Omicron potrebbe comunque mettere in ginocchio il sistema sanitario, anche se meno grave
Gli studi inglesi confermerebbero una velocità di raddoppio dei contagi della nuova variante di due giorni e mezzo.
Risposte definitive, circa l'identikit della variante Omicron, non ce ne sono ancora. Mentre proseguono gli studi per capire il livello di pericolosità di questa nuova mutazione di Covid-19 si inizia, contemporaneamente, a mettere insieme i primi dati. Non si esclude che dopo il predominio della Delta potrebbe aprirsi presto l'era Omicron, ipotesi realistica in virtù della contagiosità - al momento pare mai riscontrata prima - di questa variante. Gli altri grandi dubbi riguardano il grado di gravità della malattia e la protezione dei vaccini. Una cosa è certa: se, come molte ricerche stanno dimostrando, Omicron è davvero contagiosa quanto sembra, anche nel caso non dovesse sistematicamente aggredire il suo ospite in maniera nefasta, le conseguenze dettate da un numero così alto di casi potrebbero mettere seriamente a rischio i sistemi sanitari.
Omicron: una contagiosità mai vista prima
La nuova variante è stata rilevata in una sessantina di paesi all’infuori del Sud Africa, Italia compresa: primo segno evidente della sua capacità di diffusione. Gli studi inglesi confermerebbero una velocità di raddoppio dei contagi della nuova variante di due giorni e mezzo. Per fare un confronto: il tempo di raddoppio di Delta in questo momento è superiore alle due settimane. Omicron sembra molto più veloce di tutto quel che abbiamo incontrato finora.
Efficacia dei vaccini
Veniamo ora all'efficacia dei vaccini su Omicron. I dati suggeriscono una significativa riduzione dell’efficacia di due dosi di vaccino contro l’infezione. Confermata dai dati del Sud Africa resi noti ieri, 14 dicembre 2021, che indicano più che un dimezzamento della protezione. Ma ci sono anche due buone notizie: la prima è che con la terza dose i livelli di protezione si rialzerebbero significativamente.
La seconda è che l'efficacia del siero, contro le forme gravi, seppure ridotta, viene ancora considerata alta: anche con due dosi.
Malattia meno severa?
Veniamo ora al punto più controverso: la malattia che provoca potrebbe essere meno severa di Delta? E perché c'è questa ipotesi sul tavolo?
In Sud Africa le ospedalizzazioni e i decessi in seguito a Omicron sono minori di quello che ci si attenderebbe. I dati circolati ieri, ancora preliminari, che confrontano le ospedalizzazioni dell’ondata attuale con quelle della prima ondata, suggeriscono una riduzione di severità di circa il 30%. Ma non siamo ancora nel campo delle certezze, bisogna infatti tenere conto dela composizione della popolazione sudafricana, dell’immunità pregressa e i problemi di reporting. E serve altro tempo per averne conferma dai paesi in cui Omicron è in rapida crescita come UK e Danimarca. Insomma, è presto per cantare vittoria e asserire con certezza che possa essere meno letale delle sue "sorelle".
Il rischio sul sistema sanitario
Con le poche evidenze che abbiamo finora in mano una deduzione è possibile: se il numero delle infezioni si impenna, anche un impatto ridotto di casi gravi o semigravi può diventare significativo, e mettere sotto stress il sistema sanitario. Sempre augurandosi che le prime intuizioni sulla malattia meno severa trovino conferma, in caso contrario lo scenario sarebbe ben più grave.
Possibili soluzioni per ridurre l'impatto
Cosa fare in questa fase, dove regna ancora parecchia incertezza, per mettere al riparo non soltanto i pazienti più a rischio, ma anche il Paese.
In primis puntare sulle immunizzazioni: ad oggi, solo il 30% della popolazione nella fascia 60-69 ha ricevuto il richiamo, il 37% in quella 70-79 e il 62% degli over 80. Inoltre, se il livello di contagiosità di Omicron trovasse conferma, non è chiaro se il sistema delle regioni a colori, tarato sulle esigenze della scorsa stagione, sia ancora funzionale.
L'unica certezza, in un momento di poche certezze, è quella di far leva sul buonsenso dei singoli e non abbassare la guardia con mascherine, distanziamento e igienizzante. Tanto.