Nuova ondata Covid: ricoveri in età pediatrica più che raddoppiati
"Gli unici pazienti gravi sono comunque quelli non vaccinati".
La nuova ondata Covid colpisce soprattutto i più piccoli? Parrebbe di sì: i ricoveri per Covid in età pediatrica, pur restando limitati, sono più che raddoppiati. Il dato emerge dalla rilevazione del 21 giugno 2022 nei reparti di Pediatria degli ospedali sentinella della reta Fiaso.
Covid: ricoveri in età pediatrica più che raddoppiati
Secondo i dati raccolti i pazienti sono per lo più bambini molto piccoli (neonati tra 0 e 6 mesi, che in una settimana sono quasi triplicati, passando da 5 a 14 pazienti) e l'impennata di ricoveri può essere anche motivata proprio dall'età "fragile", in cui è prudente affidarsi alle cure ospedaliere. Per la prima volta da cinque settimane, inoltre, si registra un ricovero in terapia intensiva: si tratta di un bambino della fascia d'età 5-11 anni, senza comorbidità.
Per quanto riguarda gli adulti, invece, la curva appare in questo momento piatta: si verifica dunque una certa stabilità dopo il rallentamento progressivo delle ultime settimane.
Tra coloro che sono in Rianimazione, il 100% dei vaccinati è affetto da altre patologie, mentre solo il 27% dei fragili ha effettuato quattro dosi di vaccino.
Tasso di positività vicino al 22%
Il tasso di positività intanto sfiora il 22%, attestandosi al 21,8%. I dati di mercoledì 22 giugno 2022 dicono infatti che sono stati eseguiti in tutto, tra antigenici e molecolari, 246.512 tamponi con il tasso di positività al 21,8%, stabile rispetto al 21,4% di ieri. Sono invece 216 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 10 in meno rispetto alle 24 ore precedenti nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 36. I ricoverati nei reparti ordinari sono 4.947, ovvero 144 in più del giorno prima. I decessi sono stati 50, contro i 61 del giorno prima.
Il virus che cambia strategia
Insomma, al contrario di quanto avvenuto negli anni scorsi, stiamo assistendo a un'ondata estiva, come ha fatto notare anche il direttore generale dell’Azienda Ospedale Università di Padova Giuseppe Dal Ben.
"Speravamo di averla scansata per il periodo estivo e invece, eccoci ancora qui a parlare di curva di contagio. Ritengo sia ancora presto per parlare di sesta ondata - sostiene dal Ben - certo è che le previsioni che avevamo, complici le nuove sottovarianti, l’allentamento delle difese e la diminuzione dell’efficacia dei vaccini nel tempo, sono state sovvertite e ci invitano alla prudenza. Quello che sappiamo è che siamo di fronte a una malattia completamente diversa rispetto a un anno fa: se allora avevamo meno ricoveri ma erano casi di Covid vero, ora i ricoveri realmente riconducibili al virus sono il 19% dei positivi in ospedale. Ad ogni modo, gli unici pazienti gravi sono comunque quelli non vaccinati".
I sintomi di Omicron 5
Siamo oramai alla quinta variante di Omicron, che si manifesta principalmente con febbre attorno ai 38-39° e mal di gola. L'alterazione della temperatura corporea, dunque, si ferma più "in basso" rispetto alle versioni precedenti del virus. Il mal di gola invece è persistente, a volte accompagnato dalla sensazione di un corpo estraneo e questo perché le pareti della faringe si ispessiscono. Il fastidio si avverte principalmente durante la deglutizione.
E anche questa variante pare preferire le vie respiratorie "alte" senza scendere nei polmoni.
Tra i sintomi acclarati ci sono anche dolori muscolari e alle articolazioni, mentre ha meno incidenza la perdita di olfatto e gusto.