"siamo tutti profughi"

Cutro, un anno dopo: Nonna Nicolina Parisi offrì la tomba di famiglia per i bimbi morti, insignita da Mattarella

“Perché siamo tutti profughi su questa Terra, almeno far avere a questi bambini una degna sepoltura”

Cutro, un anno dopo: Nonna Nicolina Parisi offrì la tomba di famiglia per i bimbi morti, insignita da Mattarella
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Esattamente un anno fa, il 26 febbraio 2024, sulle coste calabresi si consumava il terribile naufragio di Cutro in cui morirono in mare 94 migranti, fra cui 35 minori.

Cdm Cutro

All'indomani della strage, la calabrese Nicolina Parisi aprì la tomba di famiglia, a Botricello, per accogliere alcune delle salme.

Oggi il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l'ha nominata Commendatore dell'Ordine al merito, per il grande valore di quel gesto di umanità.

Onorificenze: nonna Nicolina Parisi fra i 30 "esempi" insigniti da Mattarella

nicolina parisi

“Perché siamo tutti profughi su questa Terra, almeno far avere a questi bambini una degna sepoltura”.

Con queste parole colme di umanità l’82enne Nicolina spiega le ragioni che l’hanno spinta ad offrire un riposto dignitoso alle vittime di quella raccapricciante pagina di cronaca italiana.

Bare dei bambini morti nella strage di Cutro

Vedova da 12 anni, madre di tre figli e nonna di cinque nipoti, la signora Nicolina, che ha gestito uno storico atelier di moda, è stata sempre animata da una profonda fede religiosa che l'ha portata ad essere presidente dell'Azione cattolica locale e, negli anni del suo impegno ecclesiale, a ricevere il gagliardetto di Giovanni XXIII dalle mani dell'allora presidente dell'associazione, Vittorio Bachelet.

Ora un riconoscimento ancor più importante.

In seguito alle motivazioni espresse in una lettera da Michele Garrone, assistito dal suo avvocato Piero Monti, indirizzata al Presidente Sergio Mattarella, hanno indotto quest'ultimo ha concedergli la grazia, parziale: infatti è uno sconto di un anno e tre mesi sulla pena. Ora Garrone ritornerà nella sua terra.
Il Presidente Sergio Mattarella

I 30 insigniti da Mattarella

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l'impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per la scelta di una vita come volontario,  per attività in favore dell'inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.

Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani.

Fra loro anche Nicolina Parisi, 82 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica italiana: “Per rappresentare lo spirito di solidarietà mostrato dalla popolazione calabrese nell’offrire un aiuto dopo il terribile naufragio di Cutro”.

La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 20 marzo alle 16 e 30. L’anziana, grata per il riconoscimento, si augura: “Che possa servire a dare voce a chi soffre in silenzio”.

Cutro: i familiari delle vittime faranno causa al Governo

Tornando al dramma di Cutro, le famiglie delle vittime e alcuni superstiti hanno annunciato l'intenzione di portare avanti una causa civile risarcitoria nei confronti del governo per omissione di soccorso e per i danni subiti in conseguenza della tragedia.

Il ricorso sarà presentato una volta conclusa l'inchiesta penale coordinata dalla Procura di Crotone e riguarderà la presidenza del Consiglio e i ministeri degli Interni e dell'Economia.

Tajani, Meloni, Salvini a Cutro

"Uno degli aspetti da chiarire era quando le autorità hanno saputo della presenza della barca", ha affermato l'avvocato Stefano Bertone, il quale insieme ai colleghi Marco Bova ed Enrico Calabrese assiste una cinquantina di famiglie e alcuni superstiti. Sarà inoltre verificata la possibilità di estendere la causa di risarcimento danni a Frontex.

"Dalle 17 del 25 febbraio, l'aereo Frontex aveva monitorato l'imbarcazione dopo aver intercettato alcune chiamate", ha proseguito il legale. "Quindi, cosa ha fatto Frontex in quelle ore prima della segnalazione delle 22:35 alla centrale di Varsavia? Sul fronte risarcitorio c'è tutto un sistema che non ha funzionato. Frontex ha tenuto per sé un'informazione per diverse ore consentendo alle autorità italiane di sbagliare. Certo, questa non può essere una giustificazione".

Il familiare di una vittima: "Meloni ci risponda" "Vorrei fare un'ultima richiesta ai giornalisti. Diffondete le nostre richieste perché finora la premier Giorgia Meloni non ha rispettato la promessa" di spendersi per riunire le "nostre famiglie".

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