave calo demografico a cui stiamo assistendo negli ultimi anni ha le sue radici in profonde problematiche di natura prettamente economica e sociale, che niente hanno a che vedere con la decisione di prendere con sé o meno un animale domestico. Anzi, un recente sondaggio di Eurispes mostra che sono esattamente genitori con figli a decidere di accogliere un animale in casa, perché gli altri non se lo possono permettere! In un periodo storico come quello che stiamo attraversando, in cui orsi innocenti vengono condannati per rappresaglia e il rispetto per l'ambiente che ci circonda, nonché per chi lo abita insieme a noi, viene sempre meno, paventare sostituzioni etniche che neanche il Ministro dell'Agricoltura Lollobrigida sarebbe capace di immaginare è quanto di più pericoloso si possa fare.
E poi, perché negare ad una donna, per giunta in buona fede, la realizzazione di un desiderio che non Le sarebbe costato alcunché?!? Dopotutto, non mi pare ci siano state altrettante ritrosie quando, nel 2018, si trattò di benedire uno dei bolidi che avrebbe gareggiato in occasione della tappa romana della Formula E o ancora, nel medesimo anno, uno dei modelli Huracán RWD della Lamborghini, marchio simbolo del lusso per eccellenza che cozza non poco con il Suo alto magistero (sicuramente anche da me molto apprezzato) e le quotidiane omelie sulla lotta alla povertà (materiale, non di spirito s'intende) a cui siamo abituati.
Per carità, è pur vero che quest'ultima venne venduta all'asta per un valore di 715mila euro e il ricavato andò in beneficenza alla Fondazione di diritto pontificio “Aiuto alla Chiesa che Soffre”, a Gicam, ad Amici del Centrafrica e alla Comunità Papa Giovanni XXIII, ma siamo certi che il denaro sia più importante dell'affetto che un amico a quattro zampe può donare?!? Per non parlare del prezioso aiuto che tutti quei cani, ogni giorno, offrono agli uomini in imprese di salvataggio, situazioni problematiche e circostanze dovute a deficit umani, il più delle volte a discapito della loro stessa esistenza. Fosse anche solo per questo, non meriterebbero maggiore considerazione?!? Chi ha stabilito che un cane o un gatto valga meno di una riffa benefica?!? Conosciamo il motivo per il quale, tornando a noi, la donna in questione avesse un cane?!? No, perché, purtroppo e per fortuna, a noi non è dato saperlo!!!
Quel che è certo è che la famiglia è dove c'è amore, quel luogo in cui si è liberi di scegliere chi amare. Io stesso vivo con dei gatti, non li avrò partoriti, ma li ho raccolti dalla strada e me ne sono preso cura. Non sono il loro padre, ma li considero miei figli. Non si potranno sicuramente mettere sullo stesso piano, essendo due argomenti che, seppur ben distinti, non si escludono a vicenda a priori, ma è indiscutibile, e su questo Vostra Santità converrà con me, che ogni vita abbia un valore, compresa quella dell'albero che annualmente viene utilizzato per decorare Piazza San Pietro durante il periodo natalizio. Pertanto caro Bergoglio, non me ne voglia se non riesco a chiamarLa più Francesco ma, in fondo, è stato Lei a scegliere il nome di colui che viene universalmente riconosciuto come il primo vero garante dei diritti degli animali della Storia, l'uomo che secoli fa disse che "se avrai uomini che escluderanno qualsiasi creatura di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrai uomini che tratteranno allo stesso modo i loro simili umani", il creato bisognerebbe benedirlo tutto.
Suvvia, "non faccia la belva e adotti un' anima-le", come recita lo slogan della campagna animalista di cui sono testimonial, vedrà quanto amore sono in grado di regalare!
Con rispetto,
L'Irriverente Simone Di Matteo